03/01/2024 12:16 |
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| | | OFFLINE | Post: 6.504 | Registrato il: 20/09/2013
| Città: VIAREGGIO | Età: 70 | |
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A parte il Baka che era un mezzo specifico suicida senza nessuna possibilita' di ripensamento all'ultimo secondo da parte del pilota in quanto raggiungeva una velocita' prossima di 1000 Km/h dopo essere stato sganciato dall'aereo/madre generalmente un G4M BETTY, il Komet decollava con un carrello che si sganciava subito dopo l'involo e dopo aver raggiunto, anch'esso alla bella velocita' di circa 970 Km/h, lo stormo di bombardieri alleati, aveva solo il tempo di sparare in unico colpo i suoi razzi e forse qualche colpo con i cannoni da 30 mm, poi esaurito il carburante, planava e ritornava alla base toccando terra su un pattino che se i rimbalzi erano benevoli, consentiva il salvataggio del pilota; per il Natter, invece il decollo avveniva su una rampa di lancio in posizione verticale e una volta raggiunto lo stormo di bombardieri, anche qua alla velocita' di circa 1000 Km/h, sparava in unica salva i razzi contenuti nel muso, poi il pilota si doveva buttare col paracadute mentre l'aereo si divideva in due parti; la parte anteriore, con l'abitacolo del pilota era "a perdere", la parte posteriore con il prezioso motore, ricadeva con un paracadute e si sarebbe dovuta salvare secondo le intenzioni del progettista; una cosa era certa: le possibilita' di sopravvivenza per il pilota erano nulle nel primo caso, e molto scarse negli altri due......
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