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CORAZZATA TSESAREVICH 1917


La Cesarevic o Tsesarevich fu una nave da battaglia pre-dreadnought della Voenno Morskoj Flot Rossijskoj Imperii, unica della sua classe, costruita in Francia dalla Société Nouvelle des Forges et Chantiers de la Méditerranée. Cesarevic era il titolo che spettava all'erede al trono dell'Impero russo. Passata sotto la Raboce-Krest'janskij Krasnyj Flot dopo la rivoluzione d'ottobre del 1917, fu rinominata Graždanin, cioè Cittadino.

La Cesarevic era caratterizzata da una campanatura molto accentuata. La campanatura era una caratteristica peculiare delle navi francesi del periodo, molto apprezzata in quanto permetteva di aumentare l'opera morta senza accrescere eccessivamente il peso complessivo in quanto i ponti si riducevano progressivamente di larghezza. Questo permetteva di adottare sui lati un'ampia gamma di cannoni, inoltre la nave essendo più stretta aveva una maggiore manovrabilità col mare mosso. La campanatura aveva anche effetti negativi, in particolare riduceva la capacità di galleggiamento della nave, che nelle virate strette tendeva ad inclinarsi eccessivamente. Durante la battaglia del Mar Giallo gli osservatori della Marina imperiale giapponese notarono come la Cesarevic rischiasse il ribaltamento durante la repentina virata con cui abbandonò la linea di battaglia. Il design della Cesarevic fu alla base della successiva classe Borodino.

La Cesarevic era di stanza alla base navale di Port Arthur quando questa fu attaccata dai giapponesi l'8 febbraio 1904. Fu una delle tre navi ad essere colpita da siluri nel corso dell'attacco. La mattina del 10 agosto 1904, nel corso dell'assedio di Port Arthur, le navi russe lasciarono la base per ingaggiare la flotta giapponese che bloccava l'accesso al porto. Lo squadrone russo era composto, oltre alla Cesarevic, dalle navi da battaglia Retvizan, Pobeda, Peresvet, Sevastopol' e Poltava, dagli incrociatori protetti Askold, Diana, Novik e Pallada e da 14 cacciatorpediniere. La Cesarevic era la nave ammiraglia della flotta russa, ai comandi dell'ammiraglio Wilhelm Withöft. La flotta giapponese, ai comandi dell'ammiraglio Togo Heihachiro, era composta dal nave ammiraglia Mikasa, dalle navi da battaglia Asahi, Fuji e Shikishima, dagli incrociatori corazzati Nisshin e Kasuga, da 8 incrociatori protetti, da 18 cacciatorpediniere e da 30 torpediniere. Lo scontro che ne seguì passò alla storia come battaglia del Mar Giallo. A mezzogiorno, il grosso delle forze giapponesi tenta di bloccare i russi delle navi da guerra giapponesi tentato di bloccare le navi russe, che si stavano muovendo a largo della penisola di Shandong. I primi colpi furono sparati alle ore 13:00, e dopo un'ora di combattimenti i russi riuscirono ad uscire dal porto. Togo iniziò allora un lungo inseguimento, muovendosi verso sud-ovest e riuscendo lentamente a superare la linea di battaglia russa. Alle 16:20 ripresero i combattimenti, con colpi di artiglieria scambiati da circa 10.000 m di distanza, ed entrambe le parti subirono danni. Alle 18:40, mentre la battaglia proseguiva, una salva da 305 mm colpì la Cesarevic, uccidendone il capitano e quasi tutto il personale del ponte di comando e paralizzando il timone. Con la ruota del timone incastrato, la Cesarevic iniziò una virata molto stretta, che porto la nave ad inclinarsi di più di 12°. Altre navi della linea di battaglia russa non capirono ed iniziarono a seguire la nave ammiraglia, la flotta iniziò a girare su stessa causando la rottura della linea di battaglia e la dispersione delle varie navi. Il comandante della Retvizan, Edùard Šensnovic, fu l'unico a capire la situazione e nel tentativo di salvare la nave ammiraglia si mise da solo tra questa e la flotta giapponese, che concentrò il proprio fuoco proprio sulla Retvizian. La manovra ebbe successo, la Cesarevic riuscì alla fine ad allontanarsi e la Retvizian, nonostante avesse ricevuto almeno 18 colpi sia da 305 che da 203 mm, sopravvisse allo scontro. La notte si stava avvicinando e le munizioni iniziavano a scarseggiare, ciò costrinse Togo ad abbandonare il campo di battaglia e a ritirarsi verso est. Ordinò comunque un attacco notturno contro la flotta russa, condotto dai suoi cacciatorpediniere e torpediniere, ma la maggior parte degli attacchi furono respinti con leggere perdite. Mentre la maggior parte della flotta russa (cinque navi da battaglia, un incrociatore e nove cacciatorpediniere) rimetteva in sicurezza Port Arthur, la Cesarevic fu scortata da tre cacciatorpediniere nella base di Tsingtao.

Terremoto di Messina


Il 28 dicembre 1908 la città siciliana di Messina fu colpita da un violento terremoto a cui seguì un maremoto. I primi soccorsi furono portati già il giorno successivo da navi russe, in quel periodo di stanza ad Augusta per delle esercitazioni nel Mediterraneo.[5] Tra le navi russe coinvolte nelle operazioni ci furono Cesarevic, la nave da battaglia Slava e gli incrociatori Bogatyr e Admiral Makarov.[5] Nel giugno 2012 viene edificato a Messina un monumento per commemorare l'aiuto portato dai marinai russi.


SCHEDA TECNICA


Tipo corazzata pre-dreadnought
Classe unica
In servizio con Naval Ensign of Russia.svg Voenno Morskoj Flot Rossijskoj Imperii (1899-1917)
Naval Ensign of RSFSR (1918-1920).svg Raboce-Krest'janskij Krasnyj Flot (1917-1924)
Armatore Société Nouvelle des Forges et Chantiers de la Méditerranée
Ordinata 1898
Impostata 1º maggio 1899
Varata 1900
Costo originale 280.000 franchi
Entrata in servizio 1901
Fuori servizio 1918
Radiata 21 novembre 1925
Destino finale Demolita nel 1924

Caratteristiche generali

Dislocamento 13.105 t
Lunghezza 118,5 m
Larghezza 23,2 m
Pescaggio 7,92 m
Propulsione 20 caldaie tipo Belleville a carbone
2 motori a vapore a tripla espansione
15.254 shp (11.375 kW)
Velocità 18,7 nodi (34,7 km/h)
Autonomia 5.500 miglia nautiche (10.200 km, 6300 miglia) a 10 nodi (19 km/h, 12 mph)
Capacità di carico 1350 t di carbone
Equipaggio 28-29 ufficiali, 750 marinai[1]
Equipaggiamento
Sensori di bordo 2 telemetri a coincidenza Barr and Stroud
Armamento
Armamento 4 cannoni da 305 mm (12")
12 cannoni da 152 mm (6")
20 cannoni da 75 mm (3")
20 cannoni da 47 mm (2")
8 cannone da 37 mm (1,5")
4 tubi lanciasiluri da 381 mm (15")
Corazzatura Corazzatura Krupp
Scafo: 160-250 mm (6,3-9,8")
Ponti: 40-50 mm (1,6-2")
Torrette principali: 250 mm (9,8")
Torrette secondarie: 150 mm (5,9") Barbette: 250 mm (9,8")
Torre di comando: 254 mm (10")

fonte wikipedia
[Modificato da AKAGI54 12/03/2015 15:09]