Il mio primo aerografo e compressore cronaca di una decisione.

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Sturmpanzerwagen
00lunedì 15 aprile 2013 10:22
Ciao ragazzi,

apro questo post per parlare di aerografia però, spero, in modo diverso da quanto è stato fatto sinora sui vari siti web.

Premetto che è da circa un anno che medito l'acquisto di tale strumento. Secondo me rappresenta un vero e proprio salto del modellista. Quando compri il tuo primo aerografo apri un nuovo mondo ed è come se ricominciassi da zero.
Ho letto moltissimo in rete e, soprattutto qui in questo forum, tuttavia non sono mai riuscito a reperire, forse per mia mancanza, notizia di qualcuno che, una volta preso la decisione per l'acquisto dell'attrezzatura, procedesse con l'illustrare i motivi della scelta, narrando nel contempo i suoi primi passi in questo mondo.
Per tale ragione mi propongo in questo intendo con la speranza di essere d'aiuto a qualche altro neofita.

Venendo al dunque, le mie esigenze:

- silenziosità: l'aerografo, si sa, è collegato ad un compressore e il compressore fa casino ergo trovare una soluzione. Io vivo in appartamento quindi è questione di vita o di morte.

- costi: occorre spendere per poter acquistare l'attrezzatura necessaria in quanto i pezzi "costosi" sono due aerografo e compressore, a cui si aggiungono i vari colori i kit di pulizia, vasca ad ultrasuoni ecc ecc

- spazio: spesso lo spazio a disposizione del modellista è poco quindi un occhio agli ingombri è doveroso.

- vantaggi: ne vale la pena spendere? e se poi compro tutto e trovo che ogni aerografata è un lavoro troppo laborioso?

Le soluzioni da me trovate in un anno:

Silenziosità.

non vi sto ad ammorbare con la descrizione di tutti i vari tipi di compressore esistenti in commercio perchè sicuramente ne avrete già sentito parlare. mi limito a dire poche cose.
Se avete bisogno di silenzio scordatevi tutti i compressori del brico center ecc perchè fanno un casino d'inferno. Il rumore massimo consentito per un uso senza rincoglionire è di 45db ed è già una soglia bella alta.
Avrete bisogno di un compressore con serbatoio o no? bella domanda....io di tutto quello che ho letto e studiato ho potuto capire che la sorgente d'aria più è stabile e più è facile utilizzare un aerografo decentemente ergo sarebbe meglio, ma non indispensabile, il serbatoio.
i compressori più silenziosi (35db) esistenti in commercio sono quelli fatti con il motore del frigorifero (a bagno d'olio) che fanno lo stesso rumore del frigorifero, quindi nulla....tutti gli altri compressorini in commercio c.d. "silenziosi" fanno sui 45db quindi abbastanza rumore.
Due le possibili soluzioni:

ECONOMICA:

non ci sono balle, secondo me, l'unico compressore in commercio che vi permette silenziosità decente e spesa contenuta è il Sagyma AS128 ovvero questo:


acquistabile qui per circa 80 euro:

www.life365.eu/prodotti.asp?categoria=1019

è senza serbatoio ma ma è l'unico che ha la particolarità di staccarsi quando chiudete l'aria della penna.
Tutti dicono che è un buon compressore è economico e silenzioso. Ha lo svantaggio di non avere il serbatoio (flusso dell'aria inevitabilmente altalenante) vibra abbastanza, la regolazione dell'aria compressa è poco precisa. In compenso ha il filtro ed è di poco ingombro.
Tutti gli altri compressorini, tutti fabbricati dalla cinese Fengda sono tutti uguali e fanno troppo casino, almeno secondo me. Ve ne è un modello in particolare, che altro non è che un Fengda con sopra montato un serbatoio. Lasciatelo perdere...il serbatoio è troppo piccolo quindi il motore rimane sempre attaccato.

COSTOSA:

se avete soldi da spendere andate su un compressore a bagno d'olio. Massima silenziosità, massima precisione nella regolazione dell'aria insomma una figata...ma costano.
Dopo una affannosa ricerca ho trovato questi:

www.mgsc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11&It...

Sono prodotti artigianali ma assemblati con componenti industriali. Ho parlato personalmente con il produttore ed è un signore molto disponibile ed espertissimo visto che di lavoro assembla impianti di aria compressa per aziende e per hobby assembla questi magnifici compressori. Sono gli unici compressori in commercio che hanno un filtro dell'aria da 0.01 micron ed hanno tutti attacchi a baionetta. Unico neo il prezzo. I modelli che vanno bene ad un modellista medio (i più piccoli sono per i figurinisti) sono il msp.v e l'm1. prezzo rispettivamente 245 e 270 euro.
Sorprendentemente è un prezzo incredibilmente basso, nonostante la qualità nettamente superiore, degli altri compressori commerciali i quali partono tutti da 300 euro in su.
Unico compressore che compete per il prezzo è l'Olimpo mini ma è senza serbatoio e costa 250 euro quindi meno accessoriato.

Ho letto che l'aria nell'aerografia è quasi tutto. Se hai una sorgente d'aria ballerina avrai difficoltà a dipingere bene. Ho visto un filmato dove jimenez (il re dell'aerografo e degli effetti speciali sui modelli in plastica) suava un compressorino ridicolo e mi sono detto? ma allora sono tutte storie....ho fatto un po di domande e la risposta è stata questa: naturale quello è un mago tu sei alle prime armi quindi quello è capace di aerografare pure a fiato.....quindi ho scartato definitivamente i compressorini....

