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Hors-Série Edizioni Caraktère Sarl

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2017 17:02
23/04/2013 16:44
 
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« Batailles & Blindés » Hors-Série n°21
PANZERKNACKER
Histoire du combat antichar allemand 1939-1945


Numero speciale di Batailles & Blindés davvero notevole quello in oggetto! Argomento originale, molto ben esposto e trattato. Lo classificherei come superiore alla media (già notevole) delle pubblicazioni “fuori serie” delle Edizioni Caraktère.
Questo n°21 è dedicato alle tecniche anticarro sviluppate dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale in ogni sua più ampia diramazione (sviluppo ed evoluzione, strategie e tecniche, reazioni degli avversari, testimonianze, decorazioni ed assi) restando sempre e comunque nell’ambito del confronto individuale uomo/macchina. E’ proprio questo aspetto che rende il dossier tanto interessante ed originale: l’aspetto “umano” del duello trattato. Viene, infatti, ricostruita la situazione tattica che impose al soldato tedesco di affrontare personalmente e in pericolosissimi corpo a corpo i carri armati avversari durante tutto l’arco della guerra. Se, infatti, prima del 1943 gli strumenti disponibili (cariche esplosive, Tellermine, Molotov, e mine magnetiche) imponevano il contatto diretto col carro avversario, anche con l’introduzione dei Panzerfaust e Panzershrek, il confronto restò comunque entro poche decine di metri e, nonostante l’indubbio miglioramento delle chance di sopravvivenza/successo offerte della nuove armi a carica cava, il duello fu sempre a brevissima distanza con inevitabili ripercussioni psicologiche che imposero non solo addestramenti mirati ma anche attività di persuasione applicate da manuali ed istruttori per far superare il cosiddetto “Panzer Shrek”, il terrore del fante di fronte al carro armato. Per una ragione e per l’altra, per coraggio o incoscienza, resta il fatto che i fanti tedeschi divennero così efficaci nel distruggere i carri avversari che le prede divennero i cacciatori e, soprattutto negli ultimi mesi di guerra, furono i carristi alleati ad essere terrorizzati dai granatieri tedeschi armati di Panzerfaust. Divenne una psicosi simile a quella per cui si vedevano Tiger e 88mm ovunque e che portò all’adozione di noti espedienti campali come i sacchi di sabbia e le colate di cemento sugli Sherman.
Aggiungo una ulteriore nota di merito: mi ha fatto molto piacere costatare come l’autore eviti accuratamente di uscire dall’argomento oggetto della pubblicazione nonostante divagare sia un espediente comune pur di riempire qualche pagina di testo in più. Poiché si intende esporre il combattimento anticarro “yeux dans les yeux”, non viene trattato alcun tipo di cannone anticarro con calibro superiore ai 50mm. La ragione è semplice e condivisibile: fatte le opportune distinzioni legate all’anno di guerra ed all’avversario coinvolto, resta un dato di fatto che i cannoni come il Pak-36/37 ed il Pak-38 imponevano, per avere qualche chance di successo contro i carri meglio corazzati, di fare fuoco sotto i 100 metri trasformando il duello in un corpo a corpo benché comportante l’uso di un cannone anticarro. Al contrario i cannoni come il Pak-40 non sono considerati in quanto permettevano di ingaggiare con successo bersagli a distanze superiori ai 500 metri.
Veniamo ora alle note dolenti, comunque da segnalare nonostante non siano tali da compromettere il giudizio complessivo dell’opera: (a) le 5-6 pagine dedicate alla pura traduzione del manuale di tattiche anticarro fornite ai Landser è, onestamente, di lettura difficile e noiosa, (b) è narrata l’impresa di un KV-1 che, piazzandosi nel centro di una strada, aveva bloccato per due giorni il transito di ogni tipo di rifornimento verso la prima linea tedesca nonché le incredibili difficoltà che ebbero i tedeschi per metterlo fuori combattimento; si tratta di un aneddoto già narrato nel n. 39 di “Batailles & Blindés” dell’ottobre/novembre 2010 dedicato, appunto, al terrore generato nei Tedeschi dai carri pesanti russi durante l’operazione Barbarossa (l’aneddoto è efficace ma ripetitivo per chi l’ha già letto sulla rivista standard) e (c) le testimonianze di alcuni fanti ed ufficiali tedeschi impegnati in operazioni anticarro non sono particolarmente significative, ritengo di potesse trovare di meglio.
Concludendo, consiglio vivamente l’acquisto e la lettura di questo numero speciale di “Batailles & Blindés” (attualmente ancora in distribuzione nelle edicole che trattano materiale estero) a tutti coloro che sono interessati all’argomento e che hanno un particolare interesse all’aspetto umano di un conflitto ed a quanto quest’ultimo impone al singolo.

Bender Bending Rodriguez
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Bender: "Guarda che io sono generoso! Una volta ho anche donato il sangue!"
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Alias ANDREA ROTONDI - Canegrate (MI)
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