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COSA SI NASCONDE DIETRO UNA FOTO ?

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2012 17:27
17/05/2012 10:42
 
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Scusate sto pensando a voce a alta, e ho quindi deciso di rendervi partecipi della mia riflessione; da appassionato di storia quale sono, ho la fortuna di avere nella mia libreria centinaia di volumi pieni di foto della seconda guerra mondiale, e spesso guardando una fotografia, rimango colpito dal soggetto, o dalla particolare scena, o dall’uniforme del soggetto fotografato, o semplicemente perché è bella, ora detto questo, non vi è mai venuto il dubbio se stiamo guardando la foto di un buono o di un cattivo ?, o semplicemente chi è il personaggio ritratto ?, se è ancora vivo, o comunque qual è stata la sua vita dopo quella foto ?

A me onestamente, questa cosa, oltre a pensarla, mi crea anche una certa emozione, e spesso cerco di saperne di più, a volte ci riesco a volte no, ma è bellissimo provarci, e quando ci si riesce, si scoprono, a volte, delle realtà ben diverse, da quelle che una semplice foto può rappresentare, nel caso specifico, ho visto spesso, su vari testi, la foto di alcuni ufficiali Cosacchi, al soldo dei Tedeschi, a colloquio, su una cartina, con degli ufficiali Germanici, prima di un azione.

Ecco per me questa era semplicemente una gran bella fotografia, ma poi indagando, è venuto fuori, che questi “gentili” signori, all’apparenza anche abbastanza tranquilli e con facce tutto sommato di gente normale, stavano in quel “briefing”, pianificando l’assalto, con relativo massacro, al quartiere di Varsavia di loro competenza, durante la rivolta della popolazione civile nell’agosto del 1944, questa cosa mi ha particolarmente colpito, e ho quindi deciso di cercare di realizzare integralmente quella foto, in un dioramino, a cui sto già lavorando, perché, comunque, continua a piacermi la foto, e anche quindi per ricordare le vittime di quella rivolta, e soprattutto per parlarne.

Da quando mi è venuta questa mania di ricerca, guardo le foto con un occhio diverso, e soprattutto con rispetto degli uomini raffigurati, gente che nel bene e nel male, ha comunque fatto la nostra storia, e nel caso delle vittime, ha patito sofferenze inenarrabili, e quindi penso, nonostante il gramo momento della nostra vita attuale, che siamo tutto fortunati.

Voi cosa pensate in proposito ?

Ciao,
Graziano. [SM=g27823]










"La vita è una maestra dura....ma impari....Dio se impari!"






17/05/2012 11:07
 
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Vuoi sapere che penso? Che la storia è una grande maestra inascoltata dai più.
17/05/2012 11:25
 
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17/05/2012 11:34
 
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io, forse per arroganza, paura, comodità o per scelte di campo ben precise ho scelto di
decontestualizzare completamente i miei lavori... probabile sia un inefficace tentativo di
mediare tra la mia etica e la mia passione per oggetti creati con l'unico scopo di portare
morte. Sta di fatto che la mia produzione non ha presenze umane, se non necessarie.
Vivono in un limbo spazio temporale ne appena uscite dal magazzino ne da una battaglia,
tutte intere con i loro caricamenti in ordine...
[Modificato da madmacs 17/05/2012 11:34]


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Fiero di essere modellista senza padrone
17/05/2012 12:11
 
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COSA SI NASCONDE DIETRO UNA FOTO?

...il fotografo...?

sembra una battuta, ma è la prima cosa che mi viene in mente, guardando una foto. cosa voleva trasmettere ai posteri l'autore?

un fotografo può essere "casuale", soprattutto ai nostri giorni, in cui pure i cellulari hanno la fotocamera, e la più complessa delle fotocamere al massimo ti chiede lo sforzo di inserire nel display il soggetto e premere un pulsante. poi puoi essere ubriaco, puoi inquadrare col culo, può non esserci luce o essere nel punto sbagliato, tanto c'è photoshop...

ma all'epoca che ci interessa maggiormente le macchine fotografiche erano vere e proprie macchine, complesse e delicate allo stesso tempo, che usavano pellicole sensibili a umidità e calore, oltre che alla luce, e il risultato lo vedevi quando e se la pellicola impressionata arrivava al laboratorio! (e se non padellavano i bagni, vedi capa e quelle dello sbarco..).

quindi il fotografo (e maggiormente di guerra) degli anni a cavallo -diciamo- dal 30 ai 70 era a) consapevole di star producendo un fortissimo messaggio mediatico, b) consapevole di avere un numero limitato di possibilità di effettuare uno scatto buono, c) inconsapevole del risultato e dell'uso che sarebbe stato riservato alla foto, il più delle volte.

