1) misurazione con calibro dello spessore della maniglia in plastica.
2)misurazione con calibro dello spessore del filo metallico (io uso in genere rame, ma anche acciaio o ottone)
3) VALUTAZIONE DEL MODO CON CUI LA MANIGLIA è ATTACCATA NELLA REALTA': in genere la maniglia reale è fatta di una barra cilindrica metallica piegata a caldo o a freddo e poi saldata direttamente sulla corazza. I carri russi sono quasi tutti cosi'. cio' lascia nella realtà al punto di attacco maniglia scafo un cono irregolare di metallo saldato.
in questo caso io pratico un foro passante,con una punta dello stesso spessore o al massimo di 1/10 di mm maggiore dello spessore indicato dal calibro,
nel cono del tubo di attack GEL inserisco le due estremità della mia maniglia metallica e poi inserisco con attenzione la maniglia nel foro. il piccolo eccesso di Attack gel (eventualmente in parte rimuovibile subito) da' un cono d'attacco, o meglio "un cuscino d'attacco" simile a quello della saldatura. Questo vale solo se la maniglia del carro vero che si vuole riprodurre era ancora quella montata in fabbrica. se era stata persa e rimontata ovviamente la saldatura era in genere irregolare, ed allora bisogna, con calma, rifinirla con stucco. Ma è cosa rara.
Diverso il caso delle maniglie saldate su una piastrina che viene immbullonata. Li' bisogna valutare caso per caso, specie se invece maniglia e basetta sono un pezzo unico di fusione. ma per i carri russi non ricordo casi del genere.
Il bello delle maniglie rifatte in metallo è che possono essere un poco deformate, come lo erano quelle vere con l'uso, urti...
c'è un problema con il foro passante: se monti sportelli aperti devi essere molto preciso nella profondità dei due punti che penetrano nella corazza...deve essere precisa a quella della plastica che hai forato.
scusa la ciacolata e un saluto.
[Modificato da paparoberto 22/09/2007 15:45]