Ho delle sincere difficoltà a prendere una posizione netta sull’argomento. Probabilmente, come nella gran parte dei casi, il giusto sta nel mezzo. Personalmente accolgo con grande gradimento qualunque seria novità capace di semplificare e/o migliorare il modellismo in sé e le mie capacità. Se utili, quindi, ben vengano i prodotti del MIG di turno.
Detto questo, vorrei comunque segnalare che sempre di semplici strumenti si tratta ed in quanto tali escludo a priori che siano l’incarnazione del diavolo in grado di annichilire la creatività e la manualità del modellista. A condizione che quest’ultimo abbia l’interesse a farlo, nulla impedisce di usare gli articoli citati come qualunque altro prodotto “storico”, mischiandolo e trasformandolo come meglio si preferisce. La conseguenza, a mio parere, è che il modellista ha semplicemente a disposizione uno strumento in più per esprimere la propria arte.
Sinceramente non vedo motivo di tanti problemi esistenziali.
Con toni volutamente ed ironicamente melodrammatici, aggiungo un’altra cosa: i tempi cambiano…
In un periodo storico in cui nessuno sembra aver più tempo per fare nulla, se i prodotti citati evitano ad un neofita di:
- perdere giornate intere a cercare un negozio di belle arti indicato dal solito modellista “esperto” per poi scoprire che ha chiuso da più di dieci anni;
- evitare di chiedere a titolari di negozi di belle arti prodotti ormai sconosciuti/rari/ esauriti e di aspettare inutilmente vengano processati con tempi biblici ordini inviati a non si sa chi;
- evitare di fare il piccolo chimico miscelando prodotti sconosciuti;
- comprendere con immediatezza a cosa serve, come si usa e che risultato da un certo prodotto;
- acquisire e reperire con facilità ed immediatezza (nel caso dei DVD e del libro FAQ recentemente commercializzati) tecniche base senza dover pregare e sollazzare per anni modellisti “sperimentati” per ottenerle solo parzialmente e col contagocce;
ben vengano i prodotti MIG ed AK! Anche perchè il neofita potrà acquisire prime le basi necessarie per poter cominciare a creare e sperimentare secondo il proprio estro.
I rischi di una omologazione del risultato finale, secondo me, sono più teorici che reali se non altro perché l’apporto artistico del singolo è, comunque sia, troppo incisivo per poter parlare seriamente di modelli standardizzati. Sotto questo punto di vista reputo più “pericolose” le mode che gli strumenti. Le marmitte totalmente arrugginite, il minio in vista, torrette e scafi di colore diverso, etc. temo uniformino molto più di un qualunque pigmento.