Arona

Ieri mentre mi trovavo ad Arona per lavoro (per chi non lo sapesse è una cittadina sul lago maggiore in provincia di Verbania), mi sono imbattuto in questo cannone sotto un monumento ai caduti degli alpini.
Posto le foto, magari a qualcuno interessano.
Valerio.
p.s.: fanno un po' schifo ma le ho fatte con il cellulare.

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tu pensa che quei cannoni, in mancanza di muli, gli alpini se li portavano smontati a spalla, in giro per i monti...

il paolino o monterosa potrebbero dirci che cannoni sono :

Che c..o!!!! Inteso quello che si facevano gli alpini....

Skoda 75/13

grazie madmacs

Confermo quanto detto da madmacs, si tratta di un obice da 75/13 Skoda, preda bellica della prima guerra mo0ndiale ed utilizzao dal nmostro esercito... fino agli anni '70!

Qualche link:

www.alpini.torino.it/nucleo7513.htm

www.esercito.difesa.it/root/equipaggiamenti/mez_sto_art_stra_7...

www.inilossum.net/militariamezzistorici1.html

Valerio, in zona ci sono una marea di monumenti ai caduti "arricchiti" da pezzi d'artiglieria e simili...

Paolino

Nella Seconda Guerra Mondiale furono in servizio nel R.E. in tutti i teatri operativi tranne che in Africa settentrionale. Dopo l'8 settembre furono in servizio nelle Forze Armate della R.S.I. nelle Divisioni: Monterosa e Littorio, oltre che in vari Rgt.,Btg., Gruppi Artiglieria D.C. e Btr. autonome.
Dopo la fine della Guerra, come ben detto da Paolino, rimasero in servizio sino agli anni '70.

Carlo

oserei dire attenti a questi due...che ne sanno in materia!!!!

quoto

Che ragazzi quegli Alpini!!Si caricavano sulle spalle quella roba che pesava un accidente come niente!!
Bel reportage.

Modificato da REINMETAL 20/03/2007 11.43

beh, se è per quello ho letto che in albania una batteria di obici della julia era rimasta senza munizioni.. dai magazzini la dividevano un bel pò di km di aspre montagne albanesi.. il comando decise di rifornire questa vitale postazione ..
gli alpini legarono ognuno due proiettili con della cordicella e se la passarono sulle spalle.. affrontarono tutti quei km di montagne con due proiettili che gli pendevano sul petto..

gli ufficiali 3 o 4 , per dare l'esempio..
fu una notte di tormento, ma al mattino la batteria aveva 4000 proiettili

"Il sergente nella neve", Giulio Bedeschi.

Paolino

esattamente..

Consiglio la lettura del libro"Fronte jugoslavo-balcanico c'ero anche io" sempre di Giulio Bedeschi, sono centinaia di testimonianze di soldati, sottufficiali e ufficiali che hanno partecipato alle guerre nei Balcani dall'Albania alla fine del 1943.
Ci sono episodi simili a quello raccontato da Alter Fritz che riguardano altre truppe, certi racconti sono veramente impressionanti.

Carlo

Anche a me è rimasto impresso quel passaggio: se gli spallacci dello zaino affardellato segano le spalle mi immagino l'effetto che possono fare dei proiettili che scaricano tutto il peso sul sottile spessore di una corda!
Franz (Btg.Alp.Gemona Mai daùr!)

Solo per precisare ma "Il Sergente nella neve" è di Mario Rigoni Stern e tratta dei ricordi della campagna e della ritirata di Russia.
Fu pubblicato per la prima volta da Einaudi nel '53 ma fu iniziato a scrivere con mezzi di fortuna durante la prigionia in un lager tedesco nel '44.
Di Giulio Bedeschi ricordiamo oltre alla collana "c'ero anch'io" sopratutto "Centomila gavette di ghiaccio" nella campagna di Russia e "Il peso dello zaino" sul fronte greco-albanese.
Ciao a tutti
Francesco "Tuppe Tuppe"

il libro di cui parlavo è CENTOMILA GAVETTE DI GHIACCIO di giulio bedeschi.. avendoli letti quasi tutti ed amandoli tutti in ugual misura è facile fare confusione..

centomila gavette di ghiaccio inizia in grecia-albania ed in quella parte del libro c'e l'episodio dei proiettili che ho raccontato

Vi ringrazio molto per ole precisazioni.

Paolino

intanto ne approfitto per rileggerlo