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Josef Porta - Carro Sovietico IS-2 1/35

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2012 17:55
15/12/2011 10:22
 
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Buon giorno a tutti!
Ecco il mio modello: Is 2, scatola della Tamiya,con fotoincisioni Eduard e cingoli friul....

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Un pochino di storia....
Sviluppo

Dai primi impieghi operativi del JS-1 risultò subito evidente che questo carro non era né sufficientemente armato né sufficientemente protetto per i compiti che gli erano stati assegnati. In pratica, pur essendo superiore al KV, non era nettamente migliore del carro che avrebbe dovuto sostituire e, cosa ancor più grave, non era neppure marcatamente migliore dei suoi avversari diretti. Si decise pertanto di procedere a un upgrade di armamento e protezione.

Dall'analisi della battaglia di Kursk emerse che l'arma controcarro con le migliori performance era il cannone divisionale da 122 mm A-19. Fu possibile installare l'A-19 anche sui carri armati, grazie all'adozione di ammortizzatori di rinculo, meccanismi per controllare l'alzo e altri sottosistemi mutuati dall'obice sperimentale U-11. Il progetto di massima fu approvato il 31 ottobre 1943.

Diversamente che nei cannoni più piccoli, fu necessario installare un freno di bocca, per ridurre vampa e polvere sollevata durante lo sparo. Il tipo impiegato inizialmente fu un modello a T, giudicato presto insoddisfacente e sostituito con uno di disegno tedesco in prima battuta e, in seguito, con uno totalmente nuovo e più pesante. I test si succedettero rapidamente e con esito soddisfacente. In particolare, durante i test di fuoco, la corazza laterale di un Panther fu completamente perforata e il lato opposto fu strappato dalle saldature.

La prima parte della produzione fu consegnata nel dicembre del 1943, appena tre mesi dopo i primi JS-1. A partire da febbraio 1944 la produzione dei JS-1 venne sospesa e si produssero solo JS-2. Si evidenziarono presto, con l'uso operativo, alcuni problemi concernenti l'armamento, che non erano stati tenuti nel debito conto durante le prove. In primo luogo, il carro poteva trasportare solo 28 colpi, in luogo dei 59 portati dal JS-1. Poi la cadenza di fuoco era bassa, a causa delle munizioni costituite da proietto e carica separata.

Per correggere questo difetto fu adottata una culatta di differente disegno e parzialmente automatica, che consentiva una cadenza di 1,5 – 2 colpi al minuto, contro gli 1 originari. Inoltre, durante il primo incontro tra i JS-2 e i carri tedeschi, emerse che il proietto APHE BR-471 poteva penetrare la piastra frontale dei Panther solo a meno di 700 m. La corazza frontale dei Tiger I, invece, poteva essere perforata fino a 1200 m. Questo perché il proiettile, molto appuntito, tendeva a perforare più efficacemente corazze verticali (tipo Tiger), mentre rimbalzava da quelle inclinate del Panther. Alla fine, si giunse alla conclusione che le performance migliori le aveva il proietto al alto esplosivo OF-471, che a volte riusciva a sradicare completamente la piastra frontale dalle saldature.

Ad ogni modo, a partire dall'estate del 1944, il problema della scarsa penetrazione dei proiettili AP scomparve. Questo fu dovuto, più che altro, alla sostituzione da parte dei tedeschi dell'acciaio al manganese con acciaio ad alto tasso di carbonio legato con nickel. Le corazze così composte tendevano ad essere decisamente più fragili, specialmente lungo le saldature.

Per quanto riguarda la protezione passiva, a partire dai primi mesi del 1944 fu fatto un tentativo per rendere più robusta la corazzatura del carro, sottoponendo le lastre a tempra drastica per innalzarne la durezza superficiale. Questo portò a un accresciuto numero di componenti necessari per la produzione dello scafo, oltre a costi produttivi più elevati. Alla fine si giunse a un nuovo disegno della parte frontale del carro, più filante e con un'inclinazione costante di 60° rispetto alla verticale. La nuova piastra frontale, prodotta dal maggio 1944, risultò impenetrabile all'88 mm KwK 36 anche se colpita da breve distanza. La parte inferiore del muso, inclinata di 30°, rimase più vulnerabile. Dal luglio 1944 pezzi di cingolo vennero attaccati ad essa come soluzione "artigianale" al problema. La torretta risultò impossibile da modificare. Disegnata per il cannone da 85 mm, risultava sbilanciata dal peso del 122 mm. Un'accresciuta corazzatura l'avrebbe ulteriormente sbilanciata, rendendo necessario un nuovo meccanismo di brandeggio.

Dopo queste modifiche il carro rimase sostanzialmente inalterato per tutto il corso della guerra e fino al 1954-55, quando fu intrapreso un programma di modernizzazione che diede origine al JS-2M.


Caratteristiche tecniche del JS-2

Il carro JS-2 è convenzionale, con torretta montata in posizione centrale leggermente avanzata e motore da 600 cv montato posteriormente in posizione trasversale. La corazzatura è di acciaio omogeneo, fusa, spessa 120 mm in corrispondenza della porzione superiore della piastra frontale e 100 mm allo scudo della torretta. Sono molto protetti anche i lati, con 90 mm.