Dopo molte notti insonni ho comprato il compressore MSP.V di MGSC compressori e questo perchè:
- non ho mai aerografato e non voglio abbandonare l'aerografia perchè utilizzo degli strumenti troppo difficili da usare. Un compressore bello stabile è un incredibile aiuto al principiante (me lo ha detto tanti aerografisti di ferro).
- il compressore ad olio dura una vita ed ha un mercato pauroso di seconda mano quindi al limite lo rivendo.
- se compro un compressore che fa casino non posso usare l'aerografo quindi rischio di fare una spesa doppia.
- meglio non risparmiare sulla cosa che fa funzionare un strumento.

FAI DA TE

tutti di dicono di costruirtelo da solo con un vecchio motore di frigorifero ed un estintore. Certo, non deve essere difficile a patto che abbiate tempo per reperire i pezzi e per costruire il tutto. Inoltre non illudetevi la spesa per costruirsi un compressore non è inferiore ai 150 euro. Quelli che millantano di aver costruito il compressore con 30 euro o poco più sono dei professionisti che hanno a disposizione molti pezzi di recupero (meccanici, tecnici di impianti di refrigerazione ecc. ecc.). Pensate che comprare un gruppo pressostato, regolatore di pressione e filtro aria, il minimo per un compressore fai da te, costa circa 90 - 120 euro più spese di spedizione in rete per non parlare delle varie raccorderie.

L'aerografo:

altro dilemma, la scelta dell'aerografo. unico papabile è un modello a doppia azione con duse da 0.3 mm. Tutto il resto non serve per iniziare.
Bene, a questo punto due scelte: aerografi di pregio o clone cinese.

Aerografo di pregio (Iwata, Paasche ecc.): fighissimo, ultra preciso, durevole nel tempo in quanto ha guarnizioni in teflon ecc ecc neo il prezzo si parla minimo di 119,00 euro in su.
Clone cinese: costa poco, funziona abbastanza bene ma è molto delicato perchè ha guarnizioni in gomma, spesso non possiede pezzi di ricambio ecc. punto di forza il prezzo: 39,00 euro in su.

La soluzione che ho trovato io è stato comprare un Iwata serie Neo apposta per i poppanti come me. Non è un vero e proprio Iwata anche se ne ha il nome perchè è un po' "cinesoso" ma ha i raccordi in teflon ed è garantito 5 anni. Costa solo 59,00 euro (occhio che tentano di rifilartelo anche a 79,00).

Morale:

ora ho comprato tutto, costo dell'operazione circa 300 euro....speriamo in bene....se il post vi ha interessato continuo a postarvi le mie esperienze altrimenti chiudo qui....In rete si scrive di tutto e ho letto di tutto penso che molti di voi come me abbiano gli stessi problemi di tasche rumore spazio e quant'altro...spero di esservi stato utile
=pieruzzo=
00lunedì 15 aprile 2013 13:50
Scelte ponderate e, secondo me, giuste.
Ottima scelta per il compressore, io ho un compressore a bagno d'olio con serbatoio di fattura semi artigianale (pagato all'epoca 400.000 lire) da più di vent'anni e va benissimo. E' un po' voluminoso ma silenziosissimo e gestisce senza difficoltà due aerografi contemporaneamente.
Per quel che riguarda l'aerografo ottima la scelta caduta sull'Iwata, anche se io avrei optato su un Eclipse usato che attualmente Spraypal offre ad 89 euro, e per esperienza personale devo dire che sono praticamente nuovi.

P.S.
Ho memorizzato il sito della mgsc, poichè, pur avendo un ottimo compressore, non si sa mai.
Contrammiraglio
00lunedì 15 aprile 2013 14:33
Sono perfettamente d'accordo con Giampiero e posso dire che il mio prossimo aergrafo sarà un'usato "sicuro".
Comunque la tua iniziativa è interessante e penso possa essere utile ai neofiti! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
Saluti,

Sturmpanzerwagen
00lunedì 15 aprile 2013 15:32
Grazie ragazzi delle vostre risposte e soprattutto un ringraziamento speciale a Contrammiraglio che mi segue da bravo "papa" nella mia piccola avventura modellistica, a volte mi "sgrida" ma spesso mi elogia ed entrambe le cose mi spronano ad andare avanti.

Sono particolarmente felice che condividiate le mie scelte, vi confesso che il vostro assenso mi rassicura. A breve darò il via al "collaudo" dell'attrezzatura e posterò in questa sede le mie evoluzioni e le mie difficoltà facendo appello, ancora una volta, alla vostra esperienza e pazienza.

Sabato ho ritirato il compressore andando direttamente in loco...la mia morosa ha avuto la sventura di accompagnarmi (io e il sig. Maurizio siamo stati due ore a parlare di modellini e diorami!).

Il compressore si presenta molto bene, corredato delle istruzioni e i consigli del Sig. Maurizio mi sono stati davvero preziosi! Ora non resta che fare partire il tutto!!

A presto! un abbraccio!!
Massimo
jackal_73
00lunedì 15 aprile 2013 16:11
Re:
Sturmpanzerwagen, 15/04/2013 15:32:

Grazie ragazzi delle vostre risposte e soprattutto un ringraziamento speciale a Contrammiraglio che mi segue da bravo "papa" nella mia piccola avventura modellistica, a volte mi "sgrida" ma spesso mi elogia ed entrambe le cose mi spronano ad andare avanti.

