Non penso, le postazioni che hai visto facevano parte di un altro complesso difensivo, più arretrato.
La linea Cadorna partiva più o meno dalla Val d'Ossola e terminava al Passo dell'Aprica; il settore bergamasco vicino a me è l'ultimo pezzo, il Passo di Caronella è il punto più a est del confine tra Bergamo e Valtellina e l'ultimo punto fortificato.
La Cadorna nasce dalla convinzione dell'omonimo generale nella possibilità di un attacco delle truppe austro-tedesche passante per la Svizzera; venne costruita una prima linea di sbarramento sulle Alpi Retiche e una seconda passante per le Alpi Orobie, sfruttando al massimo il terreno impervio. Infatti le opere si trovano tutte in corrispondenza dei passi e valichi, lasciando sguarnite le cime delle montagne al contrario degli appostamenti sul gruppo dell'Adamello e dell'Ortles-Cevedale, dove gli ampi ghiacciai permettevano spostamenti in massa, seppur estremamente pericolosi. Da me la salita delle cime dal versante valtellinese, quindi quello di un possibile attacco, è molto impegnativa e gli attaccanti avrebbero dovuto per forza incanalarsi nelle strette valli per poter raggiungere e superare i valichi fortificati divenendo facili bersagli per i difensori. Attraversare direttamente le montagne sarebbe stato estremamente difficile, in particolare nei tratti più a est. Ancora oggi molti di questi itinerari sono a carattere puramente alpinistico e si svolgono sul famoso "sfasciume orobico", ovvero montagne di detriti e rocce rotte estremamente friabili e taglienti intervallati da gole e baratri altissimi, che hanno tradito anche gli alpinisti e escursionisti più esperti.
Ovviamente tutto fu abbandonato dopo la Grande Guerra in quanto divenne un sistema difensivo inutile e inefficace con l'avvento della motorizzazione e dell'aviazione. Nella Seconda Guerra Mondiale qualche costruzione venne utilizzata come rifugio per partigiani e contrabbandieri ma non ebbe alcun impiego bellico degno di nota.
[Modificato da vista_85 27/06/2014 21:19]
Dario