Controllate quante volte si ripetono nel testo le stesse parole, giusto così per sfizio, vi garantisco che la storiografia scritta come si deve e non di parte è un altra cosa.
Sulla ricerca non dico niente si vede che si è dato da fare anche se citare fonti è la base di un buon testo storico.
L 'essere di parte si evince dalla narrazione che è un "noi contro loro" in cui l'ammirazione per i suoi "eroi" è palpabile.
Volevo sottolineare come il fatto che sia un informatico e non un uomo di lettere si evinca dallo "forma" nello scrive:Un po caotico e ripetitivo difficile tenere il filo della narrazione e dei fatti, a volte eventi e date sembrano buttate li tanto per.
Tolte queste considerazioni, il suo testo mi è piaciuto, soprattutto per il materiale fotografico.
Magari un giorno prenderò quando costerà meno di trenta e rotti euro qualche altro suo libro, per quella cifra mi prendo "Pagani e cristiani" del Fox o "IL corpo e la società" di Peter Brown
provate a leggerli così capirete cosa vuol dire essere "storici" e scrivere di "storia".
In conclusione Afiero curando la forma nello scrivere, citando le fonti e applicando l'imparzialità potrebbe rientrare a pieno diritto nella categoria "storici" del XX secolo e non fermarsi a quella di stile francese "Alla Michelet" cioè romanzata di metà '800.
[Modificato da cestus72 24/05/2013 22:09]
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