tuber80, 21/04/2013 14:46:
Se mo lo consentite.. un parere da stampista.
Progettare, realizzare e far funzionare bene uno stampo è un'impegno economico notevole. Se poi ci aggiungi una concorrenza che oltre il basso costo ha tempi di produzione estremamente veloci, costringe a una politica industriale molto cauta. Esempio, io stampista Italiano spendo 100.000 euro per uno stampo dello sherman e mi servono 3 mesi per renderlo produttivo. Wong lo stampista di taiwan e Yuri l'Ukraino ne spendono 40.000 e grazie al loro mercato di lavoro totalmente sregolato, me lo fanno produrre in 2 mesi. Io italiano mi ritrovo "bruciato", con uno stampo obsoleto e il mercato sommerso da sherman della concorrenza. Stesso discorso vale per l'innovazione, il side-mold o la stampa a carrelli (novità per il modellismo, nell'automotive è ormai 30 anni che si usa)comporta una revisione dei metodi di lavorazioe e il rinnovo totale del parco presse. Investimento pesantissimo per qualsiasi azienda. Aggiungici il momento economico orrido e finisci per condividere le scelte di Italeri.
Marco.
quello che dici è più che corretto, e purtroppo non si limita al mercato modellistico. Però è anche vero che Italeri il treno lo ha perso ben prima che la globalizzazione gli rendesse la vita così dura. Senza contare che, come fanno molti, lo stampo si può anche far fare in Cina, nonostante la progettazione sia fatta in Italia. Tamiya per esempio certamente non sforna modelli come Dragon, però quel poco che mette sul mercato ci resta molto a lungo ed ha il suo perché, soprattutto nell'1/48, eppure è giapponese...
Insomma, i motivi della decrescita sono tanti e forse ormai irreversibili, però dammi atto che la mancanza di lungimiranza di gran parte della piccola e media impresa italiana ha fatto la sua parte