L'armamento principale è costituito da un cannone A-19 da 122 mm, con proietti e cariche separati. Una mitragliatrice da 7,62 mm è montata coassialmente al cannone.

Rispetto al JS-1, la cupola del capocarro è leggermente spostata a sinistra e il periscopio PT4-17 è stato sostituito da un visore MK-IV. Sul portello del capocarro è installata una mitragliatrice pesante DShK per difesa antiaerea. L'equipaggio è di 4 persone (capocarro, cannoniere, pilota e servente). Il pilota siede anteriormente in posizione centrale, con le leve per il comando dei cingoli (per avanzamento e sterzata) alla sua destra e alla sua sinistra. La visibilità anteriore a portello chiuso è assicurata da una feritoia. I proiettili dell'armamento principale sono stivati in riservette intorno all'anello della torretta e sui lati della torretta stessa.

Il peso complessivo del carro è di circa 46 t. L'autonomia, in condizioni ottimali è di circa 250 km.

Impiego operativo

Come il JS-1, il JS-2 ebbe il suo battesimo del fuoco durante le fasi finali dell'occupazione dell'Ucraina.

Le prime battaglie a cui prese parte furono quelle di Proskurovo-Černigovskaya e Umansko-Botočskaya. I reggimenti equipaggiati con questa macchina erano l'11° e il 72º Reggimento guardie.

Il 72º reggimento, incorporato nella 1ª Brigata corazzata Guardie, nel maggio 1944 prese parte ad azioni nei pressi di Obertin e, in 20 giorni di combattimenti, perse appena otto carri, distruggendo oltre quaranta Tiger e StuG,[2] tre portamunizioni e dieci cannoni controcarro. Il carro si dimostrò in grado di sostenere anche elevati livelli di danno prima di capitolare.

In un rapporto ufficiale russo si legge:

« Il 20 aprile, il carro #40247 finì sotto il fuoco di un semovente Ferdinand in un raggio di 1500/2000 m [...] Manovrando per sganciarsi, ricevette senza alcun danno cinque colpi sull'arco frontale. »

In generale, i rapporti di danneggiamento dei JS-2 sono tutti simili. I carri venivano messi fuori combattimento solo da colpi di grosso calibro sparati a distanze inferiori agli 800 m, sui lati o sul retro. Per lo più, l'equipaggio era in grado di evacuare il veicolo illeso o con ferite leggere.

In definitiva, i JS-2 e i Tiger I e II ebbero solo ingaggi sporadici.

Il primo scontro tra JS-2 e Tiger II si ebbe il 13 agosto 1944. La compagnia comandata dal tenente Klimenkov distrusse due Tiger II. Contemporaneamente, il tenente Udalov ne distrusse altri tre. Il 12 novembre ci fu un'altra schermaglia vicino a Budapest e il 12 gennaio 1945 vicino a Lisuv. In entrambi i casi, tutte e due le parti subirono grosse perdite. Vale la pena di ricordare che l'88 mm del Tiger II aveva una migliore capacità di perforare le corazze, mentre il 122 mm sovietico grazie all'enorme energia cinetica era spesso in grado di far saltare la torretta o far detonare le munizioni all'interno dei carri avversari anche senza penetrare la corazza.
In totale, entro la fine del conflitto furono formate cinque brigate carri pesanti indipendenti. Due di esse presero parte alla battaglia di Berlino.
E qui si ritorna al modello,infatti le decal saranno della 7th indipendent guards heavy tank brigade, Aprile 1945, Berlino...
I JS-2 si rivelarono ottimi per neutralizzare le postazioni fortificate nemiche, dal momento che un singolo colpo da 122 mm poteva distruggere una cupola in cemento armato di un bunker. A partire dai primi mesi del 1945, i carri furono impiegati sempre di più in ambiente urbano. I JS-2 ricevettero delle scudature aggiuntive, montate spaziate rispetto alla corazzatura principale, per proteggersi dai proiettili HEAT dei panzerfaust o altre armi simili. Il colpo distruggeva lo scudo superficiale, ma non perforava la corazza principale, sulla quale rimaneva un piccolo buco annerito, poco profondo, che gli equipaggi chiamavano "il bacio della strega".

Durante i combattimenti in area urbana, gli equipaggi ricevettero anche l'ordine di combattere con i portelli chiusi, ma non bloccati. Questo permetteva di soccorrere gli equipaggi feriti, prevenendo, contemporaneamente, la possibilità che i nemici riuscissero a buttare bombe a mano dentro il carro da postazioni sopraelevate. La misura si rivelò efficace, e le perdite di equipaggi diminuirono. I tedeschi praticamente non poterono mai studiarlo a fondo, perché i russi erano padroni dei campi di battaglia e recuperavano i relitti dopo gli scontri..













A presto per aggiornamenti.... [SM=g27823]


[Modificato da Josef Porta 15/12/2011 11:12]
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