Sono particolarmente felice che condividiate le mie scelte, vi confesso che il vostro assenso mi rassicura. A breve darò il via al "collaudo" dell'attrezzatura e posterò in questa sede le mie evoluzioni e le mie difficoltà facendo appello, ancora una volta, alla vostra esperienza e pazienza.

Sabato ho ritirato il compressore andando direttamente in loco...la mia morosa ha avuto la sventura di accompagnarmi (io e il sig. Maurizio siamo stati due ore a parlare di modellini e diorami!).

Il compressore si presenta molto bene, corredato delle istruzioni e i consigli del Sig. Maurizio mi sono stati davvero preziosi! Ora non resta che fare partire il tutto!!


A presto! un abbraccio!!
Massimo




Scherzi??? Utile il tuo post? Direi UTILISSIMO!!! [SM=g2915736]
Sturmpanzerwagen
00martedì 16 aprile 2013 18:05
Grazie ragazzi delle vostre risposte!

Oggi sono riuscito a fare una prima prova con il compressore che ho acquistato posto qui alcune foto:







Il compressore è molto silenzioso (35Db) ed emette un ronzio simile a quello di un frigorifero...un po' più accentuato forse...non appena spostato il selettore del pressostato da off ad auto il compressore inizia a caricare il serbatoio sino alla pressione di 7,5 bar. La regolazione della pressione in uscita si effettua agendo su di una manopola...il secondo manometro indica la pressione in uscita. La regolazione è molto precisa perchè ad ogni giro di manopola, anche minimo, corrisponde un calo o aumento della pressione...è possibile dotare il compressore anche del regolatore digitale di pressione per la massima precisione possibile...
Il motore è piuttosto potente in quanto riesce a portare il serbatoio alla pressione di esercizio in circa una trentina di secondi.
Grazie alla presenza di un condensatore di spunto il motore parte subito senza necessità di pause....
Stasera, se tutto va bene, le prove con i coloriiii!!!!!!
A presto!!
Contrammiraglio
00martedì 16 aprile 2013 23:11
Di quei compressori ne parlano molto bene, quindi da quel punto di vista sei partito da un'ottima posizione! [SM=g27811]
Perchè non spendi qualche parola anche sull'aerografo? [SM=g27833]
P.S. Eccezionale ... [SM=g1758109] ... Bombolo ... [SM=g1758109] Mi fa ridere solo a vederlo! [SM=g1758109]
Saluti,

Sturmpanzerwagen
00mercoledì 17 aprile 2013 14:59
Stasera spero di avere un minimo di pace per poter provare il mio aerografo!!! Ho una riunione alle 19.00 ma spero di sbrigarmela in fretta...

Farò delle prove in questo modo, vediamo se siete d'accordo:

Colori Vallejo diluiti 50 - 50 con acqua distillata.
Colori Vallejo diluiti 50 - 25 acqua distillata 25 diluente Vallejo
Colori Vallejo diluiti 50 - 50 diluente Vallejo
Pulizia aerografo acqua distillata + sgrassatore Chante Claire

Colori Tamiya diluiti 50 - 50 con loro diluente (alcool isopropilico)
Colori Tamiya diluiti 25 - 75 con loro diluente
Pulizia aerografo Alcool isopropilico + sgrassatore Chante Claire

Niente smalti, puzzano troppo!!

Pressione di erogazione 0,5 bar o giù di li....
Postero anche dei commenti - foto anche dell'aerografo che ricordo è un Iwata Neo...


@Ammiraglio il grande Franco Lechner in arte Bombolo rimmarà sempre nel mio cuore!!! Ahia ispettò!! Tze Tze Tze!!!!
Incrociamo le dita!!!
A presto!!
madmacs
00mercoledì 17 aprile 2013 16:07
0,5 bar è poco
Sturmpanzerwagen
00lunedì 22 aprile 2013 11:02



Finalmente sono riuscito a fare un po di prove!

Ho provato prima con i colori Vallejo Moodel Color. L'unica combinazione che mi è sembrata accettabile è stata una diluizione del 40% diluente Vallejo 60% colore. Pressione di erogazione 0,8 bar.

Ho provato anche i Tamiya e li la storia cambia.

Diluizione 50% - 50% con alcool isopropilico pressione di erogazione 0,8 bar. La finitura è uniforme e precisissima....si è aperto il giardino dell'eden!

In queste foto che vi posto si vedono le prove. Il marrone è un Tamiya diluito come vi ho detto...peccato che le foto non rendono bene ma vi assicuro che la prima mano è venuta veramente bene! Almeno per me che sono alla mia terza sessione di aerografo!

Il grigio invece sono le prove con il Vallejo. Quello non mi ha soddisfatto...finitura un po lucida e "gommosa" all'aspetto, poco precisa e tempi di asciugatura decisamente più lunghi....













Da queste prove ho capito molte cose.

Prima di tutto gli acrilici in base alcoolica sono infinitamente più facili da stendere ad aerografo, non danno problemi di essicazione sulla punta e il colore scorre fluido e preciso. E' più facile creare sfumature ed effetti inoltre anche a i niubboni come me è concesso qualche errore di erogazione senza rovinare tutto...oltretutto rendono bene...

