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Il mio primo aerografo e compressore cronaca di una decisione.

Ultimo Aggiornamento: 12/09/2014 09:41
22/04/2013 11:02
 
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Finalmente sono riuscito a fare un po di prove!

Ho provato prima con i colori Vallejo Moodel Color. L'unica combinazione che mi è sembrata accettabile è stata una diluizione del 40% diluente Vallejo 60% colore. Pressione di erogazione 0,8 bar.

Ho provato anche i Tamiya e li la storia cambia.

Diluizione 50% - 50% con alcool isopropilico pressione di erogazione 0,8 bar. La finitura è uniforme e precisissima....si è aperto il giardino dell'eden!

In queste foto che vi posto si vedono le prove. Il marrone è un Tamiya diluito come vi ho detto...peccato che le foto non rendono bene ma vi assicuro che la prima mano è venuta veramente bene! Almeno per me che sono alla mia terza sessione di aerografo!

Il grigio invece sono le prove con il Vallejo. Quello non mi ha soddisfatto...finitura un po lucida e "gommosa" all'aspetto, poco precisa e tempi di asciugatura decisamente più lunghi....













Da queste prove ho capito molte cose.

Prima di tutto gli acrilici in base alcoolica sono infinitamente più facili da stendere ad aerografo, non danno problemi di essicazione sulla punta e il colore scorre fluido e preciso. E' più facile creare sfumature ed effetti inoltre anche a i niubboni come me è concesso qualche errore di erogazione senza rovinare tutto...oltretutto rendono bene...

Gli svantaggi sono che occorre pulire molto bene l'aerografo e con attenzione (consigliato sempre lo smontaggio). Con alcool rosa tuttavia lo si pulisce piuttosto facilmente.

Altro piccolo svantaggio è un po la puzza di alcool...io mi sa che mi sono ubriacato anche un po, inebriato dai vapori, ma quest'effetto non sempre è sgradevole.

Gli acrilici in base vinilica sono pratici perché hanno la botticina con il contagocce e si possono diluire comodamente con l'acqua distillata ecc. ecc. Il problema è che non sono molto precisi. Sono uniformi ma danno un'impressione non molto bella a mio parere. Inoltre sono più difficili da stendere. Occorre aprire il colore pochissimo e fare più e più passaggi.

Oltre a ciò ho capito anche un'altra cosa.

Ho capito il perché alcuni aerografi hanno la possibilità di bloccare ad un punto voluto l'escursione dell'ago della duse in modo da limitare l'erogazione del colore ad una quantità prestabilita.

Sembrerà a voi esperti una cosa da nulla, forse anche un po' idiota, ma per me è stata una vera e propria rivoluzione copernicana.

Alle prime prove, vi confesso, preso dalla foga di colorare aprivo tutto il colore e ho notato che stando ad una distanza di due - tre cm dal pezzo di formavano quasi subito delle macchie circolari e il colore appariva "grinzoso" e non uniforme. Dalle foto si vedono alcuni di questi "tondi" più chiari.

All'inizio ho dato la colpa all'errata diluizione ma poi, riprovando con più calma, ho scoperto l'arcano.

Il colore, per aiutarsi a dare una finitura uniforme, deve essere poco aperto per poi compiere passate leggere e costanti evitando di fermarsi su di un punto.
Notando il miglioramento ho deciso di approfondire e ho migliorato la mia tecnica.

Ora faccio così:

Preparo il pezzo su di un foglio di carta o sulla punta di un'astina.

Porto l'aerografo ad una distanza di circa 5 - 6 cm dal pezzo.

Apro l'aria premendo in basso il pulsante puntando l'aeropenna a lato del pezzo.

Con l'aerografo sempre a lato apro poco poco il colore.

Appena sul foglio appare la prima "nube" leggera di colore parto con delle passate simili a delle pennellate, orizzontalmente e sempre "sconfinando" fuori dal pezzo. Terminata la prima passata prima chiudo il colore e poi chiudo l'aria.

Ho finalmente capito il perché molti esperti dicono che dalla sensibilità e dalla precisione del tasto dipende anche il valore dell'aerografo.

