Un altro Italiano al comando di una Panzer Division

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Tiger I
00giovedì 21 giugno 2012 14:06
Karl Nicolussi
Tratto da Wikipedia

Karl Nicolussi-Leck frequentò dapprima le scuole a Caldaro e poi a Bolzano, dove il 28 luglio 1936 superò l'esame di maturità al liceo. Era, secondo quanto lui stesso ebbe ad affermare, un solitario, che non si mescolava agli altri ragazzini, ma era sempre alla ricerca delle cose belle (immer schöne Dinge suchte).[1]
Nicolussi-Leck è stato attivamente impegnato nella creazione dell'organizzazione nazionalsocialista sudtirolese Völkischer Kampfring Südtirols. Il 10 ottobre 1939 iniziò all'Università di Padova un corso di laurea in materie giuridico economiche, che tuttavia interruppe allo scoppio della seconda guerra mondiale, per arruolarsi volontario nel gennaio 1940 nelle Waffen-SS, unità combattenti d'élite delle SS.
Nicolussi-Leck venne assegnato al reggimento di fanteria SS Deutschland, con il quale a partire dall'aprile 1941 prese parte alla campagna dei Balcani. Dal giugno 1941 fu impiegato sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica. Dal novembre 1941 fino al marzo 1942 frequentò una scuola di addestramento delle SS SS-Junkerschule a Bad Tölz, in Baviera. Dopo di che combatté come Untersturmführer nella 5ª SS-Panzer-Division Wiking in Ucraina.
Nel marzo 1944 Nicolussi-Leck, Obersturmführer (grado equivalente circa a quello di tenente nelle forze armate) nella divisione corazzata Wiking delle Waffen-SS, prese parte allo sblocco della sacca di Kowel, in cui si trovavano intrappolate le forze dell'SS-Oberführer Herbert Otto Gille. Il 30 marzo l'intervento di Nicolussi-Leck con 7 carri Panther della divisione SS Wiking e 50 uomini della 131ª divisione di fanteria permise di resistere fino all'apertura di un collegamento con le linee tedesche, il 4 aprile 1944. Il giorno seguente cominciò l'evacuazione della sacca - che durò due giorni - tramite un collo di bottiglia difeso da tali forze, che permise di salvare, dietro le linee tedesche, tutti i mezzi corazzati e anche ben 2.000 feriti. Nicolussi-Leck venne per questo insignito dallo stesso Adolf Hitler della croce di cavaliere e poco dopo promosso ad SS-Hauptsturmführer (grado equivalente a quello di capitano delle forze armate).
Durante il 1944 Nicolussi-Leck prese parte a battaglie in Polonia ed Ungheria; nel 1945 nel bacino della Ruhr e vicino ad Hannover, dove si arrese agli americani, il 22 aprile 1945, assieme alla propria unità.
Dopo la seconda guerra mondiale Nicolussi-Leck ha aiutato diverse persone legate ad un passato nazionalsocialista o già membri delle SS ad espatriare oltreoceano passando per l'Italia. In relazione a ciò risulta che anch'egli con un documento di viaggio della Croce Rossa Internazionale e falsa nazionalità croata, era passato in Argentina e in seguito, agli inizi degli anni cinquanta, era rientrato in Alto Adige, dove poi fu attivo come imprenditore per Mannesmann. Nicolussi-Leck è stato uno dei fondatori del „Südtiroler Bildungszentrums“, del Museo d'arte moderna e contemporanea, poi Museion, nonché della Scuola Superiore di sanità "Claudiana".
Nel corso degli anni Nicolussi-Leck ha arricchito non solo la propria villa a Frangarto, ma anche la zona intorno, formata da colline a vigneto, con opere di arte moderna.

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Solo per la cronaca.

durruti16
00giovedì 21 giugno 2012 18:45

Un bel figlio di puttana, non c'è che dire.
madmacs
00giovedì 21 giugno 2012 18:57
warn a durruti per il tono offensivo che mira solo al flame
durruti16
00giovedì 21 giugno 2012 19:53
Re:
madmacs, 21/06/2012 18.57:

warn a durruti per il tono offensivo che mira solo al flame



Offensivo nei confronti di chi ? Del nazista che ha "aiutato diverse persone legate ad un passato nazionalsocialista o già membri delle SS ad espatriare oltreoceano passando per l'Italia"? cosa devo fare, dirgli grazie ?
madmacs
00giovedì 21 giugno 2012 20:15
avevi centinaia di maniere per esprimere il tuo schifo per questa persona e non te lo devo dire io
cestus72
00giovedì 21 giugno 2012 20:37
Scusate ma come si fa a definire un sudtirolese( nato probabilmente quando la zona era parte dell'impero austroungarico) un altro italiano?
Ancora oggi vogliono l'indipendenza e quella zona non è italia , se non parli tedesco li non ci lavori.
Chiedete agli italiani che vivono li che aria che tira
PanzergrilloII
00giovedì 21 giugno 2012 20:44
Beh! Tecnicamente, se e' nato Pfaffen nell'Aprile 1917, era un suddito austroungarico... (divenuto italiano per il Trattato di Saint Germain, mi pare, nel 1919)

Direi, diplomaticamente, che NON firmerei petizioni per annoverlo tra gli assi italiani...
;-)
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