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REGGIANE RE 2000/2001/2002/2003/2005

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2020 22:31
09/05/2014 13:48
 
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se non ricordo male all'aeroporto di Reggio Rmilia hanno un Reggiane 2000 funzionante.
bellissimi.
ciao ciao
p.s. Hai anche il prototipo a reazione con motore tedesco?
il famoso prototipo scomparso.
[Modificato da Marco-64. 09/05/2014 13:49]




"Non condivido la tua idea ma combatterò perchè tu la possa esprimere"
Voltaire
09/05/2014 14:15
 
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REGGIANE CON MOTORE A REAZIONE?

C'e' una leggenda su un motore a reazione installato sul Reggiane, ma si parla di RE 2007, leggi un po' qua:

MISTERI E LEGGENDE

ATTENTI AL "RE 2007"


Ultimamente, su alcune riviste specializzate, sono apparsi articoli relativi al Reggiane RE 2007.
Ora, come vi sarete accorti, tale velivolo non appare nella lista dei velivoli di cui intendiamo parlare nel sito e questo per una ragione molto semplice: il RE 2007 non è mai esistito!

Sorpresi? E perché mai? Il nome Reggiane è sempre stato al centro di leggende e misteri grandi e piccoli ed il 2007 è, appunto, uno di questi.
Ora, il "RE 2007" sta alla storia aeronautica come le "teste di Modigliani" a quella dell'arte. Il fatto è che il predetto reattore non è mai esistito e nessuno più di noi, perdutamente innamorati dei velivoli Reggiane, desidererebbe il contrario.
Purtroppo la ricerca storica deve basarsi sui fatti, non sui desideri ed i fatti sono chiari e riassumibili in alcuni punti che ci permetteremo di esporre:


Abbiamo letto che il progetto del "RE2007" sarebbe stato ottenuto "modificando il progetto del precedente Re. 2006"; ebbene, trattandosi di aerei totalmente diversi, più che di modifica si dovrebbe parlare di progetto ex novo per il quale, nella migliore della ipotesi, potrebbero essere utilizzati alcuni dei calcoli già esistenti per il 2006;


Abbiamo letto che il 2007 avrebbe portato la MM 541; questa risulta, negli elenchi delle MM assegnate dalla Regia Aeronautica, corrispondere al secondo prototipo del RE 2006 (quello mai costruito e neppure iniziato). Tenuto conto, poi, che secondo certa "letteratura" i lavori progettuali sarebbero stati avviati a partire dall'Ottobre 1943 resta da chiedersi chi avrebbe riassegnato la MM al nuovo progetto: sicuramente non gli Enti competenti della R. A. e neppure quelli della nascente A.N.R. che, per inciso, non ebbe mai a seguire norme per l'assegnazione di codifiche a livello di MM. A riprova si ricordi che nessuno dei velivoli prodotti per conto ANR ebbe la MM, con l'eccezione di quelli impostati in linea al momento dell'Armistizio a fronte di commesse emesse dalla R.A.;


Abbiamo letto che la costruzione del prototipo avvenne presso l'Officina Sperimentale di Correggio; il che è impossibile perché l'Officina Sperimentale era a Reggio Emilia, non distante dall'attuale palazzina dell'aeroclub. A Correggio le Reggiane avevano avuto l'autorizzazione ad occupare una palestra all'interno della quale venne effettivamente assemblato il RE 2006. A margine un curioso aneddoto: completato il velivolo, si pose il problema di farlo uscire dal locale e fu quindi necessario "allargare" l'ingresso demolendolo;


Abbiamo anche letto che le parti costruite del 2007, insieme al prototipo del 2006, il 12 ottobre 1944, sarebbero state concentrate a Taliedo; con quale mezzo tali parti sarebbero state spostate da Correggio a Taliedo? Lo chiediamo perché il prototipo RE 2006 fu caricato su un rimorchio e trainato con un trattorino "Balilla" (avete presente che cos'era il "Balilla"?) - unico mezzo reperito dalle Reggiane per la bisogna - e condotto a destino da due eroici, è il caso di dirlo, dipendenti dopo un viaggio inenarrabile.


