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"Divisione M"

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2011 19:38
07/11/2010 14:40
 
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Panzer III Ausf. N con le insegne del Gruppo Carri "Leonessa", inquadrato nella 1a Divisione CC.NN. "M".
L'episodio della Divisione "M" e del suo Gruppo Corazzato "Leonessa" merita di essere analizzato in questa sezione perchè rappresenta l'unico esempio di grande unità del Regio Esercito equipaggiato con mezzi corazzati e di artiglieria di produzione tedesca. Forse diede l'idea di quello che sarebbe potuto accadere prima ma non accadde mai, soprattutto per le miopi esigenze produttive e di monopolio della nostra industria bellica che non volle mai sottostare alla produzione di mezzi su licenza degli alleati tedeschi. La guerra l'Italia probabilmente l'avrebbe persa comunque, anche con i panzer al posto delle nostre "scatole di sardine" poiché, purtroppo, erano ben altre le nostre carenze, prima fra tutte quella di materie prime, essenziali alla costruzione di grandi quantitativi di mezzi, ma sicuramente ciò avrebbe permesso ai nostri soldati di combattere, almeno qualitativamente, alla pari dei loro avversari.
Ripercorrendo i fatti che portarono a questo singolare ed effimero esperimento è necessario risalire fino ai mesi che seguirono la disfatta in Tunisia. Nella primavera del '43 infatti la situazione nel nostro Paese era tale che lo stesso Hitler, preoccupato per lincolumità del suo amico ed alleato Mussolini pensò di dare un aiuto concreto inviando in Italia il necessario per la formazione di un eccellente gruppo corazzato (il termine originario di "divisione" può sembrare difatti eccessivo, visto la limitata quantità di mezzi a disposizione per tale finalità).
Il 23 aprile 1943 venne così creta la 1a Divisione Camicie Nere "M", forte di circa 5800 uomini ed organizzata su:
Un gruppo Carri "Leonessa".
Un raggruppamento di artiglieria "Valle Scrivia".
Un reparto misto genio.
Un battaglione guastatori.
Due gruppi btg. CC.NN. (Montebello e Tagliamento), equivalenti ad un reggimento di fanteria.
Una centuria di motociclisti.
Nuclei sussistenza e sanità.

La struttura, con quartier generale nella zona di Chiusi (SI), e dopo una prima fase di selezione ed istruzione (tutto il personale era formato da veterani della M.V.S.N. reduci dai vari fronti), venne completata dall'arrivo dei mezzi e dei pezzi di artiglieria che, giunti nel maggio '43, andarono ad equipaggiare il Gruppo Carri "Leonessa", unità di punta della neonata 1a Divisione Camicie Nere "M" e il gruppo di artiglieria "Valle Scrivia" (dotato di 24 cannoni Flack 37 da 88 mm).

Panzer III Ausf. N con le insegne del Gruppo Carri "Leonessa", inquadrato nella 1a Divisione CC.NN. "M".
L'episodio della Divisione "M" e del suo Gruppo Corazzato "Leonessa" merita di essere analizzato in questa sezione perchè rappresenta l'unico esempio di grande unità del Regio Esercito equipaggiato con mezzi corazzati e di artiglieria di produzione tedesca. Forse diede l'idea di quello che sarebbe potuto accadere prima ma non accadde mai, soprattutto per le miopi esigenze produttive e di monopolio della nostra industria bellica che non volle mai sottostare alla produzione di mezzi su licenza degli alleati tedeschi. La guerra l'Italia probabilmente l'avrebbe persa comunque, anche con i panzer al posto delle nostre "scatole di sardine" poiché, purtroppo, erano ben altre le nostre carenze, prima fra tutte quella di materie prime, essenziali alla costruzione di grandi quantitativi di mezzi, ma sicuramente ciò avrebbe permesso ai nostri soldati di combattere, almeno qualitativamente, alla pari dei loro avversari.
Ripercorrendo i fatti che portarono a questo singolare ed effimero esperimento è necessario risalire fino ai mesi che seguirono la disfatta in Tunisia. Nella primavera del '43 infatti la situazione nel nostro Paese era tale che lo stesso Hitler, preoccupato per lincolumità del suo amico ed alleato Mussolini pensò di dare un aiuto concreto inviando in Italia il necessario per la formazione di un eccellente gruppo corazzato (il termine originario di "divisione" può sembrare difatti eccessivo, visto la limitata quantità di mezzi a disposizione per tale finalità).
Il 23 aprile 1943 venne così creta la 1a Divisione Camicie Nere "M", forte di circa 5800 uomini ed organizzata su:
Un gruppo Carri "Leonessa".
Un raggruppamento di artiglieria "Valle Scrivia".
Un reparto misto genio.
Un battaglione guastatori.
Due gruppi btg. CC.NN. (Montebello e Tagliamento), equivalenti ad un reggimento di fanteria.
Una centuria di motociclisti.
Nuclei sussistenza e sanità.

La struttura, con quartier generale nella zona di Chiusi (SI), e dopo una prima fase di selezione ed istruzione (tutto il personale era formato da veterani della M.V.S.N. reduci dai vari fronti), venne completata dall'arrivo dei mezzi e dei pezzi di artiglieria che, giunti nel maggio '43, andarono ad equipaggiare il Gruppo Carri "Leonessa", unità di punta della neonata 1a Divisione Camicie Nere "M" e il gruppo di artiglieria "Valle Scrivia" (dotato di 24 cannoni Flack 37 da 88 mm).

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