Immagino infatti che con un tasto molto sensibile e preciso sia più facile controllare il colore in uscita.

Spesso infatti nelle mie passate volevo insistere più su alcuni particolari un po nascosti e tirando indietro il tasto dell'aerografo mi usciva un po troppo colore creando una piccola macchietta.

Con i Tamiya non è un grosso problema perché, lo si lascia asciugare, e poi con una seconda passata più fine si cancella agevolmente gli errori ma con i Vallejo si può creare un vero e proprio disastro!

Da ultimo volevo spendere due parole sul mio aerografo...questo qui:








Devo dire che sono contento dell'acquisto perchè:

- l'aerografo è maneggiabile e ben bilanciato, sembra di avere in mano una penna stilografica.

- è facilissimo da smontare, bastano pochi passaggi e rimontarlo è ancora più facile. Devo dire che occorre vincere un certo timore prima di smontarlo perchè in rete si vedono un sacco di video su come si smonta ma pochi su come si rimonta. Inoltre esiste qualche piccola "astuzia" per evitare di danneggiare l'ago di cui nessuno fa parola...io l'ho dovuto sperimentare sulla mia pelle.

- il tasto è abbastanza morbido e preciso...ovvio, è l'unico aerografo che ho provato quindi non ho termini di paragone, ma devo dire che con un po di esperienza non è difficile domarlo.

Morale: sono contento del mio acquisto anche se, forse, avendo conosciuto prima il sito spraypal avrei comprato un aerografo di marca superiore di seconda mano come alcuni di voi mi hanno suggerito, magari uno di quelli con l'ago che si blocca...però non è detto che tra un po me ne regali uno nuovo più costoso.

L'aerografia sembra una scienza per pochi...visto il costo iniziale non proprio "alla mano" monlti, io per primo, ci avevo rinunciato per la paura di dover spendere soldi per scoprire di non essere capace. Ebbene mi sono dovuto piacevolmente ricredere.

Dopo aver superato l'iniziale timore reverenziale, con un minimo di manualità (ma veramente poca) vi sentirete già subito degli esperti aerografisti! La pratica è divertente e piacevole e anche la pulizia dell'attrezzo non è cosi drammatica.

Quando smontate e rimontate la vostra "arma" vi sentite un po' dei killer con un fucile di precisione. Tuttavia vi consiglio di cimentarvi nell'aerografia solo se avete un po di tempo da spendere e di non fare le cose di fretta in quanto, mai come in questo caso, essa è cattiva consigliera!

Ci vuole infatti un po di tempo zen per fare le religiose operazioni, comprese quelle di pulizia.

Ultima nota il compressore, ancora una volta.

In effetti ho potuto appurare che l'aria stabile e con pressione precisa è tutto o quasi.

Con il mio compressore non ho avuto nessun problema ma immagino che se avessi avuto una pressione di erogazione "ballerina" avrei dovuto giostrarmi con regolazione colore e distanza dal pezzo.
Inutile dire che se siete esperti riuscite forse facilmente a supplire a tale mancanza ma se siete, come me, alle prime armi, il tutto diventa estremamente complicato.

Da ciò che ho potuto capire l'aerografia è bellissima se tutto fila liscio o quasi. Non sembra difficile far filare tutto liscio ma bisogna rispettare alcune regole ed avere una buona attrezzatura altrimenti diventa una pratica frustrante.

Vi assicuro che quando, anche su un semplice foglio su carta, riuscite a fare una linea dritta e perfetta, è una bella soddisfazione!

Quindi, certamente, come già detto, potete risparmiare su tutto ma non sul compressore. Quello è veramente il cuore del sistema.

Spero che i miei "esercizi" vi siano stati utili...continuerò a postare le mie esperienze sperando un giorno di poter padroneggiare questa tecnica così affascinante.

Devo dirvi in ogni caso che l'aerografia è divertentissima anche se può apparire laboriosa quindi consiglio a tutti di mettere via un po di soldini e farci un pensierino serio...

Saluti a presto
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