Questo modello risale a qualche mesetto fa ed è stato un progetto "test" realizzato senza troppe complicazioni per testare la plastilina per mascherature "Panzer Putty" in vista del progetto del Leopard 2 già apparso su queste pagine.
Il soggetto prescelto è una delle 184 scatole sfornate da Trumpeter riproducenti la famiglia del BMP-3 russo.
Personalmente, anche grazie alla possibilità di recuperare una marea di kit di ottima fattura a prezzi da discount, mi sto sempre più avvicinando al filone sovietico-russo accatastando in cantina varie scatole col l'unica logica di andare a riprodurre soggetti che, grazie alle loro peculiarità tecniche, operative o anche solo cromatiche si discostino completamente dai classici felini tedeschi o dai moderni mezzi occidentali.
Questo modello ne è sicuramente un buon esempio!
I BMP-3 (Boyevaya Mashina Pekhoty - 3) sono la terza generazione dei trasporto truppe sviluppati nell'allora Unione Sovietica per accompagnare sul campo di battaglia le schiere di MBT in forza al Patto di Varsavia.
Consegnato formalmente all'Armata Rossa nel 1987, ha subito, come tutti i progetti di quel periodo una lunghissima fase di gestazione a seguito del crollo dell'URSS ed ha tardato non poco a raggiungere la piena operatività.
Tutt'ora in servizio nella Federazione Russa è stato protagonista di un discreto successo d'esportazione con un migliaio di esemplari consegnati in mezzo mondo in varie versioni progressivamente aggiornate.
Grosso modo il BMP-3 può essere considerato la controparte del M-2 Bradley statunitense o del Warrior britannico.
Come detto, la possibilità di assemblare kit di mezzi magari non proprio celebri, mi sta dando modo di scoprire anche aspetti tecnici e soluzioni ingegneristiche molto distanti da quelle dei coevi modelli occidentali.
I BMP-3 per esempio presentano una disposizione interna completamente diversa da quella "canonica" occidentale. Il gruppo motore-trasmissione si trova nella parte posteriore del mezzo, ciò rese impossibile dotare di una rampa il vano interno, costringendo l'equipaggio ad utilizzare una "passerella" dotata di ampie ante per sbarcare posteriormente dal mezzo.
L'ambiente abitato è invece posto nella parte centrale con i tre membri dell'equipaggio disposti nella torretta e nell'adiacente posto di guida "circondati" da nove postazioni per la squadra di fanti.
Il BMP-3 era, all'epoca della sua comparsa, uno degli ICV più pesantemente armati mai visti: In torretta erano presenti TRE! armi coassiali: Un cannone/lanciatore 2A70 da 100 mm capace anche di lanciare missili radioguidati, un cannone automatico da 30 mm 2A72 e, per non farsi mancare nulla, anche una mitragliatrice PKT da 7.62mm.
Altre due armi simili erano poi poste nella parte anteriore dello scafo a disposizione dei fanti imbarcati.
Come se il livello di complicazione non fosse sufficiente, la caduta del muro di Berlino e la crisi economica che afflisse la neonata Federazione Russa resero il processo di messa a punto e produzione interminabile rendendolo in parte obsoleto.
I sovietici prima ed i russi poi però dimostrarono una notevole determinazione nel mettere a frutto l'esperienza maturata in Afganistan e Cecenia e svilupparono anche per questo mezzo un "Urban Survival Kit" molto simile a quello poi apparso quasi un decennio più tardi sui "rivali" occidentali.
Questo allestimento, denominato "Kactus", ebbe scarso seguito in seno all'esercito russo, ormai determinato a sviluppare una nuova generazione di mezzi, ma fu fondamentale nel far aggiudicare al mezzo i contratti presso varie altre forze armate.
Il modello Trumpeter del BMP-3 "Kactus" russo quindi si riferisce solo ad uno dei prototipi testati:
(Foto inserite a scopo di discussione)