Gli svantaggi sono che occorre pulire molto bene l'aerografo e con attenzione (consigliato sempre lo smontaggio). Con alcool rosa tuttavia lo si pulisce piuttosto facilmente.

Altro piccolo svantaggio è un po la puzza di alcool...io mi sa che mi sono ubriacato anche un po, inebriato dai vapori, ma quest'effetto non sempre è sgradevole.

Gli acrilici in base vinilica sono pratici perché hanno la botticina con il contagocce e si possono diluire comodamente con l'acqua distillata ecc. ecc. Il problema è che non sono molto precisi. Sono uniformi ma danno un'impressione non molto bella a mio parere. Inoltre sono più difficili da stendere. Occorre aprire il colore pochissimo e fare più e più passaggi.

Oltre a ciò ho capito anche un'altra cosa.

Ho capito il perché alcuni aerografi hanno la possibilità di bloccare ad un punto voluto l'escursione dell'ago della duse in modo da limitare l'erogazione del colore ad una quantità prestabilita.

Sembrerà a voi esperti una cosa da nulla, forse anche un po' idiota, ma per me è stata una vera e propria rivoluzione copernicana.

Alle prime prove, vi confesso, preso dalla foga di colorare aprivo tutto il colore e ho notato che stando ad una distanza di due - tre cm dal pezzo di formavano quasi subito delle macchie circolari e il colore appariva "grinzoso" e non uniforme. Dalle foto si vedono alcuni di questi "tondi" più chiari.

All'inizio ho dato la colpa all'errata diluizione ma poi, riprovando con più calma, ho scoperto l'arcano.

Il colore, per aiutarsi a dare una finitura uniforme, deve essere poco aperto per poi compiere passate leggere e costanti evitando di fermarsi su di un punto.
Notando il miglioramento ho deciso di approfondire e ho migliorato la mia tecnica.

Ora faccio così:

Preparo il pezzo su di un foglio di carta o sulla punta di un'astina.

Porto l'aerografo ad una distanza di circa 5 - 6 cm dal pezzo.

Apro l'aria premendo in basso il pulsante puntando l'aeropenna a lato del pezzo.

Con l'aerografo sempre a lato apro poco poco il colore.

Appena sul foglio appare la prima "nube" leggera di colore parto con delle passate simili a delle pennellate, orizzontalmente e sempre "sconfinando" fuori dal pezzo. Terminata la prima passata prima chiudo il colore e poi chiudo l'aria.

Ho finalmente capito il perché molti esperti dicono che dalla sensibilità e dalla precisione del tasto dipende anche il valore dell'aerografo.

Immagino infatti che con un tasto molto sensibile e preciso sia più facile controllare il colore in uscita.

Spesso infatti nelle mie passate volevo insistere più su alcuni particolari un po nascosti e tirando indietro il tasto dell'aerografo mi usciva un po troppo colore creando una piccola macchietta.

Con i Tamiya non è un grosso problema perché, lo si lascia asciugare, e poi con una seconda passata più fine si cancella agevolmente gli errori ma con i Vallejo si può creare un vero e proprio disastro!

Da ultimo volevo spendere due parole sul mio aerografo...questo qui:








Devo dire che sono contento dell'acquisto perchè:

- l'aerografo è maneggiabile e ben bilanciato, sembra di avere in mano una penna stilografica.

- è facilissimo da smontare, bastano pochi passaggi e rimontarlo è ancora più facile. Devo dire che occorre vincere un certo timore prima di smontarlo perchè in rete si vedono un sacco di video su come si smonta ma pochi su come si rimonta. Inoltre esiste qualche piccola "astuzia" per evitare di danneggiare l'ago di cui nessuno fa parola...io l'ho dovuto sperimentare sulla mia pelle.

- il tasto è abbastanza morbido e preciso...ovvio, è l'unico aerografo che ho provato quindi non ho termini di paragone, ma devo dire che con un po di esperienza non è difficile domarlo.

Morale: sono contento del mio acquisto anche se, forse, avendo conosciuto prima il sito spraypal avrei comprato un aerografo di marca superiore di seconda mano come alcuni di voi mi hanno suggerito, magari uno di quelli con l'ago che si blocca...però non è detto che tra un po me ne regali uno nuovo più costoso.

L'aerografia sembra una scienza per pochi...visto il costo iniziale non proprio "alla mano" monlti, io per primo, ci avevo rinunciato per la paura di dover spendere soldi per scoprire di non essere capace. Ebbene mi sono dovuto piacevolmente ricredere.

Dopo aver superato l'iniziale timore reverenziale, con un minimo di manualità (ma veramente poca) vi sentirete già subito degli esperti aerografisti! La pratica è divertente e piacevole e anche la pulizia dell'attrezzo non è cosi drammatica.

Quando smontate e rimontate la vostra "arma" vi sentite un po' dei killer con un fucile di precisione. Tuttavia vi consiglio di cimentarvi nell'aerografia solo se avete un po di tempo da spendere e di non fare le cose di fretta in quanto, mai come in questo caso, essa è cattiva consigliera!

Ci vuole infatti un po di tempo zen per fare le religiose operazioni, comprese quelle di pulizia.

Ultima nota il compressore, ancora una volta.

In effetti ho potuto appurare che l'aria stabile e con pressione precisa è tutto o quasi.

