12/09/2011 11:22 |
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| | | OFFLINE | | Post: 393 | Registrato il: 19/11/2004
| Città: TORINO | |
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Ho seguito tutta la discussione e a me sembra una cosa: che da entrambe le parti si cerchino di affermare delle certezze immutabili.
La verità è che nessuno di noi ha guidato un carro in guerra 65 anni fa, e quindi tutte le nostre teorie sono supposizioni basate su considerazioni tecniche o storiche, ma che prescindono da quelle che potevano essere le vere situazioni operative.
La canna era sempre tenuta pulita e sempre coperta durante i trasferimenti? E in una battaglia di 2 o 3 giorni? E se il carro sfondava una casa in fiamme? O gli tiravano una molotov? O un colpo di artiglieria lo sfiorava?
E di che colore diventava il fondo di base anti-calore che veniva dato alle canne con sopra della vernice? E se non lo verniciavano? E Polvere o calcinacci su una canna calda che segni lasciavano? E investiti dalla fiammata allo sparo volavano via o si carbonizzavano in loco?
Non lo possiamo sapere, quindi se il concetto 'non usavano polvere nera come propellente per i proiettili' è corretto, delle condizioni operative di contorno non abbiamo che una pallida conoscenza, derivante da foto in bianco e nero o sbiadite e relitti.
Insomma, la realtà era molto più ampia di carri senza alcuna traccia sulla bocca da fuoco, con insegne dipinte a stencil, camo perfette, attrezzi dipinti dello stesso colore del carro, eccetera eccetera. |
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