Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

La Controbanda! Storia e operazioni del III Gruppo Esplorante Arditi e della Controbanda di Calice Ligure ‐ Divisione F.M. San Marco -

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2014 00:14
16/11/2014 00:08
 
Email
 
Quota
OFFLINE
Post: 50
Registrato il: 21/06/2011
Città: GENOVA
Età: 50
Re:
Metaldanielo, 12/11/2014 14:57:

Ottimo, mi procurerò anche questo [SM=g27823]

Avendo letto molti altri libri editi da Italia Storica, posso garantire che,in generale, la narrazione dei fatti avviene riportando i fatti vissuti in prima persona, basandosi su diari e scritti lasciati da chi ha vissuto tali avvenimenti.

Sarà il lettore poi a trarre le sue conclusioni diciamo " ideologiche" [SM=g27823]

Suggerisco il volume " Otto Carius Tiger nel fango", dove il famoso capocarro, raccontando la sua carriera militare a bordo dei carri armati, offre numerosi spunti tecnici per noi modellisti [SM=g27811]


ciao, Daniele



Grazie! [SM=g2915736]

Andrea Lombardi
ITALIA Storica ;-)

16/11/2014 00:14
 
Email
 
Quota
OFFLINE
Post: 50
Registrato il: 21/06/2011
Città: GENOVA
Età: 50
La domanda "incriminata" è parte della 4a del libro, che deve essere per forza un minimo "stimolante"... e per il resto, lo storico (o il ricercatore, o il critico letterario, etc) imparziale non esiste; c'è il documento e c'è per forza la sua interpretazione. Come dico sempre alle conferenze, c'è un però: lo storico può e deve essere di parte, ma NON PUÒ essere fazioso. C'è una differenza sostanziale, di metodo.

Posto di seguito l'indice del libro e un suo estratto:

INDICE


DAL 10° REGGIMENTO ARDITI AL III GRUPPO ESPLORANTE . . . 5

ORDINE DI BATTAGLIA DEL III GRUPPO ESPLORANTE . . . . 36

LE CITAZIONI NEGLI ORDINI DEL GIORNO DIVISIONALI DEL III GRUPPO ESPLORANTE 44

RICOMPENSE AL VALOR MILITARE CONCESSE AL III GRUPPO ESPLORANTE . 66

DECORAZIONI TEDESCHE CONCESSE AL III GRUPPO ESPLORANTE . . 67

LE OPERAZIONI DEL III GRUPPO ESPLORANTE NEL DIARIO STORICO DELLA DIVISIONE “SAN MARCO” . . . . . . . . . 68

IL III GRUPPO ESPLORANTE ARDITI DELLA DIVISIONE FANTERIA DI MARINA “SAN MARCO”
DEL GENERALE AMILCARE FARINA . . . . . . 106

