Due funzioni poco note della/lo zimmerit

Stamane mi sono imbattuto, mentre sfogliavo sull' autobus l' ultimo numero di TnT, rivista francese dedicata ai mezzi corazzati (il numero è dedicato in buona parte alla corsa alla superiorità tecnica perseguita dalla Panzerwaffe dal 1942-43) in due funzioni poco note della/lo zimmerit. In pratica, stando agli autori, l' applicazione dello strato di cellulosa e altri componenti sulle piastre dei carri oltre alla funzione, nota, di contrasto alle mine magnetiche o adesive, ottemperava ad altre due funzioni:
1) coibentazione del mezzo. In pratica fungeva da isolante termico per il veicolo, aspetto particolarmente utile quando impiegato a basse temperature. In teoria la funzione isolante si rivelava utile non solo per l' equipaggio e gli apparati interni, ma anche per ridurre lo stress del metallo a temperature molto basse.
2) antiriflesso. La superficie rugosa assorbiva maggiormente la luce, accentuando la mimesi. Inoltre, a quanto sembra (ma la fonte è diversa) le vernici erano tendenzialmente semilucide dato che quelle totalmente opache sarebbero state sviluppate nel dopoguerra. In merito, però, non saprei pronunciarmi con certezza.
Syas.:)

PS: per la gioia di zio Bender il numero 11 di Trucks and Tank o TNT, la rivista francese di cui sopra, è dedicato alla Panzerwaffe 1946....
Syas.:)

per quello che riguarda la funzione di mimesi antiriflesso, un ufficiale tedesco è stato interrogato per ore su questo dettaglio dagli inglesi, che invece non degnarono assolutamente le prestazioni dei visori notturni.

Non so se con la superficie corrugata oltre che sfavorire l'adesione delle mine, volessero anche ridurre i riflessi di proposito, una cosa è certa, lo zimmerit faceva entrambe le cose

E se mi zimmerittassi la macchina?
Potrei aumentare l'isolamento e viaggiare più al calduccio...

:).
Farebbe sicuramente sciato....
In totale la zimmerittatura aggiungeva circa 192 kg complessivi al peso di un Panther. Con una decina di kg, a naso, dovresti cavartela.
Le due funzioni aggiuntive della pasta (eliminata, oltre che per ragioni produttive sembra per una serie di rapporti per i quali avrebbe facilitato l' incendio del carro, ma è solo una delle tesi talvolta riportate), spiegherebbero il diffuso utilizzo rispetto al solo impiego anti mina/esplosivi adesivi.
Syas.:)

Ciao bassho, credo proprio che quanto hai letto corrisponda al vero; sicuramente lo zimmerit veniva applicato per scongiurare il pericolo delle mine magnetiche, che poi questa pasta desse anche gli altri vantaggi, pensandoci sopra un' attimo, mi sembra quasi logico. Certo che quella del carrista era una vita grama, in africa i mezzi si arroventavano quasi, mentre sul fronte del est, diventavano delle bare di ghiaccio...

Murdock.Gil, 30/12/2008 12.03:

---

E se mi zimmerittassi la macchina?
Potrei aumentare l'isolamento e viaggiare più al calduccio...

---

Ci stavo pensando anch'io...

Saluti.:)
Rispetto ai fanti magari se la passavano meglio, in particolare rispetto ai rischi di beccarsi delle schegge o altro. Però piacevole non doveva certo essere. Tra fumi di benzina e di cordite... I peggio messi erano gli equipaggi dei cacciacarri di prima generazione (Marder etc). Manco dagli elementi erano protetti. La protezione dalle schegge era ridotta ed un colpo diretto mandava tutti al creatore (in media l' equipaggio di uno Stug poteva vantare una possibilità di sopravvivenza 7 volte superiore a quello di un Marder o altro cacciacarri scoperto). In genere andava meglio agli equipaggi degli Hornisse/Nashorn, dato che il Pak 43 e le ottiche gli permettevano di ingaggiare i bersagli ad almeno 1.500 metri con buone probabilità di successo.
Syas.:)

Vantaggi e svantaggi bassho...certo il fante era senza protezione e vulnerabile a tutto, ma anche la corazza poteva tramutarsi in una trappola mortale; penso che piu' che alla scheggia o al colpo in pieno, gli equipaggi temessero il fuoco, fuoriuscire da un carro in fiamme non era cosa facile e, le possibilita' di successo erano molto rare...ci sono parecchie fotografie che ritraggono relitti di corazzati con l' equipaggio carbonizzato e, personalmente le vedo come la conseguenza piu' terribile della guerra, deve essere atroce morire in questo modo disumano. Durante il primo conflitto mondiale gli aviatori spesso se colpiti, si suicidavano con un colpo di pistola pur di non dover perire tra i resti dell' aereo in fiamme.

