00 13/12/2011 14:44
Ripendendo la provocazione di Mad io mi sento in una posizione un po' anomala. E' vero che sono over anta ma modellisticamente parlando sono quasi un verginello. Avendo ripreso dopo molto tempo ho ritrovato tutto nuovo di conseguenza provo tutto: nn farò mai a meno delle fotoincisioni quando queste mi riproducono al meglio il particolare (un galletto a mano si può anche fare, 10 uguali no!) ma nulla mi vieta di creare a mano qualcosa che mi sento in grado di fare. Ho provato su consiglio di altri (se funziona e molti lo usano nn devo x forza sentirmi un pecorone) il fondo Vallejo e lo considero ottimo x quello che ho fatto.
Ho provato il set modulazione ma penso che rimarrà in futuro almeno parzialmente inutilizzato xchè sono convinto che alla fine di tutto i 20 passaggi nn valgono il risultato finale.
Per il resto ne parleremo più avanti... [SM=g27828]
La moda della modulazione, come peraltro lacca e sale, hanno un senso se usate con oculatezza e nn indiscriminatamente solo xchè altri le usano: in un mezzo uniforme la prima ha un senso per dare vita ad un pezzo che può essere monotono, se c'è una mimetica o un whitewash ne ha molto di meno... La lacca è ottima x rappresentare il bianco lavabile o le riverniciature scrostate, mentre il sale che da una tipica corposità alla scrostatura è più indicato x la vernice rialzata dalla ruggine.
Il contrario secondo me nn da lo stesso effetto.
E' vero che si parla di scuola spagnola (ma anche belga, nordica, e penso anche orientale ma pure "sovietica [SM=g27828] )ma mi pare che l'unico modellista che fa (o faceva) il commerciale è Mig (Vallejo nn fa testo xchè nessuno si fa le vernici e quindi vale come Humbrol, Tamiya, Puravest, Andrea e chi più ne ha più ne metta...): quindi lui è stato forte (come lo è stato Verlinden 20 anni prima) ma poteva essere un italiano, un polacco, un messicano... [SM=g27828]
Francesco

- Tutti avevano la faccia del Cristo
nella livida aureola dell'elmetto
Tutti portavano l'insegna del supplizio
nella croce della baionetta
e nelle tasche il pane dell'ultima cena
e nella gola il pianto dell'ultimo addio - Anonimo