AUTOBLINDA 43

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julianhete
00mercoledì 13 dicembre 2006 19:49
Scussi io no parlo italiano. Io desiderio conoscere si lÁB43 foosso in uso per léssercito italiano o l´RSI? Grazie mile.
alter fritz
00mercoledì 13 dicembre 2006 20:43
per l'esercito italiano sicuramente no, per quanto riguarda la rsi non credo, ma lascio la parola a qualcuno più esperto di me... [SM=g27823]


Panzerfranz
00giovedì 14 dicembre 2006 07:04
Panzerfranz
00giovedì 14 dicembre 2006 07:05
Scusate ragazzi mi sono duplicato! [SM=g27828]
Francesco
Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 09:46
L'auotblinda AB43 non fu usata dal regio Esrecito, nè da reparti della RSI.
Fu usta invece dai Tedeschi e, almeno un esemplare, dalla Polizia italiana nell'immediato dopoguerra.

Paolino


AB43 armored car wasn't employed nor by the Regio Esercito nor by the RSI's units.
It was used by the Germans and at least one AB by the italian Police immediately after the IIWW

TANKIST
00giovedì 14 dicembre 2006 10:35
Questo esemplare, inoltre, du sicuramente impiegato dall'Esercito Francese di Liberazione. Faceva parte di 4 esemplari catturati presso l'oasi di Koufra e inquadrati con successo nella Colonna Leclerc.



TANKIST
00giovedì 14 dicembre 2006 10:40
Va beh. ora mi duplico pure io, visto che i fatidici cinque minuti non perdonano. Io ho postato una Sahariana. Ma mi risulta che pure le Sahariane erano classificate SPA AB.43.
Pare che almeno un paio di Sahariane usate dai tedeschi, siano state impiegate ad Arnhem tra il 17 e il 24 settembre 1944.

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Luigi Del Rosso


Modificato da TANKIST 14/12/2006 10.41
Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 11:05

Io ho postato una Sahariana. Ma mi risulta che pure le Sahariane erano classificate SPA AB.43.
Pare che almeno un paio di Sahariane usate dai tedeschi, siano state impiegate ad Arnhem tra il 17 e il 24 settembre 1944.




Luigi, le Sahariane erano classificate come SPA AS 42. Esisteva poi il modello SPA AS 42 Metropolitano, che differiva da quello desertico per gli pneumatici e per la presenza di una sola fila di portacanistri sulle fiancate, in quanto quella superiore era sostituita da un contenitore prismatico. Questa seconda versione era stata ideata per l'utilizzo sul territorio europeo e fu impiegata da elementi del X Arditi sia in Sicilia che durante la difesa di Roma. Una aliquota di questa unità (dotata di 8 o 9 di queste camionette al comando del capitano Paris) si unì invece alla 2nda divisione paracadutisti tedesca subito dopo l'8 settembre e ne seguì le sorti. Le Sahariane che menzioni impiegate ad Arnherm sarebbero quelle della Compgania del capitano Paris. Sottolineo sarebbe, in quanto ritengo con ragionevole certezza che si tratti di una leggenda metropilitana, in quanto reduci del Gruppo Paris da me intervistati sostennero che tutte le camionette andarono perse parte in Russia e parte nel corso della ritirata della divisione verso la Germania e quindi prima dello spostamento della stessa divisione in Olanda. Maggiorni dettagli si trovano nel mio libro sui reparti corazzati della RSI e in un articolo a firma di Daniele Guglielmi apparso su "Eserciti e battaglie".

Con la dicitura SPA AS43 era indicato una altro tipo di camionetta, specificatamente studiato per l'impiego coloniale, su un telaio molto simile a quello del TL 37. L'evolversi degli eventi bellici ne impedì l'impiego coloniale e quasi lì'intera produzione fu inglobata dai tedeschi (che tra l'altro studiarono un affusto per l'installazione della Flak 37 nel cassone) e qualche sporadico esemplare da unità della RSI.



Paolino
"ITERUM RUDIT LEO"


Modificato da Battaglione Barbarigo 14/12/2006 11.07
TANKIST
00giovedì 14 dicembre 2006 11:22
OK Paolino. Correggerò i dati in mio possesso grazie alla tua precisazione.
Sulle Sahariane ad Arnhem qualche dubbio l'avrei pure io. In molti anni di ricerche non sono riuscito a trovare nemmeno una foto che testimoniasse la presenza di quei mezzi in Olanda in quella occasione.
Mi risulta invece con certezza che un certo numero di Sahariane, in versione come dici tu "metropolitana", sia stato a lungo impiegato dai reparti antisommossa della Polizia di Stato.

alter fritz
00giovedì 14 dicembre 2006 11:38
sui veicoli italiani impiegati dai tedeschi questo volume è una bibbia:

www.zimmerit.com/main/pagineweb/Recensioni/italian_armour_in_german_ser...


Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 11:45
Ecco quelle della Polizia.

