fotoincisioni

ciao, a suo tempo avevo fatto un wip sulle fotoincisioni, ma mi sono stati chiesti ulteriori chiarimenti, quindi spero di fare cosa gradita postando il passo passo dell'assemblaggio di un elemento ripetitivo in fotoincisione: i caricatori della flak 38, fotoincisioni lion roar.

ho scelto questo pezzo particolare come soggetto del wip perché ho usato sia la saldatura a stagno che la colla, per completare l'assemblaggio.

in generale preferisco saldare, viene un lavoro più robusto, preciso, e.....mi diverto di più. ma la colla è insostituibile per aggiungere pezzi piccoli o per fermare appendici dove non si voglia correre il rischio di dissaldare il pezzo principale.

per applicare la colla uso un device casareccio fatto col filo di rame:
preso un segmento di filo molto sottile,
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e lo attorciglio intorno a una sezione circolare piccina. qui l'estremità di uno stuzzicadenti.
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poi blocco il loop che ne viene fuori
in una pinza emostatica. uso queste perché le trovo comode e maneggevoli, ma qualsiasi "manico" andrà bene.
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poi taglio l'estremità del loop allungandone i bracci. quello che ne viene fuori è una specie di pinza da formica:
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una goccia di attak all'interno è tutto quello che serve ora. poi basterà avvicinare la punta del loop al punto da incollare e la colla fluirà come inchiostro da una stilografica.

dopo ogni applicazione dò una pulita al filo con la fiamma di un accendino, e si è pronti daccapo.



per saldare invece uso sia saldatori elettrici che a fiamma. quelli elettrici consentono una maggior precisione di applicazione del calore in punti specifici, ma hanno il difetto di necessitare del contatto fisico, nel quale spesso qualcosa si sposta.
quelli a fiamma sono più grossolani, ma se si è preparato bene il pezzo, sono anche molto più veloci ed efficaci.
stasera fiamma, quindi.

prima di tutto i pezzi. la stampata:
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e i quattro pezzi che compongono ogni caricatore:
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per piegare i bordi uso due lame: a scalpello e tonda.
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una volta piegato il pezzo di base, spennello della pasta disossidante dove voglio che vada lo stagno. ovvero negli angoli da bloccare e sulle pareti esterne su cui andranno applicate le guancette. quei segmenti di filo sono lo stagno tagliato a fette che appoggerò nei punti interessati.
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per saldare occorre una base refrattaria, come un mattone, o di legno (che però ovviamente rischia di prendere fuoco) questo per dissipare meglio il calore della fiamma.
ecco un esempio di base in legno molto autarchica.
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in realtà per pezzi piccoli uso come base direttamente l'incudine. la sua massa metallica tende a frenare il processo di saldatura, ma nei pezzi piccoli è un bene, la temperatura troppo elevata può danneggiare i pezzi minuti.
qui ci sarebbe un filmato, ma non so qual'è il codice giusto...
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accidenti... forse così?
s818.photobucket.com/albums/zz104/mc65-1/varie/
vabbé, mi ci vorrà una mano, mi sa...
ed ecco qua. facile, no?
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col pezzo-base pronto, possiamo rispennellare la pasta salda sulle pareti esterne e posizionare le guancette, per poi bloccarle in posizione con una pinza a molla.
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altro giro veloce di fiamma,
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et voilà. ora possiamo incollare le parti più piccine.
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usando appunto l'applicatore di prima.
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finito.
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capito come si fa ci vuole poco a produrli in serie...
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tutto chiaro? niente di complicatissimo, come avete visto! dai che è facile...

ciao ciao, p.

Ah! non dimenticate di pulire gli attrezzi, una volta finito...
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