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PASTELLI A OLIO

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2011 20:48
22/09/2011 22:06
 
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questi sconosciuti
ciao, mettendo un minimo di ordine tra le mie cose (può sembrare incredibile, dopo 6 anni dall'ultimo trasloco ho ancora scatole chiuse!) è venuta fuori questa:



leggendo qua e là nel forum ogni tanto viene fuori una tecnica di lumeggiatura coi pastelli a olio... di cui ovviamente non so nulla...

due domandine due:

-questi possono essere adatti?
- come li adopero?

anticipatamente ringrazio, il Vs mc65.
23/09/2011 08:02
 
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bella scatola...io li uso da tempo osservando i lavori del grande Zanna [SM=x1765924]
spesso li utilizzo per lumeggiare il centro dei pannelli dei mezzi oppure li polverizzo trammite un setaccino e li uso come sottoforma di pigmenti...che poi se non erro sono pigmenti legati tramite una base di olio..
per me ad esempio sono ottimi per la realizzazione della ruggine..
un esempio di come li uso io:

[IMG]http://i51.tinypic.com/2vdlagl.jpg[/IMG]

[IMG]http://i55.tinypic.com/23shisj.jpg[/IMG]


Valerio
[Modificato da vale.74 23/09/2011 08:12]
23/09/2011 08:40
 
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In primis, ringrazio Valerio per la non meritata mia citazione nel suo intervento.

Poi faccio una premessa, i Pastelli, come i colori ad olio, sono commercializzati da svariate ditte del settore, e purtroppo, spesso hanno caratteristiche diverse da produttore a produttore pur mantenendo gli stessi nomi, quindi non conoscendo la marca dei tuoi, non ti garantisco che tu possa ottenere gli stessi risultati, io uso pastelli delle Ditte: Rembrand , VanGogh e Maimeri, tutti diluiti con il White spirit della Windsor & Newton.
E adesso ti illustro come li uso io, magari altri li usano in maniera diversa, è comunque il risultato quello che conta. Dunque prima di tutto procurati del panno carta, e un pennello a setole morbide di lunghezza medio corte a lingua di gatto, o mal che vada piatto. Poi inumidisci il pennello nel white spirit e poi cominci ad inumidire una delle estremità del pastello, chiaramente all’inizio dovrai smanettare un pochino per sciogliere il colore, che non deve diventare liquido, ma avere una consistenza leggermente superiore, più o meno come il colore ad olio tradizionale, noterai che dopo quale minuto d’uso, si formerà un vulcanetto, che ti consentirà di lavorare meglio in seguito. Dicevamo, inumidito il colore e formata la pappetta, sull’estremità del pastello, scarichiamo l’eccesso del colore dal pennello al panno carta, e poi andiamo a far interagire il pastello con gli oli che in precedenza avevi messo sul carro, partendo con dei movimenti concentrici dal centro delle pannellature verso l’esterno, schiarendo il centro e sfumando il colore ad olio nelle parti esterne, questa operazione si dovrà eseguire tutte le volte necessarie per ottenere l’effetto voluto, questo vale per le pannellature, per le colature invece, si parte dall’alto, con il colore un po’ più denso e lo si tira verso il basso, cominciando così anche un effetto tridimensionale del carro, ombre in basso luce in alto, finita questa operazione, magari il giorno dopo, si ripete il tutto, ma solo sulle parti alte del carro, senza interagire con le ombre sottostanti, questo per rendere maggiore il contrasto tra luci ed ombre, ed il gioco è fatto.

Capisco che il discorso è un po’ contorto, ma vi garantisco che è più difficile da descrivere a parole che farlo, quindi vi consiglio di provare, magari su un vecchio carro. Solo una cosa, di vitale importanza non vi ho detto, la pressione del pennello sul carro deve essere delicata e con movimenti lenti, non piegate troppo le setole del pennello con la pressione, e soprattutto usate il polso e non tutto il braccio nel movimento.

Vi ho detto tutto spero di essere stato chiaro, ribadisco comunque il concetto, che quello che ho detto, è quello che faccio io, non è una bibbia, mi raccomando, fate da voi le vostre esperienze e applicatele alle vostre capacità ed esigenze.

Ciao, Graziano. [SM=g27823]

"La vita è una maestra dura....ma impari....Dio se impari!"






23/09/2011 08:58
 
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grazie, ragazzi!!
a dire la verità, speravo in un intervento zannuto, quindi ho lanciato il sasso nello stagno e aspettato che i cerchi si allargassero... [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

grazie a entrambi per la spiegazione e le foto, proverò a pasticciare pure io, mi sa dovrò costruire un modello dedicato...

