Bravo Marino!
In effetti, pali di alta tensione, strutture di grattacieli e quant'altro necessitano di elasticita' di struttura per resistere e dipanare la forza cinetica di vento, terremoti etc...
Per quanto attiene i nostri beneamati carri armati (e blindati in genere), lessi su una rivista (o su una delle monografie del Gruppo Trentino), che la tecnologia della saldatura era nota anche nell'Italia del tempo di guerra. Ma, a quanto pare, mancavano semlicemente maetranze specializzate e le aziende non investivano in tecnologia là ove la manovalanza rendeva i costi di produzione inferiori...
I "nostri" mezzi, inoltre, avevano acciai scarsissimi e rigidi. Non sono esperto, ma per rendere elastico l'acciaio so che si devono utilizzare leghe con metalli rari. I tedeschi, ad inizio guerra, utilizzavano ottime leghe. Alla fine, anche loro, pur basando tutto sulla saldatura, si dovettero contentare di leghe modeste.
Cito da "Carro M" del Gruppo Modellistico Trentino, Pag 49 -Un Giudizio sui carri M:
Sconsolante, là ove, stesso testo, pag 91, un Estratto dal Manuale d'Uso del carro M13/40, del 1940, recita:
"La scafo e' costituito da lamiere in acciaio speciale, che ne formano la corazzatura, rigidamente collegate all'interno da una robusta intelaiatutra di profilati e riforzata da traverse, così da ottenere una cassa indeformabile e resistente agli urti e agli sforzi piu' violenti..."
E' evidente che la "elasticita'", caratteristica essenziale di ogni corazza dai tempi di Caino per parare colpi, era ignoto come concetto cardine di difesa anche ai nostri ingegneri militari...