un caro amico, dirigente di una catena di supermercati ed ipermercati e a cui devo alcune considerazioni anche su questo argomento, mi diceva che il mercato modellistico (non è il solo) vive e subisce una certa vischiosità dettata dalla fidelizzazione del cliente. Mentre il supermercato alimentare, mi diceva, vende in gran parte prodotti che devono essere subito disponibili, devono esssre immediatmente osservabili, devono essere freschi (tranne che per la lunga conservazione) esistono prodotti (modellismo, AUTO, fotografia, elettronica...)che non presentano questi limiti. Quindi se è comprensibile, ed a volte necessario, che per l'alimentare il cliente si rivolga al punto vendita più vicino o tra i più vicini, questo non esiste per prodotti non deperibili e disponibili su scala mondiale.
Consideriamo, mi diceva, che il prodotto industriale ha sempre lo stesso costo, in genere il 10% del costo finale al consumatore (ed a volte anche meno se l'oggetto viene prodotto in paesi a basso costo di mano d'opera di di materiali (vedi Cina, vedi estremo oriente, vedi europa dell'est).Il prezzo di vendita al distributore invece varia, e può anche triplicare il costo di produzione. QUI sta il primo nodo. In genere per grandi produzioni il costo iniziale aumenta del 50-100%
Il produttore può variare, e lo fa, il prezzo al distributore, in funzione del numero di pezzi acquistati, e quindi il grande distributore (in genere il distributore nazionale o di area plurinazionale : nord europa, UK e irlanda...)acquista un oggetto che gli costa due volte, al massimo 2,5 volte il costo di produzione. E siamo al 25% del prezzo finale.
Considerando che il negoziante ha il 45-50% di margine sul prezzo finale si osserva che rimane un 25%-30 a favore del distributore nazionale a o areale.
Con il mercato mondializzato appare chiaro che la porzione più comprimibile del prezzo finale è proprio quel 70% che rimane ai distributore-negoziante.....ed è per questo che si osservano, sul WEB, discrepanze di prezzi come quelli che noi tutti osserviamo.
Oggi con l'UE, e soprattutto con l'entrata nella UE dei paesi dell'EST ( a basso costo di manod'opera e di servizi) e con l'euro a 1,50 rispetto al dollaro, credo che il modellista italiano si trovi nella favorevole situazione di potersi guardare in giro.....
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[Modificato da paparoberto 24/09/2009 08:03]