eh...
ma io mica voglio farci il rivestimento... solo le mostre della finestra dl primo piano!
che in ogni caso NON è una scemenza, ho scoperto.
il tetto royal l'ho visto proprio sull'edificio di gio, ma voglio cimentarmi con la tecnica del cartone di savino (sez. diorami, carico e scarico).
se vai dopodomani al costa smeralda ci dovrebbero essere le frecce tricolori a pittulongu nel pomeriggio, almeno così ho capito, oggi ce n'erano un paio in circuito... almeno non avrai fatto il viaggio a vuoto!
piccolo aggiornamento:
oggi avrei voluto iniziare il basamento dell'edificio, e come suggerito da gio, ho cercato del sughero in fogli per fare i gradini e le pietre perimetrali.
trovato zero. la regione prodruttrice di sughero per eccellenza, e non se ne trova un misero foglio... del resto, anche quello che mi è servito per isolare casa l'ho dovuto far arrivare dal continente, ed era originario di bonorva!!
dopo un momento di sconforto, ho deciso di praticare la via del mattone.
per una volta in vita mia, ho fatto una prova prima di cercare di fare il definitivo al primo colpo.
e ho fatto bene.
come superficie di lavoro ho usato una lastra di vetro, sotto la quale ho attaccato il disegno della facciata come riferimento.
intanto, ho scoperto che per un lavoro ben fatto, i pertugi nella facciata devono essere p e r f e t t i. oppure, essendo decisamente difficile, ci vuole un "controtelaio", magari in plasticard, per rendere ortogonali e paralleli i lati.
a maggior ragione nella parte superiore, con la sua **§§* di curvatura.
detto controtelaio dovrà essere comunque più corto della profondità del muro, per rimanere invisibile a lavoro finito.
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qui ovviamente, non c'è alcun controtelaio, e per mettere su un'unica fila i mattoni ho penato non poco. senza mica riuscirci, peraltro.
per le pietre dell'arco ho saccheggiato e sezionato dei pezzi di sughero grezzo dalla cassetta da pesca del vicino, con l'idea di tentare i gradini. no buono nemmeno per questo uso, troppo ostico da lavorare.
la soglia invece è parte dello stecco del croccante all'amarena che ha fatto da pranzo.
altra cosa che ho scoperto è che i mattoni vanno separati tra loro con uno spessore costante, anzi due: io ne ho usato solo uno per mattone, impiegando degli spezzoni di plasticard da 0,5 x 1,5 x 3 mm, e se non perfettamente centrati sui mattoni, li fanno pendere da una parte o dall'altra.
la cosa può essere comoda in caso di archi, ma sul dritto è una maledizione.
fine delle scoperte. il resto è sempre sperimentazione, ma non ho ancora capito qual'è il sistema ottimale per rendere la muratura..
ho provato così: una volta fissati i mattoni e i relativi spessori con del vinavil, e dopo aver inutilmente cercato di renderli paralleli, ho coperto con un po' di gesso in polvere l'area interessata.
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poi, dopo aver fatto penetrare la polvere pigiandola ben bene, ho tolto l'eccesso con un pennello.
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dopo aver sgomberato il campo dal gesso in eccesso, ho preso un nebulizzatore da giardinaggio e ci ho sparato su dell'acqua.
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sbagliato. l'acqua va un po' dove le pare, e fa un grosso casino in giro.
un po' come cavalcare la tigre: puoi pure montarle in groppa, ma poi fa quello che le pare!
la soluzione sembra essere il caro, vecchio, affidabile indice destro. inumidito e passato a raso sui mattoni bagna il gesso e pulisce i mattoni stessi.
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ed ecco qua.
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nel complesso una bella cagata, direi.
per riscattare questo fallimento, c'era un'unica soluzione:
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il mantra dei fustifustifustifustifustifustifusti......
ciao, p.