Certamente. Va anche detto che circa il 50% delle vittime militari, morti e feriti, nelle due guerre mondiali è stata causata dall' artiglieria. Rispetto a quella, almeno, i carristi potevano contare su una protezione superiore (salvo sfiga).
Stando ad alcune descrizioni di un comandante di una brigata pesante russa a Berlino, dotata di JS2, il colpo in canna a tale fine lo tenevano da parte anche i carristi. Sempre che fossero ancora in grado di usarlo. Tra l' altro uscire da un JS2 era decisamente più complicato che da un T34 o da un Panther, visto che ci sono solo due accessi ed una botola frontale. In ogni caso non era una bella morte (sempre che ne esista una definibile come tale).
Syas.:)

Concordo con te sul fatto che non ci sia una morte "bella", ma quella per conseguenza del fuoco e' veramente spaventosa e, purtroppo questi poveri disgraziati rimangono lucidi fino all'ultimo istante di vita! D' altro canto il fuoco e' sempre stato utilizzato sia come arma di offesa che di difesa, la storia passata e' piena di tali esempi. Una delle fotografie a cui mi riferivo e' proprio di un carro russo, se la memoria non mi tradisce era di un T34 e, dalla botola aperta si vedeva chiaramente il pilota carbonizzato ancora seduto al suo posto. I carri russi pero' un piccolo vantaggio lo avevano, i loro motori erano a gasolio cosi' come quelli dei nostri 13/40 e, l' incendiabilita' di quel carburante non e' paragonabile alla benzina, combustibile utilizzato da quasi tutti gli altri corazzati presenti.

Vi assicuro che le ustioni sono terribili, io le ho provate e so di cosa parlo.

Fanno male red komet e, le conseguenze le hai "stampate" sul corpo per tutta la tua vita, sono cicatrici che non spariscono piu'!

Bassho ha scritto:

---

per la gioia di zio Bender il numero 11 di Trucks and Tank o TNT, la rivista francese di cui sopra, è dedicato alla Panzerwaffe 1946....

---

Caro Bassho, non mi perdo mai un solo numero delle riviste francesi che nomini e certo non mancherò di accaparrarmi anche TNT nuovo!

A proposito di riviste francesi ho da poco finito di leggere un Hors Serie della rivista Batailles dedicato alla testimonianza diretta di un ufficiale carrista della 9 panzerdivision ed egli racconta della sua personale grande considerazione per i fanti proprio per il fatto che subivano direttamente sulla loro pelle di tutto (dalla piaoggia alle schegge) ma anche che i fanti avevano spesso un vero e proprio terrore ad entrare nei panzer per il senso di claustrofobia e di "trappola" che il veicolo incuteva loro.
Insomma, ad ognuno i propri "vantaggi" e "svantaggi"...

Mi permetto di manifestarvi qualche perplessità sulla funzione di isolante termico della/o zimmerit.... a quanto ne so io questa pasta veniva applicata solo sulle superfici laterali die mezzi corazzati tedeschi e non su quelle superiori (che ritengo siano quelle più esposte al calore rovente del sole estivo così come siano quelle che dissipano di più in inverno)...

Per la verità anche su quelle orizzontali del vano trasmissione (Panzer IV-Stug). In alcuni casi anche su parafanghi e vano pilota-mitragliere (alcuni esemplari di Panzer IV) ma lì la funzione anti-mina era palese. Ripeto: era una nota in una rivista. Nemmeno le superfici inferiori, pavimento dello scafo e quelle laterali del treno di rotolamento (anche qui ci sono eccezioni per Stug, Sturmpanzer IV e Jagdpanzer IV 48/70 tavolta erano zimmerittati anche in quelle zone, salvo, ovviamente il pavimento).
Syas.:)