LA CONTROBANDA DI CALICE LIGURE . . . . . 183

LE CITAZIONI NEGLI ORDINI DEL GIORNO DIVISIONALI
DELLA CONTROBANDA DI CALICE LIGURE . . . . . 200

UNIFORMI E DISTINTIVI DEL III GRUPPO ESPLORANTE
E DELLA CONTROBANDA DI CALICE LIGURE . . . . . 241

IL PROCESSO DI ASTI E I CRIMINI DI GUERRA DEL III GRUPPO ESPLORANTE . 245

APPENDICI . . . . . . . . 291

IL 10° REGGIMENTO ARDITI
DI LUIGI EMILIO LONGO . . . . . . . 291

CANTI DEL III GRUPPO ESPLORANTE . . . . . 295

COMPOSIZIONE DEL 1° GRUPPO DIVISIONI ALPINE
(ESTATE 1944) . . . . . . . . 298

LA DIVISIONE GARIBALDI “GIN BEVILACQUA” E LA 4A BRIGATA GARIBALDI “C. CRISTONI”
(FEBBRAIO 1945) . . . . . . . . 299

TENUTE DA CONTRO-INTERDIZIONE NELLE GUERRE CONTEMPORANEE . . 300

BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . 303



Anche durante la RSI lo Stato Maggiore dell'ENR affrontò il problema della controguerriglia e l'eventuale ricorso alle tattiche di controbanda con scarsa tempestività; troviamo riferimento a queste tattiche nel manuale di controguerriglia della GNR del 1944, ma sostanzialmente con le stesse limitazioni sottolineate precedentemente per la circolare dello SM del RE n. 36.000 del 1942. Ad ogni modo, oltre la teoria, azioni di controbanda furono effettuate con successo sul campo da reparti specifici della Monterosa (la controbanda del Tenente Adriano Adami, forte di sessanta uomini e operante in Val Varaita, e quella del Tenente Benedetto Capece) e della GNR, come la Compagnia O.P. di Imperia (la cosiddetta “Banda Ferraris”) e, più in generale, nel 1944 furono finalmente costituiti e messi in campo dei Comandi e reparti specializzati nelle missioni controguerriglia: il CO.GU. (Contro Guerriglia), formato dal Raggruppamento Cacciatori degli Appennini (precedentemente Centro Addestramento Reparti Speciali, CARS) e dal Raggruppamento Anti Partigiano (RAP) e unità dipendenti, etc., con metodi di comando, addestramento e combattimento maggiormente adatti ad affrontare le missioni di controguerriglia .

Tornando ora alla narrazione delle azioni del Gruppo Esplorante, il reparto sarà tra le unità impegnate nell'attacco del 1-5 ottobre 1944 contro il campo di atterraggio partigiano di Vesime, azione che non ebbe i risultati sperati principalmente a causa della mancanza di coordinamento tra i reparti italo-tedeschi partecipanti, come spiegato nel rapporto post operazione stilato dal comandante Marcianò, dove, in conclusione, sono elencati alcuni principi base di controguerriglia, con la raccomandazione di farli adottare agli altri reparti:


COMANDO III GRUPPO ESPLORATORI ARDITI
«oltre ogni ardire ardito»

Nr. 142/1 di prot. SEGRETO OPERATIVO
Oggetto: Rastrellamento zona Castelletto Uzzone
(carta 1:100.000)
Sede 6.10.44 XXII