quanto detto sinora implica la necessità di "costruire" nella testa del fotografo lo scatto, in termini di illuminazione, taglio della luce, inquadratura, profondità di campo, etc.
e quello che dico è supportato dall'evidente differenza tra le foto fatte dai corrispondenti di LIFE o degli operatori delle PK rispetto a quelle amatoriali e a quelle fatte dai riders del LRDG, che, forniti di camera per documentare eventuali eventi particolari nei loro raid, le usarono per fotografare i compagni che dormivano o simili amenità totalmente inutili a fini bellici.

tutto 'sto pippone per dire che quando guardo una foto, e più è "bella" più mi interrogo, mi chiedo chi l'ha fatta, come, e perché. e poi cosa raffigura -o vorrebbe- raffigurare. e infine, chi, e cosa stessero facendo e dove i soggetti fotografati..

rispetto al discorso di mad, devo dire che ho "scrupoli" simili. ma non posso non pensare che quelle macchine tanto affascinanti erano (e sono) pensate, progettate, costruite, utilizzate, dall'uomo per l'uomo, e quindi la presenza umana per me è determinante. sia in termini di rapporto dimensionale, sia in termini di contestualizzazione storica. magari cerco di evitare scene eccessivamente cruente, ecco...

riguardo al discorso/domanda di zanna, concordo sulla nostra grandissima fortuna, perché di questo si tratta. basta affacciarsi aldilà dell'adriatico o del mediterraneo per scoprire realtà di una ferocia e di una casualità terrificante cui nessuno può sfuggire, una volta che certi eventi si mettono in moto.
meno terrificante ma ugualmente preoccupante, quello che succede aldilà dello ionio proprio in questi giorni...

in questo senso ho una serie di immagini "culto" di riferimento e promemoria, che NON sto a mettere perché sono personali, e perché bisognerebbe aprire una cartella "coscienza" che poco ci starebbe a fare in un forum di modellismo, ma diciamo che comprendo credo benissimo le emozioni del zanna.

17/05/2012 12:22
 
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Cosa sono le foto, se non uno specchio della storia del periodo? E' vero quel che dici, che il fotografo le costruiva (e le costruisce tuttora, anche se a volte inconsapevolmente), che il messaggio era volutamente o meno di parte.

Non capisco, però, perchè mai ci si dovrebbe mettere scrupoli a riprodurre mezzi e situazioni. Uno storiografo non dovrebbe raccontare le parti di storia in cui sono avvenute cose terribili? Noi, nel nostro piccolo, proviamo a riprodurre qualcosa di storico che ci ha colpito. Personalmente trovo che ricordare cosa sia successo sia importante e che farlo anche con il modellismo aumenti la consapevolezza di quanto successo.

Pensate solo, ad esempio, al "Burden of Sorrow" di Rick Lawler...
17/05/2012 14:01
 
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Re:
Uno storiografo non dovrebbe raccontare le parti di storia in cui sono avvenute cose terribili? Noi, nel nostro piccolo, proviamo a riprodurre qualcosa di storico che ci ha colpito. Personalmente trovo che ricordare cosa sia successo sia importante e che farlo anche con il modellismo aumenti la consapevolezza di quanto successo.

Pensate solo, ad esempio, al "Burden of Sorrow" di Rick Lawler...



Secondo me però il paragone con il modellista nn calza molto: faccio i modelli (nn la Storia) perchè sono i mezzi che mi piacciono! Mi attira tutto ciò che è meccanica e, sì lo confesso, anche le armi anche se nn le userei mai neanche contro un topo (che poi mi verrebbe molto più naturale verso alcuni bipedi è un altro discorso...).
Sono conscio di cosa sono questi prodotti dell'ingegno umano e di cosa fanno, ma sono convinto che l'uomo a mani nude è molto più feroce!
Adoro analizzare le foto e cercare di capire xchè il soggetto è così, xchè è lì, cos'ha che va e cosa nn va... quali sono state le vicissitudini che lo hanno portato allo scatto che è stato immortalato.
Avrete capito preferisco di gran lunga le foto che hanno come punto focale gli Oggetti più che i Soggetti delle guerre.
Il vedere immortalata la morte mi turba in modo particolare da quando sono diventato padre: forse prima mi suscitava curiosità, ora mi fa pensare che forse a casa c'era un bimbo e una bimba che lo aspettava...
Sinceramente nn mi sono mai posto il problema del fotografo: chi era, xchè ha fatto quella foto e nn un'altra...
Grazie Zanna x lo spunto! [SM=g27811]
N.B.: nn solo tette e culi... [SM=g27828]
[Modificato da kekkus70 17/05/2012 14:03]
Francesco

