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LCVP Italeri 1/35 radiocomandato

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2018 09:53
04/02/2018 09:53
 
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Cenni storici.

Andrew Higgins iniziò la sua attività industriale nel settore del commercio del legname, ma gradualmente passò alla costruzione di imbarcazioni. Con grande fortuna per Higgins, il Corpo dei Marine degli Stati Uniti, sempre interessato a trovare modi migliori per sbarcare uomini sulle spiagge e frustrato dal fatto che la Marina non potesse soddisfare le sue esigenze, iniziò a manifestare interesse per le costruzioni di Higgins. Testata nel 1938 dalla Marina e dal Corpo dei Marines, il modello Eureka superò le prestazioni della barca progettata dalla Marina. Soddisfacente per molti aspetti, il principale inconveniente della barca era lo sbarco possibile solo dai fianchi dell'imbarcazione. Tuttavia quello era il miglior modello disponibile e fu messo in produzione; definito come "mezzo grande da sbarco per personale", venne abbreviato come LCP (L). L'LCP (L) aveva anche due posizioni di mitragliatrice a prua. L' unico modello in scala 1/35 che mi risulti esista è il Revell, che riproduce un LCP (L) utilizzato per le incursioni dei sommozzatori. Probabilmente traendo ispirazione da alcuni modelli della marina giapponese, l' evoluzione naturale fu quello di dotare il mezzo da sbarco di una rampa abbattibile a prua: nacque cosi il nostro piccolo ma glorioso LCVP.

Con poco più di 36 piedi (11 m) di lunghezza e poco meno di 11 piedi (3,4 m) di larghezza, lo LCVP era piuttosto piccolo: spinto da un motore diesel di 225 cavalli a 12 nodi risentiva molto delle onde, causando spesso mal di mare agli uomini trasportati. Poiché i suoi fianchi e il retro erano in compensato, offriva una protezione limitata dal fuoco nemico ma riduceva anche i costi e faceva risparmiare acciaio. La barca poteva contenere un plotone di 36 uomini, oppure una jeep e una squadra di 12 uomini, o 8.000 libbre (3,6 tonnellate) di carico. Il suo pescaggio superficiale (3 piedi a poppa e 2 piedi e 2 pollici a pruai) permetteva di arenarsi facilmente sulla spiaggia facilmente anche perchè lo scafo piatto ma opportunamente disegnato a poppa proteggeva l'elica dalla sabbia e da altri detriti. La rampa d'acciaio nella parte anteriore poteva essere abbassata rapidamente. Era possibile che la barca sbarcasse rapidamente uomini e rifornimenti per poi tornare verso la nave per un altro carico entro tre o quattro minuti.

La mancanza di protezione era effettivamente un problema, ma nonostante questo durante il conflitto furono costruiti più di 23.000 LCVP, sia dalla Higgins Industries che da altre ditte su licenza tra il 1942 e il 1945. Il termine LCVP nasce come hull classification symbol (simbolo di classificazione di scafo) dell'US Navy, ma è usato talvolta per estensione anche per indicare mezzi di questo tipo da marine di altre nazioni. L'equipaggio era costituito da pilota, meccanico e marinaio. Questi ultimi due, durante le operazioni svolgevano il compito di mitraglieri utilizzando le due armi di cui disponeva l'imbarcazione. In alcuni casi veniva imbarcato, su pochi mezzi, un quarto uomo che aveva la funzione di segnalatore o di comandante dell'intera ondata di mezzi da sbarco. Di solito i soldati prendevano posto nell'imbarcazione in alto mare scendendo, con l'aiuto di una rete posizionata sulla fiancata della loro nave trasporto, verso il mezzo che li attendeva al suo fianco. Anche il veicolo poteva venire caricato sul mezzo, sempre al largo, con le gru della nave. Gli LCVP furono utilizzati su tutti i fronti del conflitto, sia nella Campagna del Pacifico che negli sbarchi avvenuti in Nordafrica e in Europa (Sicilia, Anzio/Nettuno, Normandia, sud della Francia). Durante il solo sbarco in Normandia furono impiegati 1.089 LCVP.

Lunghezza: 11 m (36 ft 3in)

Larghezza: 3,3 m (10 ft 10in)

Pescaggio: 0,9 m (poppa) - 0,8 m (prua)

Velocità: 9 - 12 nodi.

Armamento: 2 mitragliatrici da 7,7 mm (.30 in)

Equipaggio: 3

Peso a vuoto: 8,5 t

Peso a pieno carico: 12,4 t

Autonomia: 200 km a 9 nodi

Motore: 2 Diesel Gray Marine da 225 hp oppure 2 Hall-Scott a benzina da 250 hp

Capacità: 36 soldati - un veicolo da 2.722 kg (6,000 lb) oppure 3674 kg (8,100 lb) di materiale.

Il modello.

Il modello nato come statico si presta abbastanza agevolmente a una conversione RC ; l’ unica mia raccomandazione è quella di sempre: sostituire tutto ciò che è fragile!

Analogamente a quanto fatto per lo LCM ho quindi sostituito l’elica Italeri con una Amati da 20 mm (filettatura M2) e il timone con uno autocostruito (in ottone da 0,5 mm). Anche tutti i componenti estetici inerenti assali e timoneria vanno sacrificati per rendere il tutto più robusto e per evitare di raccogliere alghe e detriti vari. Le cerniere della rampa sono le originali in plastica.

Per l’assale ho scelto un semplice tubo di ottone Øe3 e Øi2 e un tondino d’ottone Ø2; il giunto è un tubetto di silicone; il motori e il regolatore provengono invece da un servo standard cannibalizzato.

Un piccolo ATtiny85 interagisce con il servo del portellone lavorando su due parametri:

-Regolazione della velocità di discesa e di salita del portellone.

-Regolazione dell’escursione della rotazione angolare del servo.

Inoltre le posizioni del portellone sono indipendenti dalla posizione dello stick del radiocomando; il servo incrementa o decrementa la sua rotazione fino a quando la cloche è tutto avanti o tutto dietro. In questa maniera posso usare trasmittenti molto semplici, cioè senza regolazioni di fine corsa, e soprattutto posso avere rotazioni molto superiori ai 90° tipici.

Qui potete trovare il file per Arduino.

Ecco alcune foro:





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