Con il mio compressore non ho avuto nessun problema ma immagino che se avessi avuto una pressione di erogazione "ballerina" avrei dovuto giostrarmi con regolazione colore e distanza dal pezzo.
Inutile dire che se siete esperti riuscite forse facilmente a supplire a tale mancanza ma se siete, come me, alle prime armi, il tutto diventa estremamente complicato.

Da ciò che ho potuto capire l'aerografia è bellissima se tutto fila liscio o quasi. Non sembra difficile far filare tutto liscio ma bisogna rispettare alcune regole ed avere una buona attrezzatura altrimenti diventa una pratica frustrante.

Vi assicuro che quando, anche su un semplice foglio su carta, riuscite a fare una linea dritta e perfetta, è una bella soddisfazione!

Quindi, certamente, come già detto, potete risparmiare su tutto ma non sul compressore. Quello è veramente il cuore del sistema.

Spero che i miei "esercizi" vi siano stati utili...continuerò a postare le mie esperienze sperando un giorno di poter padroneggiare questa tecnica così affascinante.

Devo dirvi in ogni caso che l'aerografia è divertentissima anche se può apparire laboriosa quindi consiglio a tutti di mettere via un po di soldini e farci un pensierino serio...

Saluti a presto
jonsbarbanera
00lunedì 22 aprile 2013 11:40
Ciao Sturmpanzer, gran bella discussione, è bello vedere chi condivide le proprie esperienze con gli altri, questo è il bello del forum,grazie [SM=g2915736] [SM=g2915736] [SM=g2915747].
Se posso aggiungere anche la mia esperienza con l'aerografo , posso dirti subito che forse i model color non sono molto indicati ad aerografo, ti consiglierei se vuoi fare altre prove, sempre della vallejo i model air , fatti apposta per essere usati ad aerografo.
Poi altra piccola cosa, se vuoi capire se il rapporto diluizione colore è giusto, forse qualcuno mi ucciderà per questo,invece di spuzzare su un pezzo di carta,prova su un pezzo di plastica, una dritta che mi ha dato Enzo(VonVikken) puoi usare la parte trasparente delle custodie per cd. [SM=g2915747]
Come sempre Buon modellismo.
Sturmpanzerwagen
00lunedì 22 aprile 2013 18:04
Grazie Giovanni per la dritta! in effetti alle copertine dei cd non ci avevo proprio pensato!!! io spero di ottenere buoni risultati...sono fiducioso! ciao ciao
durruti16
00lunedì 22 aprile 2013 19:32

Dovrebbero mettere il tuo post in evidenza tra i tutorial.

Veramente utile. [SM=g2915775]
mc65
00martedì 23 aprile 2013 01:05
concordo...
l'analisi che fai e il metodo con cui ti poni di fronte alla questione ne fanno una lettura preziosa per chi si avvicina all'aerografia. [SM=g1865391] [SM=g1865391] [SM=g1865391]


oddio, anche per chi ci bisticcia da tempo come me, che diluisco a occhio e regolo la pressione a orecchio... [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

mi permetto di dire la mia: se pensi di prendere un altro iwata, vai su un modello con la regolazione del flusso d'aria sotto la duse, è un altro giochino che ti piacerà, vedrai. [SM=g27822]
Contrammiraglio
00martedì 23 aprile 2013 01:55
Ho letto con interesse le tue vicissitudini aerografare. Volevo solo aggiungere che se hai una miscela colore-diluente molto fluida è meglio restare un po' più lontani dalla superficie da spruzzare per evitare macchie e colature. [SM=g27811]
La Bismarck cos'è in 1/200? [SM=g27833] [SM=g27823]
Occhio però che il marrone che hai adoperato è troppo scuro e che molte parti di quelle imbarcazioni vanno in grigio. [SM=g27823]
Saluti,

Sturmpanzerwagen
00martedì 23 aprile 2013 10:09
Re:
Grazie ragazzi siete tutti troppo buoni...ho cercato di scrivere ciò che non ho trovato in rete e che mi sarebbe piaciuto trovare...il percorso sarà ancora lungo ma con tenacia spero di arrivare a buoni risultati.



Contrammiraglio, 23/04/2013 01:55:

Ho letto con interesse le tue vicissitudini aerografare. Volevo solo aggiungere che se hai una miscela colore-diluente molto fluida è meglio restare un po' più lontani dalla superficie da spruzzare per evitare macchie e colature. [SM=g27811]
La Bismarck cos'è in 1/200? [SM=g27833] [SM=g27823]
Occhio però che il marrone che hai adoperato è troppo scuro e che molte parti di quelle imbarcazioni vanno in grigio. [SM=g27823]
Saluti,




Si, la Bismarck è scala 1/200 ed in effetti mi sono accorto che il marrone del ponte delle scialuppe è in effetti troppo scuro! Sto cercando di reperire delle foto a colori di quelle imbarcazioni ma con scarsi risultati (tutte in bianco e nero) non è che mi dareste una mano?

