1/35 whitewashed
Alcuni anni fa un mio amico, mi inviò un Tiger di cui non era troppo soddisfatto e del quale voleva disfarsi. Conoscendo la mia propensione al recupero e al restauro, invece di buttarlo via me l'ha affidato perchè ne facessi buon uso...
Il Tiger in questione era stato realizzato in maniera alquanto "fantasiosa", visto che pur essendo un early, il mio amico aveva ben pensato di zimmerittarlo...
Quindi in primis, ho dovuto togliere la zimmerit, con lime, carta abrasiva e molta pazienza. Poi ho grossolanemante realizzato una camo a tre toni sulle superfici dalle quali ho tolto la zimmerit, senza stare troppo attento alla perfetta corrispondenza dei colori, dal momento che ho deciso che la sua nuova livrea sarebbe stata una camo invernale, con whitewash molto deteriorato, e che quindi alla fine si sarebbe visto ben poco della camo originaria. Dopo un pò di ricerca, ho deciso di realizzare il Tiger S45 13/s.SS.Pz.-Rgt. LSSAH.
Questo quindi è stato il mio punto di partenza:
A questo punto ho dovuto decidere come realizzare il whitewash. Nell'unico tentativo precedente (Tiger S04 di Wittmann autocostruito), avevo usato i pennelli, per ricreare ogni effetto. Il risultato era stato buono, ma non del tutto soddisfacente, perchè a pennello è difficile realizzare dei graffi e delle scrostature convincenti, si finisce per ottenere sempre delle forme più arrotondate e meno irregolari di come dovrebbe essere in realtà. Ho dovuto scartare la tecnica della lacca, perchè non credo che a pennello sia praticabile. Dopo alcune prove ho quindi deciso di usare un bianco acrilico che comprai all'ultima fiera del modellismo di Verona e come "attrezzi" per scrostarlo, dei pennelli a setole rigide, uno stuzzicadenti, un cotton fioc e soprattutto una striscia di spugna (quella normalissima per lavare i piatti), che alla fine si è rivelata perfetta per lo scopo.
Così ho iniziato dai parafanghi laterali, prima una mano di bianco e poi dopo circa un minuto, la scrostaura usando prevalentemente la spugnetta.
Il lavoro sui parafanghi laterali mi ha permesso di testare questa tecnica e dopo averne apprezzato la resa, l'ho applicata su tutto il carro. Per evitare che l'acrilico asciughi totalmente e diventi difficile da scrostare, conviene procedere passo dopo passo, per piccole sezioni. I pennelli a setole rigide mi sono serviti a ben poco, gran parte del lavoro di scrostatura l'ho fatto con la spugnetta "magica", usando lo stuzzicadenti per riprodurre qualche graffietto ulteriore.
La prima parte del lavoro può dirsi conclusa. Sono molto soddisfatto dell'effetto ottenuto, mi pare sicuramente migliore di quello che realizzai anni fa solo a pennello. Credo di aver trovato il mio metodo per il whitewash, un sistema veloce, semplice ed efficace. Sicuramente lo ripeterò in futuro. Adesso eseguirò dei lavaggi con bianco a olio, per spegnere un pò i contrasti troppo netti e le zone in cui il colore sottostante "spara" troppo. Poi lavaggi selettivi con marrone scuro a olio e ancora puntinatura con bianco a olio da passare, "tirare" e sfumare solo su alcune zone. Ovviamente il carro sarà anche infangato e sporcato quanto basta, visto il suo teatro operativo. Insomma, mi aspetta ancora un bel pò di lavoro...