Ciao, Luigi.
Per quanto ne so fu l' Airfix la prima ad usare la scala in 1:72 per i suoi modelli commerciali negli anni '60. Ma la scala 1:72 era quella usata dalla RAF per i modellini in scala prodotti dalle industrie aeronautiche a fini sperimentali e dimostrativi. L' origine della riproduzione in scala deriva, in realtà, dalla fine dell' '800, inizio '900, quando cominciarono ad essere riprodotti modelli di navi dai cantieri navali. I modelli vengono usati ancora oggi per le prove di capacità idrodinamica (o anche aerodinamica) anche se l' avvento dei PC consente di effettuare tali simulazioni a livello virtuale. Un' altro ambito è quello architettonico.
La marina militare americana stabiliva, sin dai primi del '900, la scala 1:432 in metallo per le riproduzioni delle sue navi da battaglia. Negli anni '60 la MONOGRAM americana introdusse per i modelli di aerei la scala 1:48. Comunque l' introduzione della scala costante per il modellismo statico commerciale fu proprio della inglese Airfix che prese lo standard, come dicevo, dalla RAF. Nei primi anni '50 le varie ditte producevano modelli con il criterio "fit the box", ossia doveva stare in una scatola senza scivolare. La standardizzazione delle scale produsse, come è ovvio, un notevole
vantaggio. Il processo di standardizzazione ha anche agito da "fattore darwiniano" eliminando le scale più curiose o anomale rispetto a degli standard che si sono affermati. Le anomalie stesse, alla fin fine, potevano anche essere considerati dei test di marketing, ossia verificare quale standard incontrasse maggiore popolarità. Valeva anche la strategia di marketing di poter abbinare tipi di modello diverso della medesima scala (per es carri in 1/48 e aerei o meglio entrambi in 1:32, almeno sino agli anni '70. Date le dimensioni assai massiccie di un aeromodello in 1:32 la cosa non ha avuto molto seguito. Potrebbe riprendere con il rilancio dell' 1:48).
C'era anche il concetto di livello di dettaglio progressivo rispetto alle scale, ma questo è quasi tautologico.
Molte delle scale espresse oggi in decimali in realtà riflettono le misure in pollici o piedi del mondo anglosassone (il che spiega i 32, 35, 48, 72, 76, 87 e via dicendo).
Spero di aver risposto al quesito in modo non troppo confuso.
Syas