- Tutti avevano la faccia del Cristo
nella livida aureola dell'elmetto
Tutti portavano l'insegna del supplizio
nella croce della baionetta
e nelle tasche il pane dell'ultima cena
e nella gola il pianto dell'ultimo addio - Anonimo

17/05/2012 14:26
 
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acchh mi è scappato il dito.
Volevo solo condividere il tuo pensiero.
Anche a me capita che guardando una vecchia foto particolarmente accattivante, parta la scheggia della realizzazione di un mezzo o di una scena.
All'inizio era solo la passione di riprodurre al meglio quanto immortalato, adesso è cercare di raccontare la storia di quel particolare momento.
Purtroppo e come da te indicato spesso scavando alla ricerca di notizie si scoprono delle realtà drammatiche, ma ricordiamoci che ci occupiamo di macchine da guerra e di eserciti di uomini comandati e votati alla distruzione del prossimo anche se nemico. Comunque ed in tutto il tragico che rappresentiamo con i ns. lavori, per me è importante e necessario cercare di riprodurre anche se in scala 1/35 la storia degli uomini e le sensazioni di quei precisi momenti, per cercare, in primis, di capire perchè.
Come dice anche Bullardino la storia scritta con le armi ed il sacrificio è una vera maestra per tutti, ma come tutte le maestre è considerata una rottura di coglioni, una vecchia che ci racconta cose che oggi non servono più, ecc. ecc. infatti vedete bene che fine stanno facendo i nostri musei.....!!!!!!
Basterebbe ascoltare uno dei tanti racconti di guerra dei nonni o dei padri per dare oltre al colore anche un pezzetto di anima ai nostri figurini......Vabbè ho divagato e ora mi metto a piangere, ma è verissimo, sapendone un pò di più le vecchie foto ci parlano e ci raccontano basta saperle ascoltare.......Ciao Raga gran bel post [SM=x1765924]


17/05/2012 17:14
 
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Sono piacevolmente sorpreso dell'interesse che ho suscitato con il mio intervento, quindi, per dovere di cronaca, vi faccio vedere la
foto di cui vi parlavo.
Non vi dico altro, perchè come vi ho detto, mi sono autocostruito i personaggi della foto, e li ho inseriti in un contesto urbano aggiungendo anche un carro con parte dell'equipaggio, vi rimando quindi alla storia della foto, quando vi posterò il diorama, a cui
sto lavorando.
Grazie per i vostri interventi e le vostre impressioni. [SM=g27811]


[IMG]http://i49.tinypic.com/9ir3ph.jpg[/IMG]

Ciao,
Graziano. [SM=g27823]

"La vita è una maestra dura....ma impari....Dio se impari!"






17/05/2012 18:55
 
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prendendo spunto dalla foto colpisce subito la particolarità di alcuni capi di vestiario,detto questo,anche per me la natura delle immagini che mi ispirano,non mi hanno mai portato a domandarmi perchè o percome,ma l'impatto che mi arriva di cose o oggetti originali ,fa si che mi focalizzi su quel particolare ,oppure la location che sta intorno al soggetto in esame
saluti alberto

12° 81 L'ULTIMO DI UNA LUNGA SERIE
17/05/2012 21:32
 
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Re:
bertonida, 17/05/2012 18.55:

prendendo spunto dalla foto colpisce subito la particolarità di alcuni capi di vestiario,detto questo,anche per me la natura delle immagini che mi ispirano,non mi hanno mai portato a domandarmi perchè o percome,ma l'impatto che mi arriva di cose o oggetti originali ,fa si che mi focalizzi su quel particolare ,oppure la location che sta intorno al soggetto in esame
saluti alberto



[SM=g27811] anche per me le foto sono grande fonte di ispirazione, tutti i miei diorami partono da li.
Recentemente a Torino ho visitato una mostra di Henri cartier-besson le foto sono affascinanti e piene di emozione.
Anche Capa è u eccezionale.


http://augustomotolo.blogspot.it/
17/05/2012 21:41
 
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[SM=g27811] anche per me le foto sono grande fonte di ispirazione, tutti i miei diorami partono da li.
Recentemente a Torino ho visitato una mostra di Henri cartier-besson le foto sono affascinanti e piene di emozione.
Anche Capa è u eccezionale.





Li conosco è straquoto. [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
Ciao,
Graziano. [SM=g27823]

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