Ho letto anche io questa interessante discussione e mi permetto di aggiungere la mia personale opinione. Un’opinione che, premetto, è stata difficile da maturare e con la quale è, ancora oggi, per me assai difficile convivere. E’ un convincimento che però considero avere un serio fondamento di verità e che condividerò con voi.
E’ però un giudizio che NON vi piacerà.
Parliamoci chiaro!
Sono tutte BALLE!
Balle che, dovendo disperatamente giustificare il nostro comportamento, scadono in qualcosa di ancor peggiore: l’IPOCRISIA!
Che si abbia la passione per il modellismo militare, il reenactor o il soft-air, è a dir poco superficiale e semplicistico pensare seriamente di poter scusare e motivare le nostre passioni richiamando nobili concetti quali: l’interesse per la Storia, il fascino degli aspetti tecnici, la celebrazione ed il ricordo di chi morì in divisa, l’attrazione per le tattiche di combattimento, la vita all’aria aperta (UAZ, UAZ, UAZ!!!), etc.
Ma chi vogliamo prendere in giro!
La verità, seppur sconcertante e difficile da accettare, è che subiamo il fascino delle divise, delle armi e della lotta per la sopravvivenza. A condizione di sapere e di voler scavare dentro di sé, nessuno di noi può onestamente dichiararsi estraneo a tutto ciò e la prova è che, se non fosse così, faremmo tutt’altro o ben altri soggetti. Non ci provino a negarlo soprattutto chi modella soli aeroplani, navi o figurini. Potranno essere avvantaggiati dal fatto che il richiamo alla guerra è meno palese (il vero dio della guerra del 900, e quindi il più facilmente condannabile, è e resta il cannone e, quindi, il carro armato) ma l’essenza alla base di tutto resta sempre la stessa.
Il fascino sopra descritto può, poi, prendere forma in un interesse per uno o per quell’altro periodo storico ma, poiché le tenebre attraggono altre tenebre, è facilmente attirato dalla fazione condannata senza appello dalla Storia e dall’Umanità (solo per citare la IIGM, i modelli di Panzer vendono 10 e più volte di quelli di altre nazionalità e per un reenactor vestito da soldato inglese o americano ce ne sono 10 tedeschi – sono stato più volte a Beltring, so quel che dico). Questo perché? Perché essendo la lotta più accanita e selvaggia ad avere il maggior fascino, è chiaro che ad incarnarla al meglio è il perdente che ha saputo lottare fino alla fine. E del resto esiste una regola tanto semplice quanto vera: la Storia (e gli uomini) ricordano i pochi contro i molti e non il contrario!
Tutto questo (in ogni più ampia e possibile sfumatura o variazione) significa essere dei guerrafondai o parteggiare per quella o quell’altra fazione politica?
Per Dio, NO!!
Ma non nascondiamoci dietro un dito. In noi si palesa ciò che nel resto del mondo esiste ma resta nascosto e, quindi, tutti gli altri possono con falso perbenismo giudicare come minimo “un lato oscuro”. Sappiate che non riusciremo mai a far comprendere agli altri la nostra “passione” perché è difficile da capire anche per noi stessi e più la si cerca di spiegare e più si cade nella farsa. Evitiamo quindi di moraleggiare fra di noi perché nessuno può in realtà sentirsi estraneo a tutto ciò e soprattutto, anche con tutta la buona volontà di questo mondo, nessuno può essere certo che (soprattutto - lasciatemelo dire - nel mondo dei reenactor e del soft-air) il tizio che ci sta a fianco non sia un guerrafondaio frustrato o un estremista ideologico (ne abbiamo sfiorati tanti anche in questo forum).
Il gran finale di tutto quanto sopra qual è?
Dobbiamo fustigarci e farci monaci eremiti per espiare le nostre colpe?
Ebbene, io dico che, a patto di prendere atto sinceramente della verità di cui sopra, preferisco dover convivere dolorosamente con questo mio “lato oscuro” piuttosto che crogiolarmi nell’ignoranza. Sono pronto ad accettare penosamente di restare piacevolmente imbambolato di fronte ad una foto storica se questo, però, è accompagnato da un conseguente approfondimento che mi dia qualche chiave in più per ragionare in modo più completo o che mi permetta di vedere le cose da più punti di vista. Sono disposto a confrontarmi criticamente ogni giorno con me stesso se ciò, alla fine, mi consente, indignandomi, di notare, nell’indifferenza generale, che sui muri del mio paese un certo partito politico ha appeso dei manifesti che, dichiarando “Sei giovane? Sei (…)? Unisciti a noi!”, sembrano la copia sputata di quelli usati dalla propaganda della Hitlerjugend…
Temo che le mie parole vi sconcerteranno e vi irriteranno.
Non avetene troppo con me. Usatele come spunto di onesta riflessione e se giungerete alle stesse conclusioni, allora unitevi a me e fondiamo il club del “Modellista Autolesionista”.
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Bender Bending Rodriguez
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