Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!




Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

INCROCIATORE PESANTE RN ZARA

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2014 19:40
02/12/2013 21:28
 
Email
 
Quota
OFFLINE
Post: 6.502
Registrato il: 20/09/2013
Città: VIAREGGIO
Età: 70
La notte di Matapan
28 - 29 marzo 1941


Si apre qui una pagina che, con l'affondamento del Roma, può essere considerata la più tragica della storia della Marina Militare Italiana.

Iniziò tutto dove ebbe termine la Battaglia di Gaudo.
Avevamo lasciato la flotta italiana sotto l'alto comando navale dell'ammiraglio Iachino sulla via del ritorno verso le basi, ignaro che la flotta inglese fosse tanto vicina.
Cunningham invece era ben conscio di quanta poca acqua lo separasse dalle navi italiane, e sapeva bene, non potendo le sue navi sviluppare una velocità complessiva superiore ai 20 nodi, che l'unica speranza di raggiungere le navi di Iachino era di rallentarne la velocità, e questo era possibile ovviamente solo tramite attacchi aerei.

Alle 14.25 a bordo del Vittorio Veneto giunse un messaggio riguardante l'avvistamento, effettuato da un aereo dell'Aeronautica dell'Egeo, di una nave da battaglia e una portaerei.
Il messaggio però non precisava che l'aereo era un bombardiere S.M. 79, e che tale aereo aveva anche effettuato un attacco proprio contro la nave portaerei, di conseguenza si ritenne che non fosse attendibile.

Alle 14.30 iniziarono gli attacchi aerei contro la flotta italiana.
Tre contro il Vittorio Veneto, due contro la III divisione e quattro sul gruppo Zara.
L'ultimo attacco contro l'ammiraglia fu quello decisivo : un aerosilurante Albacore inglese riuscì a sganciare il suo siluro molto vicino alla nave, venendo subito dopo abbattuto dal preciso fuoco della contraerea.
La Vittorio Veneto fu colpita all'altezza dell'elica esterna di sinistra e alle 15.30 si fermò. Rimase bloccato il timone di sinistra e l'unità imbarcò circa 4.000 tonnellate d'acqua che provocarono un lieve ma visibile appoppamento. Distrutto risultò anche l'aereo sulla catapulta a poppa, come si può chiaramente vedere nelle immagini relative.
La nave rimase ferma per poco tempo, e alle 15.36 ripartì con velocità prima di 16 nodi, e poi di 19. Subito Iachino richiese la copertura aerea per le sue navi, e si ripeté nuovamente un copione ormai vecchio, infatti gli aerei promessi da Luftwaffe e Regia Aeronautica non si videro.

Poco dopo le 18.00 le navi italiane assunsero la disposizione stabilita per la navigazione notturna, con la formazione su cinque colonne intorno all'ammiraglia danneggiata.
Al centro Granatiere, Fuciliere, Vittorio Veneto, Bersagliere, Alpino. A dritta la I divisione, all'estrema destra Alfieri, Gioberti, Carducci, Oriani. A sinistra la III divisione, all'estrema sinistra i caccia Corazziere, Carabiniere e Ascari.

Alle 18.23 giunsero sul cielo della formazione italiana altri aerei britannici, che si tennero a distanza in attesa del tramonto. L'attacco partì alle 19.28, dopo che le navi italiane si erano predisposte alla difesa, con l'accensione dei riflettori e la produzione di cortine fumogene. E qui ebbe inizio il vero dramma.

L'incrociatore pesante Pola venne infatti centrato a poppa da un siluro.
Immediatamente andò fuori uso tutto l'impianto elettrico della nave, impedendo l'uso di tutti gli apparati di bordo, artiglierie, apparato motore, organi di governo eccetera. La nave restò silenziosa e immobile in mezzo al mare mentre il resto della formazione si allontanava.
Iachino venne a conoscenza della situazione del Pola alle 20.15, quando la flotta inglese si trovava a sole 55 miglia dalla formazione italiana. Tuttavia, egli al momento credeva che si trovasse invece a 75 miglia di distanza, evidentemente non aveva considerato che la sua formazione, dal momento del siluramento, aveva proceduto a velocità molto bassa, tra i 15 e i 20 nodi.

Alle 20.27 l'ammiraglio Cattaneo, al comando della I divisione, segnalò a Iachino che avrebbe lasciato due caccia a soccorrere il Pola, ma quest'ultimo con una decisione decisamente controversa e che ci trova in posizione di disaccordo gli ordinò di andare in soccorso della nave ferita con tutta la I divisione e i 4 caccia della IX squadriglia! La divisione di Cattaneo, dopo aver richiesto ulteriore conferma del messaggio, invertì la rotta alle 21.06, con molto ritardo quindi, e questo perché vi fu un intenso scambio di messaggi tra lo Zara e il Vittorio Veneto in merito appunto a questo ordine, che a quanto pare il comandante della I divisione non aveva trovato molto opportuno.

A questo punto vi sono ulteriori considerazioni da fare. Innanzitutto le navi di Cattaneo procedettero in linea di fila, con i due incrociatori pesanti davanti ed i caccia a seguire, contrariamente a quanto prescrivevano le norme sulla navigazione notturna e la logica, che avrebbero voluto l'utilizzo dei caccia in posizione avanzata, a fare da avanscoperta. Inoltre non si spiega come mai, invece di affrettarsi ad andare incontro a tutta forza al Pola, la I divisione procedesse a soli 16 nodi, potendone sviluppare agevolmente più di 30. A causa di ciò gli incrociatori arrivarono nei pressi del Pola molto tardi, e in contemporanea con la flotta inglese.

Alle ore 20.40 il radar dell'Orion segnalò una unità immobile a una distanza di 6 miglia.
Alle 21.55 furono individuate anche le altre navi da parte dell'Ajax.
La I divisione fu avvistata dal caccia Stuart alle 22.23.

Il dramma iniziò alle 22.27, quando i grossi calibri, cannoni da 381 mm, delle corazzate inglesi dettero inizio al cannoneggiamento delle unità italiane, ignare di quanto stava accadendo ed addirittura impossibilitate a difendersi perchè non dotate di cariche a vampa ridotta per il tiro notturno. Addirittura, i cannoni erano disposti ancora per chiglia.
Il Warspite e il Valiant diressero il fuoco sul Fiume, il Barham sullo Zara, da distanze tra i 2.000 e i 3.000 metri, praticamente ad alzo zero. Era impossibile mancare il bersaglio. In breve tempo il Fiume, lo Zara e i caccia Alfieri e Carducci si trasformarono in relitti galleggianti, mentre l'Oriani e il Gioberti riuscirono a fuggire. Quattro minuti dopo era tutto finito.

Il Fiume fu l'unico degli incrociatori ad affondare per conto proprio, preso di mira da ben due corazzate. Si appoppò fino a capovolgersi. Lo Zara, ancora risolutamente a galla, fu colpito da 4 siluri lanciati dal caccia Jervis. Il Pola fu anch'esso affondato con il lancio di 4 siluri dal caccia Nubian.
Erano le 04.03 del 29 marzo 1941.

Quella maledetta e assurda notte, nelle acque di capo Matapan colarono a picco tre dei quattro migliori incrociatori pesanti del mondo di tipo Washington, e due cacciatorpediniere.
Morirono oltre 2.300 uomini.



[Modificato da AKAGI54 02/12/2013 21:28]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:48. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com