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Trucks & Tank Magazine

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    00 19/12/2015 16:56
    Trucks & Tank Magazine n.50 - Juliet/Aout 2015

    Il numero in oggetto della rivista francese “Trucks & Tank” è incentrato su un articolo dedicato ai Waffentrager. A partire dal 1944, l’industria bellica tedesca avviò un serio ripensamento dell’intera struttura produttiva allo scopo di razionalizzare i processi e standardizzare il più possibile la componentistica dei veicoli che, a partire dal 1946, avrebbero soppiantato quelli in servizio. Emblematica in questo senso è la serie E (Entwicklung), meno noti sono i Waffentrager, piattaforme cingolate destinate a rendere semoventi una gran varietà di sistemi d’arma. Consentire ad armamenti comunemente statici di muoversi autonomamente comporta un vantaggio tattico di grandissima importanza. Basti pensare che nel 1943 l’esercito tedesco perse un Pak-40 ogni tre in servizio, nel 1944, a causa del rapporto di forse sempre più a favore degli eserciti avversari, ne furono distrutti tre su quattro. Perdite dovute al fatto che i cannoni al traino non potevano essere spostati rapidamente comportandone la quasi certa distruzione non appena il primo sparo ne rilevava la presenza. I Waffentrager avrebbero permesso il rapido spostamento del pezzo evitando l’accerchiamento ed il fuoco di controbatteria. Rapidità che non sarebbe stata possibile per un arma statica essendo necessari tempi lunghi sia per la messa in assetto di trasporto che per l’aggancio ad un apposito veicolo da traino. Al contrario, i Waffentrager avrebbero potuto allontanarsi velocemente dalle aree divenute pericolose aumentando esponenzialmente le probabilità di salvare il cannone ed i serventi. Tale capacità era divenuta essenziale per la Germania dato il forte deperimento delle capacità militari della Wehrmacht a fronte del costante aumento del numero di mezzi corazzati avversari. I Waffentrager avrebbero avuto un ruolo talmente importante nelle future forze armate tedesche che, già nel modello di Panzerdivision elaborato per il 1945, era previsto sostituissero tutti gli armamenti al traino. Su queste basi, l’articolo in questione tratta i progetti realizzati dalle industrie coinvolte che, tutti armati dall’eccellente cannone anticarro Pak-43 da 8.8 cm., furono i seguenti: Ardelt-Rheinmetall, Steyr e Ardelt-Krupp. Di questi sono date le caratteristiche tecniche, i risultati delle valutazioni dei prototipi e, quando disponibili, le informazioni sull’uso in combattimento.
    La rivista propone altresì un interessante articolo sui carri pesanti multi torretta giapponesi, una disanima sul nuovo MBT russo, una serie di interessanti profili sui carri personali di Rudolf Von Ribbentrop, un breve trattato sullo Jagdpanzer E-100 ed il comparativo fra il Wespe ed il Priest.
    Nel complesso lo giudico un ottimo numero di “Trucks & Tank” a patto, come sempre, che sussista un interesse per gli argomenti trattati.
    Bender Bending Rodriguez
    IL MIO BLOG: www.nonsolopanzer.com

    Bender: "Guarda che io sono generoso! Una volta ho anche donato il sangue!"
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    00 31/08/2016 23:02
    Trucks & Tank Magazine n.57 - Septembre/Octobre 2016

    A seguito della chiusura di quella istituzione milanese che erano «Le Messaggerie Musicali», ho qualche difficoltà a procurarmi i nuovi numeri delle riviste pubblicate da CaraktereSarl. Non che sia una particolare tragedia visto il gran numero di arretrati che devo ancora leggere ma ciò non diminuisce la mia apprensione sull’argomento. Nel caso in questione, provvidenziali sono state le vacanze estive che mi hanno permesso di comprare la rivista in oggetto grazie ad una breve tappa in Alsazia. L’occasione non poteva essere più favorevole considerando il mio grande interesse per l’oggetto dell’articolo principale della rivista: il carro armato E-75. Si tratta chiaramente di un estratto del libro “Wehrmacht 1946” di recente pubblicazione da parte del medesimo editore. Nonostante la mossa astutamente commercialemirata ad incentivare l’acquisto di quest’ultimo, l’articolo in questione è molto ben fatto e pienamente apprezzabile. Il testo è di sicuro il meglio attualmente estraibile dai documenti esistenti e non mancano disegni tecnici e profili ad arricchire le pagine del dossier. Suggerisco caldamente a chiunque fosse interessato di procurarsi la rivista in oggetto pur nella consapevolezza che moltissimo è affidato a speculazioni a causa delle poche informazioni certe sullo sviluppo dell’intera serie Ee del E-75 in particolare (ricordo che solo l’E-100 era ad uno stadio di sviluppo avanzato al momento della fine della guerra e solo perché fu recuperato il lavoro svolto da Henschel un paio d’anni addietro per la realizzazione del progetto concorrente al “Maus”).
    Al secondo posto, in una personale graduatoria di interesse, pongo la disamina sui vari tipi di mezzi corazzati usati dagli Alleati e dai Tedeschi nel corso della battaglia di Normandia. La concisa descrizione dei pregi e dei difetti di ciascun modello emergenti nel contesto ambientale normanno è decisamente interessante benché non sia altro che l’estremo sunto di pubblicazioni precedenti come “Dueldansle Bocage”, la cui lettura consiglio vivamente anche in questa sede.Degno di nota è anche l’articolo dedicato al Scout car “Dingo” inglese e soprattutto la seconda parte della disamina sui carri italiani che dimostra l’impreparazione della nostra industria bellica.
    Bender Bending Rodriguez
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