23/09/2011 12:47
 
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Personalmente li uso sia per la ruggine che per realizzare la polvere spessa (es.del deserto) ed il fango assieme ai pigmenti tradizionali.
Se sei accorto alla diluizione li puoi anche aerografare, salvo fissarli con una vernice trasparente.
Nella foto di cui sotto i pastelli grattati sull carta vetro e diluiti nella tazza dell'aerografo con della semplice acquaragia.

24/09/2011 01:29
 
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ehm..
mi hai mandato in confusione... ma quelli non sono gessetti??

e se lo sono, riesci ad aerografarli? interessante... così a caldo, mi si affacciano alla mente visioni apocalittiche di aerografi intoppati di polvere impastata, ma se mi confermi la cosa, magari faccio mezzo modello-cavia a olio e mezzo a pastello!

a questo punto, mi serve un consiglio, o un'istigazione: che modello scelgo? dev'essere semplice, senza fronzoli, economico, adatto all'uso e abuso delle suddette tecniche.
24/09/2011 08:32
 
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[SM=g1865391] grazie a Paolo che ha lanciato questo thread, Graziano che ci ha fornito un'altro dei suoi preziosi consigli, McMelons che ha suggerito un'interessante esperimento e a Valerio, il T34 è proprio bello e i pezzi di ruggine sono assai convincenti! [SM=g1865391]
Paolo [SM=g9327]
24/09/2011 18:06
 
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Re:
McMelons, 23/09/2011 12.47:

Personalmente li uso sia per la ruggine che per realizzare la polvere spessa (es.del deserto) ed il fango assieme ai pigmenti tradizionali.
Se sei accorto alla diluizione li puoi anche aerografare, salvo fissarli con una vernice trasparente.
Nella foto di cui sotto i pastelli grattati sull carta vetro e diluiti nella tazza dell'aerografo con della semplice acquaragia.





Okkio Mc non confondere i "gessetti" con i pastelli ad olio sono colori differenti i primi come dalla tua foto li puoi rendere polvere grattandoli con della carta abrasiva i secondi li diluisci con gli appositi solventi.Questo lo dico perchè anch'io all'inizio entusiata degli effetti di questi colori presi quello che mi sembrava più simile ma mi sbagliai.
Gabriele [SM=g9327] [SM=g1758109]
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24/09/2011 18:30
 
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Re:
Zanna63, 23/09/2011 08.40:

In primis, ringrazio Valerio per la non meritata mia citazione nel suo intervento.

Poi faccio una premessa, i Pastelli, come i colori ad olio, sono commercializzati da svariate ditte del settore, e purtroppo, spesso hanno caratteristiche diverse da produttore a produttore pur mantenendo gli stessi nomi, quindi non conoscendo la marca dei tuoi, non ti garantisco che tu possa ottenere gli stessi risultati, io uso pastelli delle Ditte: Rembrand , VanGogh e Maimeri, tutti diluiti con il White spirit della Windsor & Newton.
E adesso ti illustro come li uso io, magari altri li usano in maniera diversa, è comunque il risultato quello che conta. Dunque prima di tutto procurati del panno carta, e un pennello a setole morbide di lunghezza medio corte a lingua di gatto, o mal che vada piatto. Poi inumidisci il pennello nel white spirit e poi cominci ad inumidire una delle estremità del pastello, chiaramente all’inizio dovrai smanettare un pochino per sciogliere il colore, che non deve diventare liquido, ma avere una consistenza leggermente superiore, più o meno come il colore ad olio tradizionale, noterai che dopo quale minuto d’uso, si formerà un vulcanetto, che ti consentirà di lavorare meglio in seguito. Dicevamo, inumidito il colore e formata la pappetta, sull’estremità del pastello, scarichiamo l’eccesso del colore dal pennello al panno carta, e poi andiamo a far interagire il pastello con gli oli che in precedenza avevi messo sul carro, partendo con dei movimenti concentrici dal centro delle pannellature verso l’esterno, schiarendo il centro e sfumando il colore ad olio nelle parti esterne, questa operazione si dovrà eseguire tutte le volte necessarie per ottenere l’effetto voluto, questo vale per le pannellature, per le colature invece, si parte dall’alto, con il colore un po’ più denso e lo si tira verso il basso, cominciando così anche un effetto tridimensionale del carro, ombre in basso luce in alto, finita questa operazione, magari il giorno dopo, si ripete il tutto, ma solo sulle parti alte del carro, senza interagire con le ombre sottostanti, questo per rendere maggiore il contrasto tra luci ed ombre, ed il gioco è fatto.

Capisco che il discorso è un po’ contorto, ma vi garantisco che è più difficile da descrivere a parole che farlo, quindi vi consiglio di provare, magari su un vecchio carro. Solo una cosa, di vitale importanza non vi ho detto, la pressione del pennello sul carro deve essere delicata e con movimenti lenti, non piegate troppo le setole del pennello con la pressione, e soprattutto usate il polso e non tutto il braccio nel movimento.

