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ncora oggi, le testimonianze dei combattimenti avvenuti si possono rinvenire su alcune delle opere difensive oggetto di questa trattazione: a Ponte Dirillo, sulla SS 115 fra Vittoria e Gela, i bunker messi a guardia di quell' importante punto strategico presentano sulle facciate i chiari segni dei colpi ricevuti e, guardando da vicino, si possono ancora notare i proiettili americani conficcati nel cemento. Una lapide collocata sul posto commemora i nomi dei paracadutanti dell' 82a Divisione americana caduti lì in combattimento la notte dei 10 luglio 1943.
Sulla strada fra Scoglitti e Vittoria altri bunker recano ancora chiari i segni dei combattimenti, così come il bunker a due piani posto all'incrocio fra la Comiso - Santa Croce e la strada che conduce al Castello di Donnafugata. Un altro bunker, camuffato da serbatoio idrico municipale. situato all'ingresso di S. Croce Camerina sul ciglio della provinciale proveniente da Comiso, porta ancora visibili i segni dei colpi ricevuti.
Del resto è noto che l'asprezza dei combattimenti avvenuti a Santa Croce rischiò di causarne la distruzione a causa dell' intervento dell' artiglieria pesante delle navi americane, richiesto via radio dai soldati che cercavano di occupare la città e che si trovarono di fronte una resistenza maggiore del previsto. Solo l'intervento risolutore del parroco, che provvide a far sventolante un lenzuolo bianco in segno di resa, salvò la città dalla distruzione.
Si ha notizia certa, inoltre, di combattimenti avvenuti in contrada Camemi (sulla provinciale Ragusa - Marina di Ragusa), ma sui bunker della zona non se ne riscontrano tracce. Tra l'altro, i lavori di ampliamento della carreggiata stradale hanno causato, diversi anni fa. proprio a Camemi, la demolizione di un bunker camuffato in modo egregio da casa cantoniera, dipinto nel tipico colore rosa delle case cantoniere, che si trovava proprio in piena curva, sul ciglio destro (in direzione nord) della
strada provinciale. I pochi bunker effettivamente segnati dai combattimenti nella nostra provincia sono quindi localizzabili tutti nella parte occidentale del territorio: ciò perché lo sbarco americano. avvenuto fra Licata e Scoglitti, interessò, sia pure in misura marginale, la parte occidentale della nostra provincia, mentre invece lo sbarco inglese avvenne in provincia di Siracusa, sulla costa fra Marzamemi e Pachino. Tutti i combattimenti successivi allo sbarco e non direttamente a questo collegati, o avvenuti nell'entroterra, non interessavano quindi le opere qui trattate che, trovandosi tutte a ridosso della fascia costiera, rimasero fuori dagli avvenimenti dei giorni successivi al 10 luglio.
Chi oggi, a distanza di 50 anni da quei tragici giorni, si trovasse a visitare questi luoghi, non potrà fare a meno di notare che non è stata posta alcuna lapide in memoria di chi perse la vita per compiere il proprio dovere. ed in questo i nemici di allora ci hanno nuovamente battuto: l'unica lapide esistente. a Ponte Birillo, è stata posta dagli americani in omaggio ai loro caduti: noi italiani, in terra italiana, non abbiamo saputo ancora fare altrettanto per i nostri.
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