00 23/11/2014 22:30
5° parte

Nei giorni e nelle settimane successive al recupero il personale dell'Intelligence dell'Esercito esaminò accuratamente tutta la zona intorno a Roswell, per cancellare ogni traccia relativa all'incidente. Mac Brazel, l'allevatore nella cui proprietà avvenne l'incidente, venne minacciato di morte e costretto al silenzio. Da quel momento cominciò a ritrattare la storia, già comunicata con dovizia di particolari agli amici ed alla stampa locale, dichiarando di essersi sbagliato su quanto aveva visto nel deserto, avvallando la storia che i rottami da lui raccolti appartenevano ad un pallone meteorologico, anzichè ad un nave spaziale extraterrestre.


Anche gli agenti dell'ufficio dello sceriffo della Contea di Chavez, e lo stesso sceriffo, furono costretti al silenzio ed a rispettare tassativamente gli ordini delle autorità militari: l'incidente di Roswell era un problema serio che riguardava la sicurezza nazionale, quindi bisognava a tutti i costi insabbiare velocemente l'accaduto. Lo stesso trattamento fu riservato ai giornalisti di due radio locali, John McBoyle della KSWS e Walt Whitmore della KGFL che avevano intervistato molti testimoni oculari i quali avevano visto i rottami sparsi per molti chilometri quadrati nella proprietà di Mac Brazel, e smisero misteriosamente di trasmettere i loro servizi radiofonici.

continua.................