Festa del Corpo delle Guardie di PS 1953 e 1954 (Camionette Sahariane AS42 2a serie):






Accanto alla AS42 metropolitane erano in uso anche le AB41 e le Lancia Lince.
Reparto celere di Roma nel 1951 (Autoblindo AB 41)



Sfilata del 2° reparto celere nel 1951 (in primo piano una Lancia Lince):




Paolino

alter fritz
00giovedì 14 dicembre 2006 11:47
certo che la ab 41 ci fa sempre la sua bella figura.. nella versione amaranto della PS poi è proprio bella.. [SM=g27823]
TANKIST
00giovedì 14 dicembre 2006 12:13
Bellissime e preziose immagini, Paolino.
La "LINCE", mi ricorda qualcosa di molto inglese, credo la Daimler Dingo.


Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 13:06
Luigi, in effetti la Lince nasce dopo che in Nord Africa furono catturati alcuni esemplari di Dingo. Portati in Italai, si pensò di dotare le nostre fanterie di veicoli leggeri per la ricognizione e perciò si adatto la carrozzeria della Dingo in modo che potesse contenere nel cofano posteriore il motore di produzione nazionale prescelto per il veicolo, cioè quello della Lancia Astura. Da qui nacque la Lince, quasi identica alla sorella Dingo.

Paolino
alter fritz
00giovedì 14 dicembre 2006 13:09
paolino la lince però non ha operato in africa, o forse si?
Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 13:18
No, non arrivò mai in Africa. Prima dell'Armistizio era stato approntato praticamente il solo prototipo (come per tutti gli altri automezzi innovativi del Regio Esercito...).
Dopo l'Armistizio l'intera produzione (sui numeri c'è il solito baillame di cifre, si parla di una produzione tra i 100 ed i 250 esemplari) fu incamerata dai tedeschi. Nel dopoguerra alcune Lince sopravvissute andarono ad armare sicuramente la Polizia. Curiosità: forse e ripeto forse, una fu sata durante la guerra da truppe italiane e precisamente dal Gruppo Corazzato "Leonessa" della RSI. Infatti in un elenco di mezzi in carico al gruppo compare un "carro Dingo preda dellica d'africa". A mio parere è difficile che nel tardo 1944 fosse sopravvissuta ancora qualche Dingo, in quanto ne foruno oprotati in Italia due/tre esemplari per le prove valutativenel 1942. Potrebbe perciò essere una Lince, del tutto simile, ma, purtroppo, non c'è certezza.

Paolino
Xdref
00giovedì 14 dicembre 2006 13:46
AB 41 amaranto avrei i miei seri dubbi, al massimo AB43 [SM=g27822]

Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 13:53

AB 41 amaranto avrei i miei seri dubbi, al massimo AB43



Fede, guarda la terza foto che ho postato della Polizia.....

Paolino
TANKIST
00giovedì 14 dicembre 2006 14:19
Abbiate pazienza. Però c'è un particolare che non capisco. E vorrei sentire la vostra opinione.
La Polizia di Stato ha impiegato la Sahariana. Si trattava di un ottimo mezzo di produzione nazionale. E fin qui può andare bene. Ma perché mantenere sugli esemplari per l'ordine pubblico un prezzo Breda cal.20/65, come dimostrano anche le foto di Paolino?

Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 14:44
Credo che fosse più un deterrente psicologico che altro.
Anche se negli anni dell'immediato dopoguerra motivi di tensione grave ce ne furono.... e non esistevano altri mezzi per compiti OP. La Pubblica Sicurezza si era dotata anche di autoblindo americane, carri L6/40 e M15/42....

Paolino
TANKIST
00giovedì 14 dicembre 2006 14:55
Che le disciolte formazioni partigiane mantenessero depositi segreti di armi, è accertato. Ma certo non poteva trattarsi che di armi individuali, peraltro mai dissotterrate, nemmeno a scopo addestrativo clandestino.
Sul fattore psicologico sono daccordo. Ma vi rendete conto in caso di disordini pubblici gravi? Chi se la sarebbe sentita di autorizzare l'impiego di cannoncini anticarro da 37/mm o antiaerei da 20/mm contro operai e contadini?
A volte la ricerca dell'effetto psicologico è un boomerang.

Xdref
00giovedì 14 dicembre 2006 14:59
chiedo venia, nn si smette mai di imparare

Battaglione Barbarigo
00giovedì 14 dicembre 2006 15:00
Luigi,, hai perfettamente ragione, anche se, onsetamente, non saprei trovare altre spiegazioni...

