FIAT CR 32 "CHIRRI"
Il Fiat C.R.32 (Caccia Rosatelli, dal nome del progettista) era un aereo biplano da caccia prodotto dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta.
Impiegato principalmente dalla Aviazione Legionaria, durante la guerra civile spagnola, e dalla Regia Aeronautica, nel primo periodo della seconda guerra mondiale, venne adottato anche dalle aeronautiche cinese, ungherese, austriaca, venezuelana e paraguyana. Utilizzato durante la Guerra Civile Spagnola a sostegno dei Nazionalisti, in Spagna, si guadagnò presto la reputazione di uno dei più straordinari biblani di tutti i tempi. Nel Paese iberico fu anche prodotto su licenza e restò in servizio fino al 1953, vent'anni dopo il suo primo volo.
Questo piccolo aereo della Fiat era compatto, robusto e assai manovrabile e diede delle ottime dimostrazioni delle proprie capacità in tutta Europa alla guida dei piloti delle Pattuglie acrobatiche. Ancor oggi conserva la reputazione incontestata di essere stato il più famoso degli aerei da caccia italiani. Seppure non eccezionalmente rapido, era robusto e maneggevole e potentemente armato, per la sua epoca, il decennio 1930-1940, con le sue due mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 millimetri, sincronizzate e sparanti attraverso il disco dell'elica.
Almeno 380 C.R. presero parte alle battaglie aeree combattute nei cieli di Spagna, rivelandosi un formidabile avversario per i monoplani sovietici Polikarpov I-15 e Polikarpov I-16 che costituivano la spina dorsale dell'aviazione repubblicana. L'aereo ebbe il suo battesimo del fuoco durante la Guerra civile spagnola nel 1936. Il 18 agosto di quell'anno arrivarono in Spagna i primi 12 C.R.32 "Freccia" che costituirono le squadriglie "Gamba di Ferro", "Cucaracha" e "Asso di Bastoni" del 3º Stormo. Già il 21 di quel mese i C.R.32 dell'Aviazione Legionaria abbattevano il primo aereo nemico, un Nieuport 52, nel cielo di Cordova. La vittoria aerea era del tenente pilota, Vittorino Ceccherelli, Medaglia d'oro al valor militare, che troverà la morte proprio nei cieli di Spagna. In tutto, il governo italiano inviò in Spagna tra 365 e 405 C.R.32. Altri 127-131 furono forniti direttamente all'aviazione nazionalista. Sei esemplari furono catturati dalla Fuerzas Aéreas de la República Española. Uno di questi fu inviato in Unione Sovietica per valutazione.
Con l'agile C.R.32, gli italiani stabilirono immediatamente la loro supremazia sugli avversari, che potevano contare su un campionario eterogeneo di velivoli da caccia e da bombardamento di varia provenienza e di prestazioni diversissime. Nel corso del conflitto l'Aviazione Repubblicana ebbe a disposizione, infatti, più di 2 400 aerei: 214 erano in suo possesso al 18 luglio 1936, 260 vennero costruiti in Spagna nei tre anni di guerra, 40 erano ex-velivoli civili, quasi 1.400 russi (più di 1 000 i caccia) ed altri 500 erano di costruzione britannica, statunitense, francese, olandese e cecoslovacca. Grazie ad una combinazione di manovrabilità della macchina e di abilità dei piloti da caccia dell'Aviazione Legionaria, i C.R. riuscirono a prevalere anche su avversari più veloci e dall'impostazione più moderna. L'Aviacion Legionaria rivendicò l'abbattimento di 60 (di cui 48 confermati) moderni bombardieri russi Tupolev SB-2, delle forze repubblicane, considerati, fino ad allora, inintercettabili. E a fronte della perdita di 73 Fiat, i legionari rivendicarono l'abbattimento - confermato - di 242 biplani Polikarpov I-15 e 240 monoplani Polikarpov I-16, i celebri "Rata", oltre a un centinaio di altri abbattimenti non confermati.
I Fiat C.R.32 - come i precedenti C.R.30 - furono usati per numereose manifestazioni aeree, molte delle quali tenute in Italia. In occasione delle visite di uomini di stato, il 4º Stormo, l'unità d'élite della Regia Aeronautica, basato a Gorizia (Merna), organizzava spettacolari esibizioni con formazioni di cinque o 10 aerei. Nel 1936, tali manifestazioni vennero replicate in altre città europee e, l'anno seguente, in tutto il Sud America. Il ritorno in Europa della squadra di piloti acrobatici culminò in un grandioso spettacolo a Berlino.
Le notevoli caratteristiche acrobatiche del C.R.32 e il suo indiscusso successo in Spagna diedero ai vertici della Regia Aeronautica l'errata convinzione che aerei con formula biplana avessero ancora un valido potenziale come macchine da guerra anche quando ormai questo tipo di aereo era superato dai più veloci, più protetti - e meglio armati - monoplani. Questa scelta fece sì che allo scoppio del conflitto, i due terzi degli aerei da caccia della Regia Aeronautica fossero biplani. Il C.R.32 fu consegnato ai reparti da caccia dal 1935. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale erano in linea, infatti, 294 C.R.32 e 300[18] C.R.42, più del doppio dei nuovi caccia monoplani disponibili. L'unico caccia britannico rispetto al quale i biplani Fiat erano di prestazioni di poco superiori era il Gloster Gladiator, che però era più maneggevole ed aveva un numero doppio di mitragliatrici. L'ultimo biplano della RAF era, inoltre, nel 1940, ormai quasi del tutto rimpiazzato dai moderni Hawker Hurricane e Supermarine Spitfire, e prestava servizio ancora solo in aree del Mediterraneo e del Medio Oriente. Allo scoppio delle ostilità i C.R.32 erano in dotazione al 1º, 2º, 6º e 25º Stormo Caccia Terrestri e ad alcuni Gruppi Autonomi, oltre che alla 410a e 411a Squadriglia Autonoma Caccia in Africa Orientale.
SCHEDA TECNICA
Tipo aereo da caccia
Equipaggio 1
Progettista Celestino Rosatelli
Costruttore Fiat Aviazione
Data primo volo 29 aprile 1933
Data entrata in servizio 1935
Utilizzatore principale Regia Aeronautica
Esemplari 1 212
Dimensioni e pesi
Lunghezza 7,45 m
Apertura alare 9,50 m
Altezza 2,63 m
Superficie alare 22,10 m²
Peso a vuoto 1 325 kg
Peso max al decollo 1 850 kg
Propulsione
Motore un Fiat A.30 RA bis
12 cilindri a V
Potenza 600 CV (441 kW)
Prestazioni
Velocità max 375 km/h
Autonomia 780 km
Tangenza 8 800 m
Armamento
Mitragliatrici 2 Breda-SAFAT da 12,7 mm, 350 colpi per arma.
Bombe fino a 100 kg di bombe, nelle versioni per l'attacco al suolo
il modello leopardato dell'aviazione legionaria in Spagna e' in scala 1:48 della SMER, l'altro, in
1:72, e' un Supermodel