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S-100 Schnellboot Italeri 1/35 radiocomandato

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2018 10:36
14/01/2018 10:36
 
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Buona domenica a tutti,
vi presento un altro modello dei miei.

Tra le conseguenze del Trattato di Versailles ci fu una severa limitazione alle costruzioni navali tedesche. Il naviglio leggero aggirava tali limitazioni, per cui lo sviluppo delle motosiluranti cominciò già alla fine degli anni 20, con un disegno basato su uno yacht civile, ma adattato per il trasporto di due siluri: si trattava della S-1. L'evoluzione proseguì fino a raggiungere, nei modelli più avanzati, i 35m di lunghezza e le 100 tonnellate: anche l’armamento secondario fu progressivamente aumentato. La costruzione era composita, con bagli in alluminio e fasciame in legno. Con la serie S-100 comparve la caratteristica tuga corazzata, divenuta una necessità a causa del rafforzarsi della superiorità aerea alleata, e l’intensificazione degli attacchi aerei a bassa quota. Recentemente Italeri ha messo in vendita il modello della serie precedente, cioè la serie S-38.
Le Schnellboote della Kriegsmarine avevano quali bersagli principali i convogli alleati e, durante la Seconda guerra mondiale, circa 230 unità affondarono 101 navi mercantili per complessive 214.728t. Non mancarono però i bersagli prettamente militari e gli equipaggi si aggiudicarono la distruzione di 12 cacciatorpediniere, 11 dragamine, 8 unità per operazioni anfibie, 6 motosiluranti, due cannoniere, una torpediniera, un posamine e un sommergibile. Risultati considerevoli vennero ottenuti anche con le mine: 37 mercantili per complessive 148.535 t, un cacciatorpediniere, due dragamine e 4 unità da sbarco.
In tutto, si può ascrivere all'operato delle Schnellboote l'affondamento di 187 navi nemiche. Queste motosiluranti operarono nella Manica, nel Baltico, nel Mare del Nord, nel Mare di Barents, nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Le S-boote, che gli inglesi chiamavano E-boats (Enemy Boats, battelli nemici), entrarono in azione il 10 maggio 1940, quando danneggiarono gravemente il cacciatorpediniere HMS Kelly, e nella notte tra il 20 e il 21 giugno iniziarono la loro attività contro il traffico mercantile britannico. Ben presto i marinai cominciarono a parlare di "E-Boats Alley" (Viale delle motosiluranti), in quanto, soprattutto per distogliere i reparti aerei della RAF dalla difesa aerea, i motoscafi tedeschi attaccavano incessantemente e in pieno giorno. La situazione mutò quando anche gli inglesi poterono mettere in mare una forza di motosiluranti e motocannoniere. Tuttavia le S-boote continuarono a combattere accanitamente fino alla fine del conflitto e, unitamente ai sommergibili, furono le ultime ad arrendersi.

Il modello è così grande che sua conversione RC è un piuttosto semplice: lo scafo dislocante lungo un metro permette ampia libertà di scelta nelle disposizioni interne dei componenti.
Dal punto di vista puramente costruttivo consiglio di sigillare le due metà scafo con una colata di resina epossidica piuttosto abbondante.
Più delicata risulta invece la scelta dei motori e la loro disposizione. Come abitualmente faccio, anche con questa Schnellboot ho mantenuto il numero dei motori originali e ho tentato di non modificare sensibilmente il diametro delle eliche. Queste sono piuttosto grandi e quindi ho dovuto aumentare la coppia dei motori riducendo il loro numero di giri scegliendo dei RS-380 con riduzione 1:3. Per la trasmissione alla fine ho utilizzato delle pulegge e degli O-Ring: soluzione economica, silenziosa e che permette molte libertà nella scelta delle distanze fra gli assi in rotazione. Poichè l’O-Ring introduce delle spinte radiali, dopo aver avuto parecchi problemi di grippaggio, raccomando di non lavorare mai con boccole di ottone su alberi in ottone ma di introdurre da qualche parte del bronzo.
Nonostante la riduzione introdotta, i motori scaldano parecchio. Per questo ogni motore è raffreddato ad acqua prelevata da una propria presa dinamica in chiglia.
Per chi volese approfondire le conoscenze sui motori elettrici per uso modellistico rimando alla pagina del mio sito ad essi dedicata (qui).
I timoni sono gli originali Italeri ma i due laterali non servono per riprodurre l’effetto Luersen per il quale vennero concepiti (qui). Tramite un altro canale è comunque possibile in virata escludere il motore interno per diminuire il raggio della manovra.

Particolare dei timoni:



Particolare zona elica e timoni:



Motori con pulegge di riduzione, sistema di raffreddamento e sonda per rilevare acqua a bordo:



Con una batteria PoLy 7.4V 5000mAh ho un’autonomia di circa un’ora a massima velocità.
Tramite un ATtiny85 mediante l’Arduinomultinaut è possibile gestire le seguenti funzioni:
- Accensione luci di navigazione.
- Accensione sirena (buzzer).
Inoltre un’uscita rileva la presenza di acqua a bordo. In tal caso la luce di poppa lampeggia.

Qui la diposizione dell'elettronica di bordo con l'ESC per il motore centrale, l'ESC per i due esterni, il servo del timone, il servo dei motori esterni, la ricevente e il circuito dell' ATtiny85.



..e il modello:



[Modificato da mojolibeppe 14/01/2018 10:36]
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