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Bofors 40 mm. Zvezda/First to Fight

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2016 13:37
02/11/2016 18:51
 
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Inizio il mio percorso nel Forum con questo progettino… un cannone leggendario. Non avete mai visto “1941” di Spielberg?

Il cannone antiaereo Bofors da 40 mm è stata probabilmente l’arma antiaerea più longeva e più utilizzata di tutti i tempi. Prodotto in migliaia di esemplari durante la Seconda Guerra mondiale da Polonia, Gran Bretagna, Canadà, Stati Uniti e Australia (i sovietici svilupparono un cannone antiaereo di 37 mm., assai somigliante al Bofors, nei fatti una copia), dovette essere un’arma di indiscutibile qualità, se la sua vita si è prolungata fino ai giorni nostri. Venne progettato e costruito dalla ditta svedese Bofors nei primi anni trenta e finì con l’equipaggiare molti contendenti della Seconda Guerra mondiale, tedeschi compresi. A partire dagli anni cinquanta le versioni del vecchio Bofors da 40 mm. L/60 vennero attualizzate (anche se le trasformazioni non furono poi tante) e il cannone, così ringiovanito, venne adottato da moltissimi paesi, sino ad arrivare al più recente L/70 -designato come arma contraerea leggera standard della NATO- che continua in servizio attualmente. Tanto per fare un esempio, il M247 “Sergeant York” statunitense è equipaggiato con un paio di questi cannoni.



Eccolo qua! È il Bofors da 40 mm. Mk I britannico, in questo profilo nell’assetto da trasporto, con la protezione metallica sul vassoio di alimentazione (si chiama così?). Questo esemplare sfoggia gli alimentatori elettrici per il tiro automatico, che il mio non avrà.



Un altro Mk. I british, questa volta a Malta nel 1941. L’alimentatore elettrico è l’aggeggio sopra il piede dell’artigliere seduto. Questo esemplare sembra essere mimetizzato, cosa insolita per un Bofors inglese.



Una delle fotografie ispiratrici del progetto. Finalmente un Bofors senza alimentatori elettrici… Da qualche parte del fronte nordafricano, la didascalia dice che nel 1942.

Che io sappia, in scala 1/72 esistono pochi modelli del famoso Bofors da 40 mm. Uno, il più veterano, è in realtà in 1/76 ed appartiene alla casa Airfix. È uno stampo del 1976 e si nota. Non si può approfittare molto… L’unica nota positiva e che rende unico questo modello è che comprende anche il Morris CDSW dell’esercito britannico, che venne ideato appositamente per rimorchiare questi cannoni.
Ci sono poi due modelii “artigianali”: il Bofors di Planet Model, in resina e fotoincisi, che conosco unicamente per riferimenti di Internet e che probabilmente è l’esemplare migliore e più particolareggiato in questa scala (ma anche il più caro) e un altro, di Wespe Model, sempre in resina ma di minor qualità.
Gli ultimi modelli -questa volta di plastica- ad apparire sul mercato sono stati la versione di Zvezda, della sua bella serie Art of Tactic, e quello di First to Fight, che riproduce magistralmente la versione polacca del Bofors del 1939 (che è poi quella, di preda bellica, che usarono maggioritariamente i tedeschi). Con una documentazione minimamente dignitosa e coi diversi aftermarket que esistono sul mercato, a partire da questi due ultimi modelli si può realizzare un lavoro veramente carino. Peccato che il Bofors si veda così poco nei Forum di internet e nelle esposizioni. È vero che il mitico 88 tedesco è stata l’arma contraerea che ha fatto sognare generazioni di modellisti, però…



Il vecchio Airfix con il nuovo box art.



Il Bofors di Zvezda. Un modello più che onesto.



Quello polacco di First to Fight, una vera chicca. Però è un modello assolutamente iniziale…

Per realizzare il mio modello, ambientato in un aerodromo britannico di fortuna da qualche parte nel deserto libico/egiziano (di quelli che passavano da uno all’altro dopo le offensive e contraffensive relative), ho utilizzato come base il pezzo di Zvezda, buono nei dettagli, ed il cannone di First to Fight, decisamente superiore a quello della ditta russa e con questo totalmente compatibile. Poi i fotoincisi di Armory e i figurini di Dan Taylor. Meno male che il modellismo è l’unico vizio che mi rimane, perché finora ho speso 35 euro per questo mini-progetto!

Mi spiace non poter farvi vedere gli sprue, perché l’ansia di cominciare a staccare i pezzi, limarli, pasticciarli e incollarli è stata più forte di qualsiasi considerazione di cortesia… Sarà per la prossima volta.