Paolino
luigi.f
00giovedì 14 dicembre 2006 15:33
in tutto questo , abbiamo dimenticato di dare il benvenuto sul forum a Julianhete....
bienvenido amigo [SM=g27811]

alter fritz
00giovedì 14 dicembre 2006 20:59
come sempre un piacere leggere il paolino ed il luigi [SM=g27811]

praticamente paolino, i mezzi per la guerra d'africa erano pronti quando la guerra in africa non c'era più.. peccato perchè detti mezzi sono sicuro avrebbero dato buona prova di sè.. [SM=g27829]
Battaglione Barbarigo
00venerdì 15 dicembre 2006 09:31
Esatto Flavio, tanto materiale ideato appositamente per la guerra d'Africa non fu approntato in tempo e, nel migliore dei casi, fu impiegato altrove (dando comunque buona prova di sè, come le AS43 o i FIAT 665 Protetti, entrambi usati dai tedeschi).
La lista sarebbe lunga: AS37 protetto, AS43, FIAT 665 Protetto, TL37 modificato (chiamato anche erroneamente AS43), i semoventi della famiglia M43... tutte occasioni sprecate...

Paolino
TANKIST
00venerdì 15 dicembre 2006 10:34
E' una storia lunga e antipatica, Fritz. Ho letto studi dello Stato Maqgiore degli anni '30. La linea progettuale dei corazzati italiani era condotta sulla base di un ipotetico impiego sui terreni delle zone alpine. Solo marginalmente si considerava un impiego nelle colonie oltremare. Quindi si richiedevano mezzi molto contenuti nelle dimensioni e nella larghezza dei cingoli. L.3, L.6 ed M.11 nascono da questa impostazione. E curiosamente l'esordio dell'L.3 avviene poi in Africa Orientale, al confine tra Somalia ed Etiopia contro un nemico praticamente disarmato. Mentre le prove del prototipo M.11 avvennero in terreno montuoso e mai su scenari molto aperti.
Due sono i modelli ispiratori della produzione italiana dopo il successo dell'FT.17 francese: il Carden Lloyd ed il Vickers Six Ton inglesi. Due modelli che, del resto, hanno condizionato un'intera generazione di progettisti in tutto il mondo. Comunque lo scafo M.11 era davvero di buon livello E darà origine, come è noto, a tutta una serie di ottime macchine tra carri e semoventi fino a giungere agli M.43 105/25 ed al P.26/40.
Quest'ultimo poi, rappresenta un caso particolarmente significativo. I ritardi della messa a punto del prototipo, stante la drammatica urgenza della situazione bellica, sono perlomeno incredibili. Al punto che, se non fosse stato per l'armistizio, l'Esercito aveva già deciso di acquisire Pz.III Ausf.N, Panzer IV Ausf.G e Stug.III Ausf.G per riequipaggiare gli organici di una divisione. L'esperiena degli scontri in Libia aveva dato luogo anche ad un altro interessante progetto, quasi pronto per la produzione alla data dell'occupazione tedesca. Era un nuovo carro medio con la torretta degli M.13 appena più bassa e profilata e lo scafo simile a quello dei Crusaders inglesi.
Il ritardo accumulato con la comparsa del T.34 russo e degli M.3-M.4 americani era ormai troppo grave. Addirittura durante l'estate del '43 alcuni esponenti dello SME si prefissarono l'obiettivo di acquisire perfino la licenza di produzione del Panther Ausf.D entro un anno, in attesa di sviluppare un successore del P.26 in grado di portare il pezzo da 90/mm gia provato sui semoventi scoperti a scafo L.6.
Tutto considerato la situazione italiana aveva parecchi elementi in comune con quella inglese. E la vicenda del P.26 assomiglia in modo impressionante a quella del Cromwell. T.34 ed M.3/M.4 spiazzarono la concorrenza per almeno due anni. Se infatti la linea M.13/40 era ancora perfettamente all'altezza dei SOMUA S.35, Pz.35 e Pz.38, T.26 e tutti i carri Cruiser e Infantry inglesi, ce ne volle per rincorrere il T.34 e l'M.3/M.4!

luigi.f
00venerdì 15 dicembre 2006 16:00
se non erro il carro di cui fa cenno Luigi avrebbe dovuto essere il carro celere "Sahariano" con treno di rotolamento tipo cristhie e con un profilo vagamento crusaderiano come già brillantemente descritto.
Luigi

Modificato da luigi.f 15/12/2006 16.00
Modificato da luigi.f 15/12/2006 16.00
Battaglione Barbarigo
00venerdì 15 dicembre 2006 16:30
Esattamente:





Paolino
TANKIST
00venerdì 15 dicembre 2006 16:46
Beh, non c'è che dire. Per essere carino è carino davvero. E, come vedete, somiglia tutto al cuginetto inglese.
Chissà che macello, se fosse entrato in azione, per distinguerli uno dall'altro, visto che la colorazione d'ambiente era quasi identica.
C'era solo un piccolo problemino per il modello italiano: all'epoca della sua comparsa, il prototipo manteneva il cannone da 47/mm base. Anche se si sarebbe potuto sostituirlo col 47 lungo degli M.15, gli inglesi avevano nel frattempo montato il 57/mm sui CRUSADER III.
In qualche modo, torretta e relativa arma avrebbero dovuto conoscere un prolungamento della progettazione e un nuovo prototipo.

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Luigi Del Rosso


Modificato da TANKIST 15/12/2006 16.47
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