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Compatibilità munizioni 47/mm

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2006 09:17
22/12/2006 18:55
 
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Vorrei porre una domanda simile a quella che posi tempo fa a Gian Luca quando si parlava di munizionamento da 57/mm sul fronte russo.
Com'è noto, nell'imminenza dello sbarco Husky in Sicilia, il Regio Esercito equipaggiò un repato, mi pare un battaglione, con carri francesi SOMUA S.35 dotati di cannone da 47/mm di produzione Schnéider. Vorrei sapere se le munizioni italiane per il pezzo da 47/32 (carri M.40) erano compatibili col pezzo francese, oppure se si dovettero anche adottare stocks di munizioni francesi apposite.
Grazie.


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Luigi Del Rosso


Modificato da TANKIST 22/12/2006 18.59
Modificato da TANKIST 22/12/2006 19.01
22/12/2006 19:25
 
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Ciao, Luigi. In teoria no. Gli S35 erano dotati di un pezzo da 47/32-47/34 o 47/35 a seconda delle versioni. Doveva essere compatibile con il munizionamento italiano.
Va detto che le prestazioni del 47/34 francese erano nettamente superiori a quelle del 47/34 italiano.
Il 47/34 francese aveva una velocità di uscita alla bocca
di 687 m/s con munizionamento normale e di 875 m/s con munizio-
namento perforante.
Il 47/32 italiano aveva una velocità alla bocca con munizionamento perforante di 660 m/s. Le prestazioni migliori le offriva con il munizionamento HEAT (a carica cava) che alla bocca aveva una velocità di uscita di 250 m/s ma la velocità di uscita è indifferente per il munizionamento ad energia termica e non cinetica.
Le prestazioni perforanti del 47/34 erano le seguenti
100 m - 83 mm
500 m - 73 mm
1000 m - 62 mm
1500 m - 52 mm
Per converso quelle del pezzo italiano erano le seguenti:
100 m - 58 mm
500 m - 43 mm
HEAT - 112 mm entro 500 metri.
E' possibile che con munizionamento italiano le prestazioni del
pezzo francese degradassero, ma non credo in maniera così sensibile. Per converso potevano migliorare quelle del munizionamento italico. Va detto, però, che il proiettile AP francese era in tungsteno, un materiale abbastanza raro.
Syas. [SM=g27828]




Modificato da bassho 22/12/2006 19.37
22/12/2006 19:34
 
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Ti ringrazio molto. Questo dettaglio storico-tecnico è importante per la mia documentazione. Mi aiuterà a interpretare un buon ventaglio di particolari tattici e logistici.
Stampo immediatamente e allego ai testi.
[SM=g27811]
22/12/2006 20:13
 
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Ho controllato su un vecchio numero di Storia Militare e ho trovato un articolo di Nicola Pignato che tratta dei carri francesi utilizzati dal R.E.. Tra le altre notizie, è riportato il contenuto di una lettera dello S.M.R.E. al Ministero della Guerra, datata 11/9/1941, nella quale si richiede l'acquisto in Francia di 75.000 proiettili da 47mm perforanti per i SOMUA. Per inciso, questi carri non ebbero utilizzo bellico in quanto dislocati in Sardegna
ciao
22/12/2006 20:42
 
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Ciao, Giovanni. Sempre prezioso [SM=g27828] Ergo vennero usati (o commissionati) i proiettili francesi. Date le prestazioni superiori aveva anche senso. Ma 75.000 son parecchi però.
Syas [SM=g27811]

PS: buone feste, naturalmente.

PS2: curiosando ho letto una cosa interessante.
Per standard i proiettili perforanti (AP) di inizio conflitto dovevano tendere alle seguenti prestazioni:
penetrazione a 100 mm = 2 volte il proprio calibro.
penetrazione a 500-1000 mm = 1.2-1.5 volte il proprio calibro.
Ad occhio il 47/32 italiano restava sotto la norma mentre il pezzo francese rispettava lo standard (del resto era considerato tra i migliori pezzi anticarro d' Europa).
Con l' aumentare dello spessore delle corazze (e della loro inclinazione, che funge da spessore virtuale) vennero introdotti i proiettili APC o APBC le cui prerstazioni dovevano tendere a questo standard:
penetrazione a 100 m = 2.5 -3 volte il proprio calibro
penetrazione a 500-1.500 m 1.75-1.5 volte il proprio calibro.
Syas [SM=g27811]





Modificato da bassho 22/12/2006 21.02
23/12/2006 09:17
 
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Ringrazio anche Giovanni. Non immagini quanto sia interessante la tua precisazione, soprattutto la data.
Dunqure già dalla fine del '41 si considerava importante rinforzare i reparti di terra in Sardegna. Un anno e mezzo più tardi, dopo l'abbandono dell'Africa, i comandi dell'Asse presero in seria considerazione l'ipotesi di qualche attacco degli alleati verso la Sardegna. Interessante però che qualche misura venisse proposta già molto prima del '43.
Va tenuto conto che nel '41 il SOMUA S.35 era ancora uno dei migliori carri del mondo. 75.000 colpi di scorta sono tanti, certo. Tuttavia per gli italiani mettere le mani su un gioiello tecnologico come i carri francesi fu un gran colpo di fortuna. Modelli francesi di diveri tipi, ceduti dalla Wehrmacht, vennero esaminati a lungo da tecnici e progettisti italiani dopo il '40.
Ed anche il Renault R.35 fu scelto per riequipaggiare un intero reparto corazzato del Regio Esercito.
I tedeschi, del resto, non solo adottarono il carro S.35 francese per equipaggiare unità impegnate nella durissima lotta per il controllo dei Balcani. Ma lo trovarono talmente utile, da intervenire con modifiche alla cupolina del capocarro (che fu abbassata e dotata di portelli più semplici) e all'impianto radio (sostituito da uno di produzione tedesca).

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