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Il forestiero e gli americani

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2013 16:17
21/07/2013 21:43
 
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Ciao a tutti! Con questo topic vorrei raccontarvi due storie vere di guerra che mi ha raccontato mio nonno.

Storia numero uno:

Ai tempi della guerra, nel '43, mio nonno era un ragazzino tra i 9 e i 10 anni che viveva nella bergamasca. Suo padre era un minatore e, mio nonno, per portar in casa qualche spicciolo in più, lavorava come corriere per trasportare carne e formaggi. Partiva la mattina presto, quando ancora c'era buio, per non farsi scoprire e utilizzava le piccole stradine in mezzo ai boschi, trascinando il suo piccolo carrellino pieno di carne o formaggio. Un mattino, percorrendo la solita stradina, incontrò un'uomo proveniente dalla Slovacchia, di cui non si sapeva se era un prigioniero o un disertore. Si sapeva solo che stava fuggendo da qualcuno. Mio nonno, ovviamente, era spaventato, ma l'uomo lo rassicurò e lo aiutò a trasportare parte di ciò che trasportava e, come ricompensa, mio nonno gli lasciava qualche pezzo di carne o di formaggio. Questi incontri andarono avanti per più di due mesi, fino a che, un giorno, quando le pattuglie tedesche uscirono dal paese, quest'uomo scese in piazza e si mise ad ostacolare i tedeschi. Tirò fuori la rivoltella, ma non fece neanche in tempo a premere il grilletto che era già morto. Mio nonno la prese molto male e da quel giorno l'odio verso i tedeschi divenne sempre più profondo.


Storia numero due:


Ai tempi della seconda guerra mondiale, c'erano due soldati afroamericani(quindi doppio rischio) prigionieri di guerra fuggiti dai tedeschi e ospitati dalle famiglie della campagna bergamasca. Un contadino del luogo offrì loro un tetto sulla testa, cioè una stalla inutilizzata, e la gente del posto accumulava qualche etto di pasta, una manciata di riso o comunque qualcosa per nutrire i due soldati. Facendo ciò, oltre a che i due soldati, anche tutti coloro che collaboravano a curare i due uomini rischiavano di essere catturati se non uccisi. Una volta finita la guerra, si narra che i due si recarono in paese e, entrati in un bar fortemente fascista, fecero tanto di quel casino da far scappare clienti e proprietari e così ebbero la loro vendetta.


07/08/2013 15:55
 
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Grazie di averci raccontato queste storie. [SM=g27811] [SM=g27811]
Ciao,
Graziano. [SM=g27823]

"La vita è una maestra dura....ma impari....Dio se impari!"






07/08/2013 16:17
 
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Mi sfugge il senso della seconda storia..
Cmq la Storia è fatta da mille episodi personali..

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