00 23/10/2012 12:29
Come suo solito Otto è spietato nell' "evirare" l'argomento ma è un'azione meritoria per smontare eventuali facili entusiasmi altrimenti destinati a durare poco.

L'esperimento dell'area attrezzata di Ovada è fallito sia per la mancata risposta dei possibili utilizzatori relativamente vicini sia perchè il proprietario dell'area ha improvvisamente cambiato idea abbandonando il modellismo militare.
Nel presente caso mi pare che i presupposti siano diversi.
Peraltro è certo che Emiliano ed i modellisti kilometricamente più vicini dovranno sorbirsi gran parte del lavoro di preparazione.

L'area a disposizione ha un'estensione interessante e promettente per eventuali allargamenti.

Cominciare con qualche edificio e le strade mi pare il miglior modo per iniziare l'impresa.
Per gli edifici la ricetta per il trattamento del plostirolo o legno con resina epossidica mi pare ottima visto il risultato ottenuto con l'edificio che hai portato a Chieti.

Per le strade non mi imbarcherei in un lavoro con uno strato di 6-10 cm di cemento armato e scaglie di ardesia o porfido; le strade normalmente percorse dai carri nella WW II erano in terra battuta.
Per i nostri carri l'importante è non incappare in sassolini o piccole pietre, la terra battuta andrà benissimo (tra l'altro le impronte lasciate dai cingoli fanno molta scena [SM=g27822] ).

Il ponte, i segnali, l'illuminazione, il rucello (indispensabile [SM=g27827] per il ponte di barche) verranno a tempo debito perchè mi pare un po' difficile partire con tanta roba [SM=g2915747] .

Ciao a tutti

Hauptmann Guglielmo Embriaco, Carro 111 , Plotone Zena , Compagnia Genova , Abt Cycnus.