Un forte abbraccio a tutti e grazie ancora! Un ringraziamento speciale ad ammiraglio che segue sempre da vicino i miei casini modellistici!!
Contrammiraglio
00martedì 23 aprile 2013 20:51
Foto a colori se ne trovano poche e quelle poche sono poco chiare. [SM=g9327]
Tamiya fa un deck tan (XF 55) che tende un po' troppo al verde, ma si avvicina abbastanza al colore in scala 1/1 (da correggere magari con qualche sfumatura di grigio qui e là) ma per la scala 1/200 potrebbe anche essere un filino scuro. L'ideale sarebbe farne un mix con color carne, con grigio chiaro, con giallo per avere varie sfumature, ma mi rendo conto che, insomma, quando si esagera si esagera! [SM=g9327]
Saluti,

Vonvikken
00martedì 23 aprile 2013 23:47
Ottimo ed utile articolo, complimenti! [SM=g2915736] Se posso darti un consiglio, prova a diluire i Vallejo Model Color con il Vetril (quello nel flacone cilindrico azzurro), anziché con l'acqua. La finitura è opaca, in questo caso, me ne sono accorto sia ad aerografo che a pennello... [SM=g27811] Inoltre, anche se non si elimina del tutto il problema della duse che si ottura, lo si diminuisce abbastanza... [SM=g27823]
Kingtiger
00mercoledì 24 aprile 2013 00:17
Re:
Bello ed utile articolo per chi inizia con l'aerografo. Devo dire che hai puntato subito giusto, acquistando un Iwata, la migliore marca in assoluto. L'aerografia è sicuramente una branca delle belle arti, ma anche Caravaggio non sarebbe stato lui se non avesse avuto i pennelli adatti. Per questo condivido l'acquisto fatto. Per quanto riguarda il compressore, consiglio di mettere la "trappola per la condensa", altrimenti dopo un pò, esce qualche goccia d'acqua che fa il "ragno" sul modello, rovinando il tutto, soprattutto se si usano gli acrilici con base vinilica. Personalmente uso sempre il diluente della casa produttrice della vernice che sto usando, in modo da evitare brutte sorprese. Il guaio della acrilica con base vinilica è che si diverte a "tappare parzialmente" il foro dell'aerografo dopo un pò (con il risultato che si può immaginare). Inoltre, l'acqua non pulisce bene tale vernice, per cui bisogna per forza di cosa ricorrere al diluente di base. Se si utilizza un aerografo non professionale, poco male, ma se si utilizza un Iwata non si possono permettere errori. E' come avere una Ferrari, costa mantenerla :-). Io uso l'aerografo da quasi venti anni. Iniziai con un Badger 150 singola azione ed ora ne ho due Iwata doppia azione, oltre ad un Iwata che disegna linee di 0,1 millimetri (infatti è privo di serbatoio, in quanto basta una goccia per farlo funzionare per un quarto d'ora), ed un Olimpus ugualmente ottimo, ma non dello stesso livello.
Ormai dipingo solo con loro, ed è tutta un'altra cosa.
Buona aerografata
Giuseppe

Sturmpanzerwagen, 22/04/2013 11:02:




Finalmente sono riuscito a fare un po di prove!

Ho provato prima con i colori Vallejo Moodel Color. L'unica combinazione che mi è sembrata accettabile è stata una diluizione del 40% diluente Vallejo 60% colore. Pressione di erogazione 0,8 bar.

Ho provato anche i Tamiya e li la storia cambia.

Diluizione 50% - 50% con alcool isopropilico pressione di erogazione 0,8 bar. La finitura è uniforme e precisissima....si è aperto il giardino dell'eden!

In queste foto che vi posto si vedono le prove. Il marrone è un Tamiya diluito come vi ho detto...peccato che le foto non rendono bene ma vi assicuro che la prima mano è venuta veramente bene! Almeno per me che sono alla mia terza sessione di aerografo!

Il grigio invece sono le prove con il Vallejo. Quello non mi ha soddisfatto...finitura un po lucida e "gommosa" all'aspetto, poco precisa e tempi di asciugatura decisamente più lunghi....













Da queste prove ho capito molte cose.

Prima di tutto gli acrilici in base alcoolica sono infinitamente più facili da stendere ad aerografo, non danno problemi di essicazione sulla punta e il colore scorre fluido e preciso. E' più facile creare sfumature ed effetti inoltre anche a i niubboni come me è concesso qualche errore di erogazione senza rovinare tutto...oltretutto rendono bene...

Gli svantaggi sono che occorre pulire molto bene l'aerografo e con attenzione (consigliato sempre lo smontaggio). Con alcool rosa tuttavia lo si pulisce piuttosto facilmente.

Altro piccolo svantaggio è un po la puzza di alcool...io mi sa che mi sono ubriacato anche un po, inebriato dai vapori, ma quest'effetto non sempre è sgradevole.

Gli acrilici in base vinilica sono pratici perché hanno la botticina con il contagocce e si possono diluire comodamente con l'acqua distillata ecc. ecc. Il problema è che non sono molto precisi. Sono uniformi ma danno un'impressione non molto bella a mio parere. Inoltre sono più difficili da stendere. Occorre aprire il colore pochissimo e fare più e più passaggi.

Oltre a ciò ho capito anche un'altra cosa.

Ho capito il perché alcuni aerografi hanno la possibilità di bloccare ad un punto voluto l'escursione dell'ago della duse in modo da limitare l'erogazione del colore ad una quantità prestabilita.

Sembrerà a voi esperti una cosa da nulla, forse anche un po' idiota, ma per me è stata una vera e propria rivoluzione copernicana.

Alle prime prove, vi confesso, preso dalla foga di colorare aprivo tutto il colore e ho notato che stando ad una distanza di due - tre cm dal pezzo di formavano quasi subito delle macchie circolari e il colore appariva "grinzoso" e non uniforme. Dalle foto si vedono alcuni di questi "tondi" più chiari.