AL COMANDO DIVISIONE FANTERIA MARINA «S. MARCO»
Ufficio la - SEDE
p.c. ALL'UFFICIALE TEDESCO DI COLLEGAMENTO - SEDE

Come da ordini di codesto Comando contenuti nel foglio n° 011721/S del 30 settembre u.s. il mattino del 2 ottobre mi sono recato con il Comandante Gruppo — II Squadrone — Plotone Cannoncini di Ftr. e la 6a Cp. del 11/6° Rgt. Ftr. nella zona di Castelletto Uzzone per eseguire il rastrellamento ordinato curando in particolare le località: Bc. Todocco — Palaz-zo Porcario — Nocetto Provida.
Iniziato il movimento su due colonne, alle ore 7 del 2 ottobre u.s. come ho comunicato con mio foglio n. 135/S, alle ore 16 dello stesso giorno ho raggiunto Castelletto Uzzone dopo aver ricacciato pattuglie ribelli che tentavano di ostacolare il movimento dei plotoni specialmente verso Cagna.
La colonna di destra non raggiungeva, come era previsto nella giornata, gli obiettivi che gli erano stati assegnati a causa di interruzioni stradali trovate sulla rotabile di Cagna. Sono stato costretto a far rientrare a Piana Crixia il carreggio di detta colonna e a far portare la cucina, i viveri e le munizioni di riserva con automezzo seguendo la stessa rotabile percorsa dagli automezzi della colonna di sinistra (Cairo, Castelletto Uzzone).
Alle ore 18.15 dopo aver rastrellato il paese di Castelletto Uzzone e mentre mi accingevo ad occupare le quote 481 - 753 e S. Ilario per predispormi a pernottare venivo attaccato da forze ribelli valutate a circa 400 + 500 uomini con dieci — dodici armi automatiche e non mi è stato possibile, data l'ora tarda, occupare le predette località.
Il contegno fermo e la reazione immediata e violenta, dopo un'ora circa di combattimento, faceva desistere i partigiani dall'attacco e la notte trascorreva tranquilla.
Durante la notte, con pattuglie, riuscivo a stabilire che il nemico era rimasto sulle posizioni con l'evidente intenzione di riprendere l'attacco il mattino successivo.
Intanto la colonna di destra raggiungeva Pozzollo e Bc. Todocco ma non riuscivo a colle-garmi a causa di un guasto alla stazione radio.
Al mattino del giorno 3 alle ore 7 i partigiani mi attaccavano nuovamente e questa volta con più violenza. Decidevo allora di contrattaccare per la sinistra e con due plotoni appoggiati dal tiro dei mortai e dei cannoncini riuscivo ad occupare la quota 481 e S. Ilario ricacciando i ribelli su posizioni retrostanti.
Il combattimento si protraeva fino alle ore 11.30; poi i partigiani desistevano dai tentativi fatti di ricacciare i plotoni dalle posizioni raggiunte e ripiegavano.
Intanto non essendo riuscito a collegarmi con la colonna di destra inviavo una pattuglia con altra stazione radio verso Carpineto Pezzollo per ristabilire il collegamento e ordinare alla 6a Cp. del 6° Rgt. Ft. di puntare su quota 636 a nord di Poggiolo ed occuparla. La pattuglia raggiungeva Pezzollo che trovava occupato dai ribelli e riusciva a sapere da un marò sbandato che uno dei plotoni della predetta Cp., dopo che l'Ufficiale Comandante era stato ferito, si era in parte arreso ed in parte sbandato. Il resto della Cp. col Comandante, Ten. Talamo, si era recata verso l'obiettivo che doveva raggiungere la sera precedente (Bc. della Croce) per continuare il rastrellamento della zona. Ho ordinato allora alla pattuglia di rientrare e successivamente nel tardo pomeriggio riuscivo a ristabilire il collegamento col Ten. Talamo che ho fatto venire a Castelletto Uzzone.
Avuta così tutta la colonna riunita, all'imbrunire mi sono sistemato per la notte ed ho sostato in Castelletto Uzzone senza essere più disturbato rientrando il giorno 4, come da ordine di codesto Comando, alla base.
Intanto il Plt. ciclisti che aveva occupato Bc. Todocco come era previsto, dopo aver ricac-ciato gli elementi che lo tenevano, restava sulla posizione malgrado fosse stato attaccato più volte da forze superiori e malgrado fosse stato ferito il Com.te S. Ten. Morelli.
Dalle informazioni avute dai borghesi è risultato che i ribelli che hanno attaccato ammontavano a circa 500 uomini ed appartenevano parte alla banda «Mauri» e parte alla «Brigata Garibaldi». Risultano che abbiano subito le seguenti perdite: 4 morti e 8-12 feriti.
Perdite nostre:
— morti due (1 Sottufficiale e 1 ardito)
— feriti otto (1 Ufficiale e 7 arditi).
Il contegno di tutti gli arditi è stato superiore ad ogni elogio, tutti si sono battuti in modo encomiabile e faccio riserva di tramettere alcune proposte di ricompense al Valor Militare per coloro che si sono particolarmente distinti.
L'operazione di rastrellamento, a parere dello scrivente non ha avuto il risultato che poteva essere ottenuto per le seguenti ragioni:
1) mancanza dell'intervento previsto del Battaglione tedesco che non ha chiuso le tenaglie puntando su Pruneto.
2) Mancanza di comando unico dei reparti che operavano e quindi difficoltà di coordinare i movimenti per poter riuscire, malgrado mancasse il Btg. tedesco, a circondare i ribelli che si trovavano tra Bc. dei Faggi e Prunetto.
3) Deficienze di collegamenti dovuti non a incapacità del personale ma essenzialmente al fatto che le radio assegnate da codesto Comando non possono essere someggiate e quindi non sono in condizioni di seguire il Comandante quando questo è costretto ad allontanarsi dalle rotabili.

Mi permetto rappresentare che per l'avvenire è necessario che i reparti che partecipano ad azioni di rastrellamento siano equipaggiati alla stessa stregua dei ribelli. Bisogna alleggerire al massimo gli uomini, abolire il carreggio ed autorizzare i reparti ad acquistare i viveri sul posto, facendosi confezionare il rancio nei paesi dalla popolazione. Bisogna però che vi sia una base molto vicina alla zona da rastrellare dove poter attingere quanto non è possibile trovare sul posto e la munizione occorrente per reintegrare quella consumata. Inoltre è indispensabile dotare detti reparti di un quantitativo minimo di muli per il someggio dei mortai e delle mitragliatrici che è indispensabile siano portati in quanto sono armi molto temute dai partigiani.

IL MAGGIORE COMANDANTE
Vito Marcianò

p...c...c.
IL CAPO UFFICIO PERS. E SEGR.
(Capitano Giovanni Piazza)


Dopo questa operazione, il Gruppo riprese quindi le consuete missioni controbanda nelle Langhe operando teoricamente in seno della San Marco, ma in pratica sempre con una netta autonomia. Questa indipendenza era spesso stigmatizzata formalmente dal Comando divisionale, che tuttavia non poteva non apprezzare l'efficienza del reparto e del suo comandante nella lotta alle bande.
[Modificato da Naviditalia 16/11/2014 00:17]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:34. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com