09/04/2010 17:30 |
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| | | OFFLINE | | Post: 131 | Registrato il: 08/07/2008
| Città: BOLOGNETTA | Età: 46 | |
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Da buon modellista statico-militare, non posso che, osservando gli amici del dinamico, vedere come il movimento dell'1/16 rc sta velocemente diventando qualcosa di davvero importante a livello nazionale.
La mia curiosità, in questa sorta di evoluzione modellistica del settore, è sapere se come nel settore del modellismo statico, questo impulso porterà a vedere a breve la nascita di piccole ditte artigiane in grado di produrre parti ozionali migliorative per i modelli e conversioni.
Guardando i numerosi interventi sul forum mi sono accorto che le capacità tecniche dei modellisti del dinamico non sono indifferenti,anzi: molti ragazzi usano il tornio con una padronanza impressionante ed altri sono dei veri manici della micro elettronica.
Mi chiedo allora, a quando il passo di qualcuno di questi modellisti nel vedere una linea di accessori sul mercato e sopratutto chi sarà il primo a produrre una serie di modelli che vadano a colamare le lacune italianofile di questo settore: sarebbe bello vedere un M-41 75/18 o una B1 Centauro sferragliare sui campi di battaglia.
Considerato poi, che le riproduzioni in commercio si contano sulla punta delle dita, allora ben verrebbero altre proposte sul mercato.
Naturalmente la mia, è una semplice curiosità da neofita.
Totino
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09/04/2010 18:03 |
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| | | OFFLINE | Post: 5.954 | Registrato il: 31/01/2007
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Milincianaman77, 09/04/2010 17.30:
...Mi chiedo allora, a quando il passo di qualcuno di questi modellisti nel vedere una linea di accessori sul mercato e sopratutto chi sarà il primo a produrre una serie di modelli che vadano a colamare le lacune italianofile di questo settore: sarebbe bello vedere un M-41 75/18 o una B1 Centauro sferragliare sui campi di battaglia.
Considerato poi, che le riproduzioni in commercio si contano sulla punta delle dita, allora ben verrebbero altre proposte sul mercato...
Provo a darti una risposta sperando di non scrivere cose sbagliate o scontate.
In passato mi è capitato di parlare con amici modellisti della possibilità di dare il via ad una produzione di accessori ma non si è mai arrivati al dunque. Non so dirti se per mancanza di capacità organizzativa ed imprenditoriale o per i grossi costi di avvio ed i lunghi tempi per ammortizzare l'investimento o per la concorrenza delle manifatture orientali.
Per i modelli italici il problema è, credo, ancora più complesso. Nell'immagimario collettivo il carro armato è quello della 2° Guerra Mondiale (tanto è vero che di carri moderni ne sono stati riprodotti pochissimi); che sia tedesco, alleato o sovietico non è fondamentale ma sta di fatto che dei carrettini italici non c'è "memoria".
Troppo piccoli e mai evoluti verso carri pesanti non hanno lasciato "il segno" che possa caratterizzare un'epoca.
Certo che chi si interessa di modellismo o di storia ne conosce l'esistenza ed i vari modelli ma se si pensa istintivamente ad un carro armato vengono in mente tanti modelli illustri ma non quelle scatole da sardine.
Ribadisco: questa è solo una mia interpretazione.
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09/04/2010 19:02 |
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| | | OFFLINE | Post: 11.322 | Registrato il: 28/11/2006
| Città: LISSONE | Età: 55 | Amministratore | |
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se sei tamiya, anche se ti copiano quelli di hen long, ci stai dentro... se sei pinco pallo e dopo sei mesi te lo copiano e lo mettono sul mercato ad un terzo del tuo prezzo... sei morto |
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09/04/2010 19:35 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.350 | Registrato il: 09/11/2009
| Città: MOLFETTA | Età: 59 | |
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Sinceramente,a me questa situazione fa un po paura...non solo in campo modellistico.Purtroppo contro certe leggi di mercato si può far ben poco e c'è il serio rischio di diventare una colonia commerciale di soggetti senza regole e morale... ma questa è un'altra storia.L'unica speranza,tornando in merito al modellismo,sarebbe la poca notorietà delle scatolette di sardine italiche,che renderebbe poco appetibile copiarle.Ma sarebbe una ben magra consolazione.Chi vivrà,vedrà.Ciao.Ignazio.
"Il nemico apprezza il tradimento ma disprezza il traditore." |
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09/04/2010 19:44 |
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| | | OFFLINE | Post: 11.322 | Registrato il: 28/11/2006
| Città: LISSONE | Età: 55 | Amministratore | |
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calcola poi che cmq per tutto quello che ci devi mettere dentro, per esempio io un panzer I o II non li ho mai visti RC... e quelli italiani sono in quella scala di valori... |
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09/04/2010 20:03 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.177 | Registrato il: 11/06/2009
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basta passare alla 1:6 e si rcizza anche un cv33, comunque non vedo il problema di rczare un carretto italico, se tamiya ha fatto la kubbelwagen rc, i carretti italici sono più grossi.
Esistono carri rc sia in 1:24 che in 1:35.
credo che non ne esisteno di Italiani per mancanza di conoscenza dei mezzi, leggendo post nella sezione statici, mi sembra di capire che è solo la Italeri a fare carri italici, le altre marche reinscatolano e basta o, ho capito male.
ciao ciao
"Non condivido la tua idea ma combatterò perchè tu la possa esprimere"
Voltaire |
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10/04/2010 22:14 |
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La Tamiya produce dei bellissimi M13/40, gli L6/40, i P40, gli M40 da 75/18.... tutti splendidi ma tutti in 1:35!
Se tutti ci comprassimo vagonate di questi modelli potremmo indurre i nipponici a pensare che sono modelli GRADITISSIMI, almeno al mercato Italiano, e... non si sa mai, potrebbero pure venirgli strane idee in mandorl.... cioé, in testa!
Basterebbe impostare la differente scala sul macchinario computerizzato che gestisce gli stampi e.... TA-TAAAAN!!! Ecco a voi..... Il primo carro italiano in 1:16!!!
Statico pero!
Sergio in negozio ha un bellissimo 38T (se non ricordo male il modello) in 1:16 in resina convertibilissimo, chiaramente con elettroniche "piccole", tipo El Mod... giusto Riccardo?!? |
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