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Trucks & Tank Magazine

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2016 23:02
01/03/2013 12:12
 
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Trucks & Tanks n.32 Juillet/Aout 2012

Numero decisamente sotto tono quello in oggetto. L’articolo principale vorrebbe essere quello dedicato al P1000 “Ratte” ma, nonostante i bei disegni in 3D ed un lodevole tentativo di offrire il maggior approfondimento possibile con le poche informazioni disponibili su questa colossale “corazzata terreste”, resta la sensazione di fondo di star a discutere di fumo inconsistente. Ad esclusione di Hitler e della sua titanica megalomania, è veramente difficile poter credere che qualcuno abbia potuto confidare davvero nella costruzione di un tale colosso. A conclusione di tutto, leggere di come Speer cancellò prontamente ogni attività su questo veicolo nel 1943 consente di trarre un gran respiro di sollievo.
I restanti articoli non brillano particolarmente, soprattutto quello dedicato all’offensiva Bagration del 1944. Degni di nota sono, a mio avviso, l’articolo sullo sviluppo della Willis (soprattutto per come le lobby industriali riuscirono ad affossare la Bantam, vera creatrice del famoso veicolo) e quello sull’impiego del Panzer III Ausf.N come guardia del corpo dei Tiger I. Ruolo questo che fu da alcuni comandanti molto apprezzato e da altri cassato totalmente. Alla fine va rilevato come inizialmente i Panzer III Ausf.N fossero più che altro destinati a riempire i ranghi di reggimenti Tiger a cui l’industria bellica tedesca non riusciva a fornire sufficienti carri pesanti. Una volta aumentata la produzione, i Panzer III furono generalmente eliminati dai ranghi dei Tiger Abteilung.
Infine è presente un articolo sulla guerra del Kippur che, per uno come me che non ne sa assolutamente nulla, illumina d’immenso!

Trucks & Tanks n.33 Septembre/Octobre 2012

Questo numero si apre con un dossier interamente dedicato ai Tiger II usati dal Kampfgruppe Peiper durante l’offensiva delle Ardenne del 1944. L’articolo si dimostra fin da subito ottimamente scritto, molto approfondito e con abbondanti profili a colori. Di ogni singolo carro che riuscì, seppur nelle retrovie, a seguire l’avanzata di Peiper (in realtà pochissimi) viene fornita la storia, gli spostamenti, l’operato ed il modo in cui fu distrutto anche, a questo scopo, utilizzando delle ricostruzioni grafiche esplicative. La conclusione è, come si sa, senza appello: i Tiger II non erano adeguati ai compartimenti ristretti offerti dalle Ardenne, erano troppo grandi e pesanti per i ponti locali, troppo lenti per gli scopi offensivi di Peiper e logisticamente eccessivamente gravosi per i mezzi disponibili. Salva l’opposizione alle sortite americane sulle retrovie di Peiper con la distruzione di qualche Sherman, i Tiger II furono totalmente ininfluenti sui destini del Kampfgruppe.
Ottimo anche l’articolo sullo StuH-42 con una serie di profili tecnici che ne tracciano lo sviluppo lungo tutta la sua carriera. Molto interessante costatare come uno StuG III armato di 105mm si rese necessario a causa della trasformazione dello StuG III col 75mm da carro per l’appoggio della fanteria a cacciacarri. Il soggetto mi è sempre piaciuto moltissimo e per questo l’articolo mi ha entusiasmato parecchio. In particolare ha risposto ad un mio dubbio di sempre: perché lo StuH-42 di produzione intermedia fu dotato di corazza del cannone a “testa di maiale” (particolarmente resistente e performante nel deflettere i proiettili) mentre il modello Late tornò a quello trapezoidale standard? Non si tratta di una involuzione negativa? Ebbene, allo scopo di ridurre i costi ed il peso frontale, il modello Late abbandonò il freno di bocca del 105mm, conseguentemente fu necessario montare dei cilindri di recupero del rinculo più potenti che erano troppo grandi per essere contenuti all’interno del SaukopfBlende. Da qui il ritorno alla corazza trapezoidale.
Bender Bending Rodriguez
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Bender: "Guarda che io sono generoso! Una volta ho anche donato il sangue!"
Fry: "Quale sangue?"
Bender: "Quello di un tizio!"

Alias ANDREA ROTONDI - Canegrate (MI)
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