COSA SI NASCONDE DIETRO UNA FOTO?
...il fotografo...?
sembra una battuta, ma è la prima cosa che mi viene in mente, guardando una foto. cosa voleva trasmettere ai posteri l'autore?
un fotografo può essere "casuale", soprattutto ai nostri giorni, in cui pure i cellulari hanno la fotocamera, e la più complessa delle fotocamere al massimo ti chiede lo sforzo di inserire nel display il soggetto e premere un pulsante. poi puoi essere ubriaco, puoi inquadrare col culo, può non esserci luce o essere nel punto sbagliato, tanto c'è photoshop...
ma all'epoca che ci interessa maggiormente le macchine fotografiche erano vere e proprie macchine, complesse e delicate allo stesso tempo, che usavano pellicole sensibili a umidità e calore, oltre che alla luce, e il risultato lo vedevi quando e se la pellicola impressionata arrivava al laboratorio! (e se non padellavano i bagni, vedi capa e quelle dello sbarco..).
quindi il fotografo (e maggiormente di guerra) degli anni a cavallo -diciamo- dal 30 ai 70 era a) consapevole di star producendo un fortissimo messaggio mediatico, b) consapevole di avere un numero limitato di possibilità di effettuare uno scatto buono, c) inconsapevole del risultato e dell'uso che sarebbe stato riservato alla foto, il più delle volte.
quanto detto sinora implica la necessità di "costruire" nella testa del fotografo lo scatto, in termini di illuminazione, taglio della luce, inquadratura, profondità di campo, etc.
e quello che dico è supportato dall'evidente differenza tra le foto fatte dai corrispondenti di LIFE o degli operatori delle PK rispetto a quelle amatoriali e a quelle fatte dai riders del LRDG, che, forniti di camera per documentare eventuali eventi particolari nei loro raid, le usarono per fotografare i compagni che dormivano o simili amenità totalmente inutili a fini bellici.
tutto 'sto pippone per dire che quando guardo una foto, e più è "bella" più mi interrogo, mi chiedo chi l'ha fatta, come, e perché. e poi cosa raffigura -o vorrebbe- raffigurare. e infine, chi, e cosa stessero facendo e dove i soggetti fotografati..
rispetto al discorso di mad, devo dire che ho "scrupoli" simili. ma non posso non pensare che quelle macchine tanto affascinanti erano (e sono) pensate, progettate, costruite, utilizzate, dall'uomo per l'uomo, e quindi la presenza umana per me è determinante. sia in termini di rapporto dimensionale, sia in termini di contestualizzazione storica. magari cerco di evitare scene eccessivamente cruente, ecco...
riguardo al discorso/domanda di zanna, concordo sulla nostra grandissima fortuna, perché di questo si tratta. basta affacciarsi aldilà dell'adriatico o del mediterraneo per scoprire realtà di una ferocia e di una casualità terrificante cui nessuno può sfuggire, una volta che certi eventi si mettono in moto.
meno terrificante ma ugualmente preoccupante, quello che succede aldilà dello ionio proprio in questi giorni...
in questo senso ho una serie di immagini "culto" di riferimento e promemoria, che NON sto a mettere perché sono personali, e perché bisognerebbe aprire una cartella "coscienza" che poco ci starebbe a fare in un forum di modellismo, ma diciamo che comprendo credo benissimo le emozioni del zanna.