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SAVOIA MARCHETTI SM 79 SPARVIERO

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2014 20:08
10/11/2013 11:08
 
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SAVOIA MARCHETTI SM 79 SPARVIERO

Il Savoia-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce medio bombardiere del mondo.[1] Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo che gli valse il nomignolo di "Gobbo maledetto".[2] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana. La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere e poi - con maggior efficacia - come aerosilurante.[3] L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza, lo impiegò con successo sul fronte orientale. Restò in servizio, in Italia, fino al 1952. Fu il bombardiere italiano costruito nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari.[4]

All'inizio delle ostilità l'S.79 era il bombardiere più diffuso nella Regia Aeronautica, con 594 aerei ad equipaggiare 14 stormi da bombardamento terrestre, contro solo quattro stormi equipaggiati con il Fiat B.R.20.[15] Ma a pochi giorni dall'entrata in guerra, l'intera forza di S.79 venne messa a terra in via precauzionale dopo due incidenti che costarono la perdita di altrettanti velivoli e degli interi equipaggi. Gli aerei si incendiarono in volo senza alcun preavviso e con una conseguente esplosione catastrofica. L'indagine tecnica diede il seguente risultato: il condotto principale del carburante, originariamente in rame e posto su supporti rigidi, a causa della carenza di materie prime era stato sostituito negli esemplari successivi da uno in alluminio, più rigido, che le vibrazioni di funzionamento progressivamente andavano ad incrinare fino a rottura e conseguente perdita del carburante. In seguito all'analisi, i supporti rigidi vennero sostituiti da altri in gomma ovviando allo specifico problema.[16] In generale però, i velivoli, grazie alla costruzione mista in tela legno e tubolari d'acciaio, erano molto sensibili al fuoco, e il fatto causò molte perdite durante le missioni operative.

SCHEDA TECNICA

Tipo bombardiere
aerosilurante
Equipaggio 5 o 6
Costruttore Savoia-Marchetti
Data primo volo 8 ottobre 1934
Data entrata in servizio 1936
Data ritiro dal servizio 1959 (Libano)
Utilizzatore principale Regia Aeronautica
Esemplari 1 217
Altre varianti IAR 79

Dimensioni e pesi

Lunghezza 15,625 m
Apertura alare 21,20 m
Altezza 4,60 m
Superficie alare 61,70 m²
Peso a vuoto 6 945 kg
Peso carico 10 725 kg
Peso max al decollo 11 300 kg

Propulsione

Motore 3 radiali Alfa Romeo 126 RC.34
Potenza 780 CV (574 kW) ciascuno

Prestazioni

Velocità max 430 km/h
Velocità di salita 3' e 2" a 1 000 m
19' e 45" a 5 000 m
Autonomia da 1 900 a 2 300 km
Tangenza 6 500 m

Armamento

Mitragliatrici 3 Breda-SAFAT calibro 12,7 mm × 81 mm SR e
1 o 2 Lewis calibro 7,7 × 56 mm R
Bombe fino a 1 250 kg
Siluri calibro 450 mm
da 876 kg (versione S.79S)

FONTE WIKIPEDIA

ho trovato, fra i tanti trafiletti dedicati a questo aereo,
un articoletto, che vi propongo, semplicemente........

« Si trattava indubbiamente di un aeroplano riuscitissimo, ma non si può pretendere che un aeroplano, per quanto riuscito, possa rimanere sulla breccia per ben dieci anni senza subire alcuna notevole modifica. E se alla fine della guerra i nostri reparti operavano ancora con quell'apparecchio costruito in tela, legno e tubi d'acciaio, vuol dire che i nostri equipaggi meritavano un monumento, ma vuole anche dire che in questo campo l'industria non era riuscita a far nulla di meglio. »
(F. Pagliano, Storia di 10 mila aeroplani, 1947)








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