Come suo solito Otto è spietato nell' "evirare" l'argomento ma è un'azione meritoria per smontare eventuali facili entusiasmi altrimenti destinati a durare poco.
L'esperimento dell'area attrezzata di Ovada è fallito sia per la mancata risposta dei possibili utilizzatori relativamente vicini sia perchè il proprietario dell'area ha improvvisamente cambiato idea abbandonando il modellismo militare.
Nel presente caso mi pare che i presupposti siano diversi.
Peraltro è certo che Emiliano ed i modellisti kilometricamente più vicini dovranno sorbirsi gran parte del lavoro di preparazione.
L'area a disposizione ha un'estensione interessante e promettente per eventuali allargamenti.
Cominciare con qualche edificio e le strade mi pare il miglior modo per iniziare l'impresa.
Per gli edifici la ricetta per il trattamento del plostirolo o legno con resina epossidica mi pare ottima visto il risultato ottenuto con l'edificio che hai portato a Chieti.
Per le strade non mi imbarcherei in un lavoro con uno strato di 6-10 cm di cemento armato e scaglie di ardesia o porfido; le strade normalmente percorse dai carri nella WW II erano in terra battuta.
Per i nostri carri l'importante è non incappare in sassolini o piccole pietre, la terra battuta andrà benissimo (tra l'altro le impronte lasciate dai cingoli fanno molta scena
).
Il ponte, i segnali, l'illuminazione, il rucello (indispensabile
per il ponte di barche) verranno a tempo debito perchè mi pare un po' difficile partire con tanta roba
.
Ciao a tutti