Vi ho detto tutto spero di essere stato chiaro, ribadisco comunque il concetto, che quello che ho detto, è quello che faccio io, non è una bibbia, mi raccomando, fate da voi le vostre esperienze e applicatele alle vostre capacità ed esigenze.

Ciao, Graziano. [SM=g27823]





Ciao Zanna ,la cosa è interessante mi piacerebbe approfondire la tecnica ,se domenica sei a novegro...


Ciao
Giuliano
25/09/2011 19:49
 
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uso sia pastelli ad olio che gessetti.
SECONDO ME i pastelli vanno meglio per i filtri, e sono meno "pericolosi" da usare dei colori ad olio perchè usando i passtelli ad olio non corri il rischio di "lasciare una macchia sfumata" ma di cui si possono osservare i contorni....cioè con i pastelli sfumi meglio il filtro.
Con i gessetti ottieni, DOPO UN PO' di allenamento, DEGLI EFFETTI "POLVERE" IMPAGABILI...SONO DUE TECHICHE SECONDO ME OTTIME PER INVECCHIAMENTI LEGGERI....

un co9siglio: se si fanno invecchiamenti leggeri con queste tecniche non usare alla fine pgmenti o polveri di c9olorifico...sennò tutto il lavoro di filtratura scompare...
[Modificato da paparoberto1942 25/09/2011 19:51]


27/09/2011 14:23
 
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Chiedo scusa per aver combinato un pò di confusione.....
Allora quelli delle mia foto sono simili ai gessetti ma sono dei veri e propri pastelli ad olio più secchi di quelli della scatola di mc65 (W tutti i Mc....).
Infatti sono solubili solamente con diluenti tipo Acquaragia - Petrlio Bianco e simili. Con l'acqua a differenza dei gessetti, che si sciolgono, fanno tutte palline che galleggiano nel liquido inutilizzabili.
Personalemnte credo siano pigmenti in polvere (tipo quelli delle belle arti) legati con un legante tipo i colori ad olio.
Grattando codesti pastelli/gessetti si ottiniene una polvere molto spessa e grassa che con la dovuta diluizione può essere aerografata....provare per credere ed ecco i risultati sulla Horch di cui il post precedente.



Comunque ignoravo l'utilizzo dei pastelli di inizio discussione (quelli simili ai pastelli a cera) nei nostri lavori.......provo tosto...grazie.
27/09/2011 18:50
 
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beh,
sembra che questo post stia facendo emergere tecniche nuove (per alcuni, per me son tutte nuove.. [SM=g27829] ) il che mi sembra già di suo un bel risultato!
ci (o mi, privatamente, se non vogliamo fare pubblicità esplicita) dici che casa produce i tuoi "pastelli gessosi" ad olio?
il risultato sulla horch è spettacolare, complimenti davvero! [SM=g27811]
28/09/2011 10:39
 
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Dal mio Puscher di fiducia (cartoleria ben attrezzata) li trovo della MAIMERI e della FABER CASTELL.
Maimeri sono parallelepipedi mentre i Faber cilindrici.
Se cerchi in rete troverai la tecnica che usano gli artisti di belle arti che sfumano detti colori con la trementina ed altri solventi per trovare sfumature particolari. Come detto precedentemente una volta asciugati (se aerografati) sono particolramente volatili e non si attaccano molto al modello d'altrondo come tutti i pigmenti dati a secco e devi proteggere il lavoro fatto con un trasparente ad aerografo.
28/09/2011 13:45
 
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un'altra tecnica da provare... una vita non basta! [SM=g1758109] [SM=g1758109]
28/09/2011 20:48
 
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Re:
McMelons, 28/09/2011 10.39:

Dal mio Puscher di fiducia (cartoleria ben attrezzata) li trovo della MAIMERI e della FABER CASTELL.
Maimeri sono parallelepipedi mentre i Faber cilindrici.
Se cerchi in rete troverai la tecnica che usano gli artisti di belle arti che sfumano detti colori con la trementina ed altri solventi per trovare sfumature particolari. Come detto precedentemente una volta asciugati (se aerografati) sono particolramente volatili e non si attaccano molto al modello d'altrondo come tutti i pigmenti dati a secco e devi proteggere il lavoro fatto con un trasparente ad aerografo.




I pastelli ad olio della Maimeri sono cilindrici, o almeno la Maimeri sul suo sito li presenta così.

www.maimeri.it/CGIDEV2P/SIT030.PGM?VARIA=ITCA001&V4=... e carboncini&VX=

[Modificato da paparoberto1942 28/09/2011 20:50]


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