All'inizio ho dato la colpa all'errata diluizione ma poi, riprovando con più calma, ho scoperto l'arcano.

Il colore, per aiutarsi a dare una finitura uniforme, deve essere poco aperto per poi compiere passate leggere e costanti evitando di fermarsi su di un punto.
Notando il miglioramento ho deciso di approfondire e ho migliorato la mia tecnica.

Ora faccio così:

Preparo il pezzo su di un foglio di carta o sulla punta di un'astina.

Porto l'aerografo ad una distanza di circa 5 - 6 cm dal pezzo.

Apro l'aria premendo in basso il pulsante puntando l'aeropenna a lato del pezzo.

Con l'aerografo sempre a lato apro poco poco il colore.

Appena sul foglio appare la prima "nube" leggera di colore parto con delle passate simili a delle pennellate, orizzontalmente e sempre "sconfinando" fuori dal pezzo. Terminata la prima passata prima chiudo il colore e poi chiudo l'aria.

Ho finalmente capito il perché molti esperti dicono che dalla sensibilità e dalla precisione del tasto dipende anche il valore dell'aerografo.

Immagino infatti che con un tasto molto sensibile e preciso sia più facile controllare il colore in uscita.

Spesso infatti nelle mie passate volevo insistere più su alcuni particolari un po nascosti e tirando indietro il tasto dell'aerografo mi usciva un po troppo colore creando una piccola macchietta.

Con i Tamiya non è un grosso problema perché, lo si lascia asciugare, e poi con una seconda passata più fine si cancella agevolmente gli errori ma con i Vallejo si può creare un vero e proprio disastro!

Da ultimo volevo spendere due parole sul mio aerografo...questo qui:








Devo dire che sono contento dell'acquisto perchè:

- l'aerografo è maneggiabile e ben bilanciato, sembra di avere in mano una penna stilografica.

- è facilissimo da smontare, bastano pochi passaggi e rimontarlo è ancora più facile. Devo dire che occorre vincere un certo timore prima di smontarlo perchè in rete si vedono un sacco di video su come si smonta ma pochi su come si rimonta. Inoltre esiste qualche piccola "astuzia" per evitare di danneggiare l'ago di cui nessuno fa parola...io l'ho dovuto sperimentare sulla mia pelle.

- il tasto è abbastanza morbido e preciso...ovvio, è l'unico aerografo che ho provato quindi non ho termini di paragone, ma devo dire che con un po di esperienza non è difficile domarlo.

Morale: sono contento del mio acquisto anche se, forse, avendo conosciuto prima il sito spraypal avrei comprato un aerografo di marca superiore di seconda mano come alcuni di voi mi hanno suggerito, magari uno di quelli con l'ago che si blocca...però non è detto che tra un po me ne regali uno nuovo più costoso.

L'aerografia sembra una scienza per pochi...visto il costo iniziale non proprio "alla mano" monlti, io per primo, ci avevo rinunciato per la paura di dover spendere soldi per scoprire di non essere capace. Ebbene mi sono dovuto piacevolmente ricredere.

Dopo aver superato l'iniziale timore reverenziale, con un minimo di manualità (ma veramente poca) vi sentirete già subito degli esperti aerografisti! La pratica è divertente e piacevole e anche la pulizia dell'attrezzo non è cosi drammatica.

Quando smontate e rimontate la vostra "arma" vi sentite un po' dei killer con un fucile di precisione. Tuttavia vi consiglio di cimentarvi nell'aerografia solo se avete un po di tempo da spendere e di non fare le cose di fretta in quanto, mai come in questo caso, essa è cattiva consigliera!

Ci vuole infatti un po di tempo zen per fare le religiose operazioni, comprese quelle di pulizia.

Ultima nota il compressore, ancora una volta.

In effetti ho potuto appurare che l'aria stabile e con pressione precisa è tutto o quasi.

Con il mio compressore non ho avuto nessun problema ma immagino che se avessi avuto una pressione di erogazione "ballerina" avrei dovuto giostrarmi con regolazione colore e distanza dal pezzo.
Inutile dire che se siete esperti riuscite forse facilmente a supplire a tale mancanza ma se siete, come me, alle prime armi, il tutto diventa estremamente complicato.

Da ciò che ho potuto capire l'aerografia è bellissima se tutto fila liscio o quasi. Non sembra difficile far filare tutto liscio ma bisogna rispettare alcune regole ed avere una buona attrezzatura altrimenti diventa una pratica frustrante.

Vi assicuro che quando, anche su un semplice foglio su carta, riuscite a fare una linea dritta e perfetta, è una bella soddisfazione!

Quindi, certamente, come già detto, potete risparmiare su tutto ma non sul compressore. Quello è veramente il cuore del sistema.

Spero che i miei "esercizi" vi siano stati utili...continuerò a postare le mie esperienze sperando un giorno di poter padroneggiare questa tecnica così affascinante.

Devo dirvi in ogni caso che l'aerografia è divertentissima anche se può apparire laboriosa quindi consiglio a tutti di mettere via un po di soldini e farci un pensierino serio...

