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Trucks & Tank Magazine

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2016 23:02
14/01/2013 23:10
 
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Trucks & Tank Magazine n.28 Novembre/Decembre 2011

E’ un lungo articolo sul JS-2 ad essere il protagonista di questa numero della rivista in oggetto. Il noto carro sovietico viene trattato sotto ogni suo aspetto sia tecnico che operativo senza dimenticare i motivi e le esigenze che portarono al suo sviluppo. Il quadro storico-militare che viene così tracciato è assolutamente affascinante e dimostra ancora una volta come il cuore maledetto della IIGM sia stato il solo fronte orientale. E’ lo scontro titanico fra la Germania nazista e la Russia sovietica ad aver marchiato indelebilmente l’ultimo conflitto, ad averlo condizionato e ad averne determinato lo svolgimento. Il fronte africano, italiano e da ultimo europeo furono solo dei comprimari, certo necessari ma di secondo piano. La vera lotta per la sopravvivenza si svolse sul fronte russo anche nella forma di una darwiniana evoluzione degli armamenti che inspessì le corazze, potenziò i motori ed aumentò i calibri in una corsa senza fiato di proporzioni epiche. Il JS-2 è un protagonista di questa evoluzione essendo la principale risposta sovietica al Tiger I. E’ interessante notare come i Russi seppero, seppur sotto la spinta generata dalla famiglia dei Tiger, sviluppare un mezzo non strettamente finalizzato al ruolo di cacciatore di carri come fu, al contrario, il Tiger II che lo surclassava sotto innumerevoli aspetti. Il cannone da 122mm si impose come arma principale del JS-2 non solo per una penuria di 100mm (vero corrispettivo sovietico al Pak-43) ma anche per dare al JS-2 il ruolo di carro da sfondamento. Esso doveva creare una breccia nel fronte avversario grazie al suo potente proiettile esplosivo, i più agili T-34/86 l’avrebbero poi sfruttata in profondità. In tale ruolo, elementi come la velocità media e la rapidità di caricamento passavano in secondo piano pur diventando dei difetti mortali al momento dello scontro con i panzer più pesanti. Ciò nonostante fu proprio questa mancata specializzazione nel ruolo anticarro che permise al JS-2 di giocare un ruolo importantissimo nei mesi finali della guerra e di diventare uno dei simboli più eloquenti della potenza militare sovietica nonché di alcune battaglie come quella di Berlino.
I restanti articoli si occupano della BMW-R75 (per chi non lo sapesse, la BMW era nata come fabbrica di motori per aerei della IGM, fu la crisi del ’29 a spingerla ad investire nelle due ruote ed il suo simbolo rappresenta un’elica in moto sul cielo azzurro della Baviera), del SIG-33 su scafo Panzer III e del Leopard I. Degno di grande nota è l’articolo dedicato alle versioni finali del Panzer III equipaggiati con cannone da 50mm lungo (Ausf. J, L ed M) se non altro per rendersi conto di come questo panzer, poco trattato dalla propaganda, restò l’ossatura principale della Panzerwaffe fino a tutto il 1943.
L’ormai onnipresente comparativo si occupa, in questo numero, dell’M10 e del Mader III Ausf. M.
Bender Bending Rodriguez
IL MIO BLOG: www.nonsolopanzer.com

Bender: "Guarda che io sono generoso! Una volta ho anche donato il sangue!"
Fry: "Quale sangue?"
Bender: "Quello di un tizio!"

Alias ANDREA ROTONDI - Canegrate (MI)
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