E queste sono le prime immagini della creatura. Manca il dettaglio dei cerchioni delle ruote anteriori (scrath)e i picchetti laterali che assicuravano al suolo il pezzo.



Et voilà! Cerchioni fatti! Le foto sono piuttosto orrende, mi rendo conto. Nonostante aver lavorato tutta la vita con la grafica, la fotografia non è il mio forte. Vivendo all'estero, anche il mio italiano si è un po' arrugginito in questi anni... Se cogliete qualche espressione strana, non stupitevi. Cercherò di migliorare.

Grazie per l'interesse.

Fabri
03/11/2016 12:14
 
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Bel lavoro di montaggio [SM=g27811] Vista la qualità ci sarebbe qualche linea di stampaggio ancora da eliminare... [SM=g27823]
Francesco

- Tutti avevano la faccia del Cristo
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Tutti portavano l'insegna del supplizio
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e nella gola il pianto dell'ultimo addio - Anonimo

04/11/2016 09:04
 
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Finalmente un bel post con un po' di storia, la recensione dei modelli reperibili ed un modello ben realizzato: bravo!
Cesare
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06/11/2016 13:13
 
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Grazie per le buone parole!
Vado avanti...

Il modello in questione è realmente piccino, bisogna andarci piano.



Le prime fasi della pittura:
1) Imprimazione (si dice così?) in grigio con surface primer di Vallejo.



2) Base di Light Stone di AK interactive, una marca spagnola. Era questo uno dei colori usati dai britannici nei primi anni della guerra sul fronte africano e mediterraneo per veicoli, blindati e artiglieria. La foto è orribile, mi spiace.



3) Base brillante (è la versione iberica del celebre future: una cera per palchetti che si vende in una famosa catena di supermercati…), perfili con olio raw umber e un leggero dry brush di Light Stone + Light Moka, giusto per risaltare qualche rilievo e dare un po’ di luce. Il fatto è che non si tratta di un veicolo o un carro: le superfici sono minute e le abituali tecniche (pre-ombreggiatura, bianco e nero, modulazioni, ecc.) sono un po’ inutili. Meglio affidarsi al vecchio stile.



E questo è tutto, per il momento. Saluti da Barcellona,
Fabri
07/11/2016 11:13
 
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Peccato per le foto che vanificano il lavoro... [SM=g27819]
Francesco

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12/11/2016 07:57
 
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Veramente ben fatto!

Paolino
"ITERUM RUDIT LEO"

12/11/2016 14:31
 
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Caspita bel montaggio a prova di diottrie [SM=g2915775] [SM=g2915775]



Ei fu siccome immobile, piovigginando sale, e sotto il melograno urla e biancheggia il mar


http://www.blitzonplastic.blogspot.it/
17/11/2016 01:37
 
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Grazie per le generose opinioni. Dopo qualche giorno di pausa (lavoro, studi, ecc.) riprendo l’attività a 1/72. Ci si incammina verso la fine. Il Bofors è bell’e finito, mi pare.





Scrostature, polvere, utensili, proiettili e canna dipinti.





Particolare della canna. Soft Black ripassato con grafite.
Si può fare di meglio, è ovvio. Però, dato che è il primo modello che faccio dopo un sacco di tempo, non sono del tutto scontento. Anzi. Bisogna andare piano piano, in tutti i casi. Come quando uno si recupera da un’immobilità forzata…

La base

Mi piace costruire una basetta ai miei modelli, qualcosa che li collochi nello spazio e nel tempo… Dei figurini, degli oggetti, qualcosa di minimo, in tutti i casi. E, dato che i soldi se ne sono andati con i kit, le maledette fotoincisioni e i figurini in resina, la basetta è di quelle economiche: un pezzo di legno di pino 12 x 14 x 2 che avevo a casa. Oltretutto, più grande non mi entra nella vetrina.





Il circolo delimita lo spazio della postazione, realizzata con casse, sacchi di sabbia, bidoni vuoti, qualsiasi cosa che servisse alla bisogna. Per ragioni di spazio in vetrina, sarà un po’ più piccola che nella realtà. Insomma, una licenza poetica. Magari esistevano piazzole così piccole, va a sapere… Sei o sette metri di diametro, ho calcolato.
E questo è tutto, per il momento.

Ciao,

Fabri
17/11/2016 22:32
 
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Bellissima pittura, mi piace molto!

Paolino
"ITERUM RUDIT LEO"

18/11/2016 13:37
 
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Dioramista per sbaglio
Molto molto carina!! complimenti!!

ciao

Lorenzo

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"Egli (Tiepolo) è tanto operoso quanto veloce, sarebbe difficile contare le opere uscite dalle sue mani." P. J. Mariette

http://modellismoperpassione.blogspot.it
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