Saluti a presto




Sturmpanzerwagen
00mercoledì 24 aprile 2013 10:40
Grazie a tutti ragazzi! farò tesoro dei vostri consigli! si potrebbe fare un post organico, aggiungendo i suggerimenti di tutti e mettere il tutto nella sezione tutorial. Secondo me sarebbe d'aiuto a convincere qualcuno a fare il grande passo ed inoltre sarebbe utile per chi vuole approfondire un po la tecnica.
Io continuo i miei esperimenti. Ieri sera ho dipinto l'opera viva delle scialuppe della mia Bismarck in nero e sono venute proprio bene...non appena terminate posterò le foto.

@Ammiraglio: Grazie caro amico, proverò ad ottenere il colore che dici anche se, francamente, non i sento molto all'altezza!

Proverò a diluire i Vallejo con il vetril, ne ho giusto una confezione a casa.

Vi ringrazio tutti per i preziosi consigli anche se non riesco a rispondere in modo analitico a tutti vi assicuro che prendo in considerazione ogni vostro suggerimento!
Grazie, un Abbraccio
Massimo
=pieruzzo=
00mercoledì 24 aprile 2013 14:34
Visto smontato l'Iwata NEO denuncia i suoi nobili natali, ovverosia sembra veramente ben fatto [SM=g27811] e lo definirei l'aerografo "entry level" per eccellenza. L'unica cosa che manca è il fine corsa dell'ago, ma io non lo uso mai.
Prova a diluire i colori Tamiya con un lacquer thinner (p.e. Tamiya tappo giallo, Gaianote, ecc.) rimarrai colpito dalla resa.
Sturmpanzerwagen
00mercoledì 24 aprile 2013 15:19
Grazie Pieruzzo!
In effetti l'acquisto del Tamiya lacquer thinner era in programma. Alcuni dicono che i Vallejo model color si diluiscono bene con un 25% di acqua distillata ed un 25% di Tamiya lacquer thinner!! proverò anche questa combinazione! grazie tantissimo ancora per i consigli!!!
=pieruzzo=
00mercoledì 24 aprile 2013 19:59
Re:
Sturmpanzerwagen, 24/04/2013 15:19:

Grazie Pieruzzo!
In effetti l'acquisto del Tamiya lacquer thinner era in programma. Alcuni dicono che i Vallejo model color si diluiscono bene con un 25% di acqua distillata ed un 25% di Tamiya lacquer thinner!! proverò anche questa combinazione! grazie tantissimo ancora per i consigli!!!




L'ho letto anch'io ma non l'ho mai provato, facci sapere. [SM=g2915736]
cestus72
00mercoledì 24 aprile 2013 23:43
io i tamiya li diluisco con questo custom.ultramini.net/alcool-bianco-lalcool-isopropilico-da-super...

diluisce anche i tuoi vallejo e serve pure a pulire

custom.ultramini.net/pulizia-rapida-dellaerografo/
Sturmpanzerwagen
00venerdì 26 aprile 2013 10:11
anch'io facevo cosi ma un tizio mi ha detto che l'alcool secca le guarnizioni cosi ora utilizza quella tecnica per il cambio colore ma poi alla fine pulisco il tutto con un solvente naturale che lubrifica anche un po'...
cestus72
00venerdì 26 aprile 2013 11:42
Re:
Sturmpanzerwagen, 26/04/2013 10:11:

anch'io facevo cosi ma un tizio mi ha detto che l'alcool secca le guarnizioni cosi ora utilizza quella tecnica per il cambio colore ma poi alla fine pulisco il tutto con un solvente naturale che lubrifica anche un po'...




se dopo le ingrassi o ci metti prima della vasellina il problema non sussiste
Sturmpanzerwagen
00lunedì 29 aprile 2013 15:50
Re: Re:
cestus72, 26/04/2013 11:42:




se dopo le ingrassi o ci metti prima della vasellina il problema non sussiste




In effetti, non ci avevo pensato!! In ogni caso a fine sessione pulisco il tutto con un solvente di origine naturale. Pulisce a fondo, lubrifica e non da fastidio in quanto non puzza...unico neo è un po oleoso..però non sembra essere un difetto...

Vi tengo aggiornati sui miei esperimenti e vi posto le immagini del mio ultimo lavoro. Come potete vedere sono passato alla verniciatura ad aerografo della parte poppiera della mia Bismarck, per la precisione dell'hangar degli aerei e della sezione AA di poppa.

Per la colorazione ho utilizzato i Vallejo diluiti 50% colore 25% loro diluente e 25% vetril. Pressione di erogazione 1 bar. Distanza 4-5 cm dal pezzo.

Secondo me questa è la loro migliore resa perchè:

- la finitura è uniforme e abbastanza precisa, direi più che soddisfacente (forse dalle foto non si vede molto ma vi assicuro che l'effetto è buono)
- sono riuscito, su Vostro consiglio a smorzare la finitura lucida con il vetril
- ho eliminato il problema della diluizione ad acqua che rendeva i colori lenti all'asciugatura e offrivano, a mio parere, difficoltà nella stesura del colore.
- il problema di tappamento della duse si è limitato anche se non è stato completamente eliminato. Tenete a portata di mano un pennellino con setole dure intinto nell'acua per pulire la duse ogni tanto.
- la consistenza del colore diluito è un'acquetta...tutti dicono di diluire fino ad ottenere la densità del latte ma io non mai capito qual'è la densita del latte, a me sembra simile a quella dell'acqua...















Come sempre vi ringrazio per l'attenzione e per i vostri preziosissimi consigli! un abbraccio
Massimo
panzerdavid
00venerdì 12 settembre 2014 09:41
iwata tutta la vita
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