Abbiamo letto che i reattori Jumo 004 sarebbero giunti troppo tardi per poi essere venduti sottobanco da militari tedeschi nel dopoguerra ed uno di essi sarebbe quello esposto a Vigna di Valle. Non sappiamo, francamente, se i motori Jumo 004 siano stati o meno venduti dai militari tedeschi. Ci pare più plausibile che l'origine del 004 reperito dall'Ing. Ambrosini e poi finito a Vigna di Valle, sia identificabile nella presenza di bireattori Arado, operativi sulla fronte italiana negli ultimi mesi di guerra;


Per impostare ed avviare un progetto come quello del "RE 2007" dovrebbero esistere decine se non centinaia di disegni, calcoli e corposa documentazione burocratica. Possibile che non ne sia rimasta traccia? Secondo certa "letteratura" gli Alleati avrebbero razziato la documentazione, cosa che fecero anche per il progetto RE 2005 R, ma pare strano che mentre per il 2005 R sono emersi documenti di fonte inglese nulla sia sinora stato trovato negli archivi statunitensi e in quelli britannici relativamente al jet Reggiane. Neppure nei fondi relativi all'ANR/RSI conservati a Roma e neppure in quelli tedeschi è emersa traccia del 2007. Sembra decisamente strano.
Esiste però il famoso trittico disegnato da Giuseppe Cometti….. peccato che lo stesso Cometti ebbe a dichiarare che il trittico venne da lui eseguito nel dopoguerra su richiesta dell'Ing. Longhi e quindi non possiamo certo annoverarlo tra le prove a favore;


Un progetto come quello del "RE 2007" avrebbe richiesto l'attenzione di un team ben assortito ed organizzato; la sola geniale e vulcanica personalità dell'Ing. Longhi non sarebbe stata sufficiente a portare avanti tale impresa. Se accettiamo tale presupposto, resta difficile da capire perché nessuno dei protagonisti del periodo - tecnici e manager da Alessio a De Prato passando per Maraschini - ricorda di aver mai sentito parlare del reattore in questione;


Abbiamo letto di come i tedeschi, visto il progetto del 2007, sarebbero caduti in preda ad un fenomeno di "amore a prima vista". Perché mai, in tale fase del conflitto, i tedeschi avrebbero dovuto provare un "amore a prima vista" per il reattore italiano quando in Germania progetti altrettanto validi erano in fase di più o meno avanzata realizzazione?


Le Reggiane sarebbero state, nel periodo post armistiziale, in grado di affrontare un simile sforzo? Abbiamo paura che la risposta sia negativa. Non dimentichiamo che il periodo in questione vide la Direzione costretta a barcamenarsi, spesso in modo funambolico, tra tedeschi, fascisti e partigiani; la situazione finanziaria si fece sempre più critica man mano che gli occupanti annullavano le commesse ex R.A. ancora in essere, tanto che il RE 2006 ebbe sola ragione di esistenza nel giustificare l'opposizione alle requisizioni di macchinari ed al trasferimento coatto delle maestranze; il bombardamento del Gennaio 1944 aveva poi annichilito le residue capacità produttive mentre i macchinari erano ormai decentrati o inattivi e chiusi in depositi. Con tutto l'amore che portiamo al nome Reggiane ci sentiremmo di escludere che un progetto di tale portata potesse seriamente svilupparsi in simili condizioni.



In realtà gli articoli recentemente pubblicati peccano, a nostro umile parere, di una certa ingenuità che emerge dallo stesso contenuto: da un lato si scrive che il "RE 2007" avrebbe garantito, da calcoli, prestazioni di tutto rispetto in termini di velocità e salita e nella conclusione si scrive che "… risulta invece deficitario per motorizzazione…. ". Che significa?
Abbiamo anche letto che "… ci si è limitati a riferire quanto risulta dalla documentazione pubblicata …". Bene, però… contrariamente a certi soloni che pretendono ricerche d'archivio e scoop sensazionali, noi sosteniamo che un articolo basato su lavori di altri ricercatori ha una sua valenza positiva all'unica condizione che le fonti siano quelle giuste, che siano aggiornate e sottoposte a controllo incrociato; almeno questo è l'approccio che seguiamo per scrivere e finora non ci siamo mai trovati male.
Ora, tra le fonti citate nell'articolo mancano le sole veramente indispensabili: i testi di Sergio Govi e, aggiungeremmo, la biografia di Tullio De Prato; se l'Autore di certi articoli avesse consultato tali fonti che, ripetiamo, sono le uniche veramente documentate, non sarebbe incorso in un simile incidente.
Ciò che è curioso è che anni or sono, e noi quarantenni non l'abbiamo scordato, si scatenò un putiferio sul caso "RE 2007", un parapiglia a livello nazionale che coinvolse personaggi Reggiane, giornalisti, storici e ricercatori con il risultato finale che la leggenda del jet Reggiane ne uscì a pezzi.
Evidentemente l'Autore di certi articoli è troppo giovane per aver vissuto, seppur da spettatore, tale querelle.
Cosa resta dunque di questa colossale e ben architettata bufala?
Sicuramente il dubbio sulle ragioni che portarono l'Ing. Longhi ad architettarla. Per certo l'Ing. Longhi doveva aver conoscenza dei progressi tedeschi nel campo del volo a reazione, magari prima che i vari Me. 262 divenissero operativi. Certamente la sua mente fervida e dinamica avrà accarezzato l'idea di realizzare il "suo" aviogetto e magari l'aveva anche idealmente impostato ma da qui al sostenere che il "RE 2007" fu una realtà….
Quindi: perché il "RE 2007"? Per dare una risposta dovremmo addentrarci troppo in profondità nel territorio dei "se" e dei "forse" e, in assenza di documenti, preferiamo, almeno per il momento, lasciare ad altri tale diletto.
Di positivo vi è che una grande lezione fu impartita a tutti noi; nel campo della ricerca storica pazienza, accuratezza, diffidenza ed umiltà sono doti indispensabili.
Comunque sia, se il "RE 2007" esistette veramente solo il tempo lo potrà dire ma solo ed unicamente se emergeranno prove documentali ed in quel caso noi saremo il team più felice al mondo.

Quindi un consiglio: fate sempre molta attenzione a ciò che leggete e…. occhio alle fonti!



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belli!
ho avuto la fortuna di conoscere e fare amicizia con uno dei collaudatori di parte di questa serie... che storie! [SM=g2915747]
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davvero?

e tu, allora, racconta
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beh....
intanto, fu l'unico sopravvissuto alla guerra della sua squadriglia originaria.
questo perché venne scelto dalla reggiane come collaudatore presso gli stabilimenti, non per altro.

il motivo per cui ebbe questa botta di fortuna merita di suo di venir raccontato:
durante il test in volo di un impianto di un apparecchio, salendo in quota, svenne.
l'aereo mise il muso giù accelerando sempre più, fino al distacco esplosivo dei finestrini laterali. il botto lo riportò alla coscienza, e a riprendere le redini fino all'atterraggio.

qui, rileggendo i sui appunti sul cosciale, si accorse che la calligrafia peggiorava col salire della quota, fino a diventare illeggibile...
quindi il primo impianto da verificare era quello dell'ossigeno!

l'analisi piacque, e venne distaccato lontano dal suo gruppo di volo, scampando alla mattanza.



era un tipo decisamente simpatico, alla mano nonostante fosse un signore vero, di censo come di educazione. le nostre diversità erano tante e tali da sembrare impossibile legassimo anche solo il tempo necessario a salutarci sul piazzale di volo, e invece nacque un bel rapporto, che la vita e i suoi incagli ineluttabili hanno interrotto, peccato.
09/05/2014 19:19
 
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bella storia,davvero
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REGGIANE RE 2003 BIPOSTO DA ADDESTRAMENTO (autocostruzione con aggiunta del secondo abitacolo)

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REGGIANE RE 2005 SAGITTARIO (autocostruzione composta da muso, presa d'aria carburatore, radiatore ventrale, armamento alare partendo da RE 2001)

[Modificato da AKAGI54 09/05/2014 21:24]
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